Domiciliati in Germania ma con conti bancari in Svizzera, diversi clienti del Credit Suisse sono stati colpiti da un mandato di perquisizione del fisco tedesco. Le perquisizioni sono state confermate da un portavoce dell’istituto di credito.
Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt aveva rivelato martedì che le autorità fiscali germaniche avevano avviato perquisizioni a livello nazionale, dopo essersi impossessate di nuove informazioni su circa 7’000 clienti del Credit Suisse domiciliati in Germania.
Secondo le informazioni raccolte dal Handelsblatt, allo scopo di evadere il fisco la banca avrebbe permesso a questi suoi clienti di camuffare conti normali in prodotti di assicurazione sulla vita, Credit Suisse Life, esenti da imposte.
Secondo il portavoce del Credit Suisse, la banca aveva raccomandato per iscritto ai suoi clienti di verificare comunque la situazione d’imposizione fiscale nel loro paese di residenza.
Una fonte vicina al dossier ha precisato che “le persone interessate dalle perquisizioni sarebbero meno di 5’000 e il prodotto specifico non è più commercializzato dal 2009.”
Gli inquirenti germanici fanno ammontare a diversi miliardi di euro la somma sottratta al fisco tramite questi prodotti di assicurazioni sulla vita.
Nel 2011 il Credit Suisse aveva pagato 150 milioni di euro alle autorità tedesche per mettere fine ai procedimenti giudiziari contro collaboratori della banca in Germania, sospettati di aver aiutato un migliaio di clienti tedeschi a frodare il fisco.
Un accordo fiscale tra Germania e Svizzera è in corso di ratifica, ma nel caso di sospetto di frode fiscale prima della sua entrata in vigore le autorità fiscali tedesche potranno avviare delle indagini.
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Merkel riuscirà dove Hitler ha fallito. Ma senza armi…
11 Luglio 2012
di SANDRO MIGOTTO
Dove Hitler ha fallito… probabilmente ci riuscira’ la Merkel. Dopo due guerre mondiali perse, dopo una costosa riunificazione con la parte Est, la Germania si ripropone, forte della sua potenza economica, all’assalto dell’Europa. Hitler, come dice un mio caro amico, ha semplicemente avuto fretta. Avrebbe potuto tranquillamente essere stato padrone dell’Europa se manteneva il patto di non belligeranza con la Russia e non provocava gli Stati Uniti d’America. Non entro nel merito delle immonde leggi razziali promulgate dal terzo Reich etc. La favola che la maggioranza del Popolo tedesco non approvasse o non sapeva è vergognosa (in Italia sotto il fascismo e’ successo anche di peggio… ancor oggi viene fatta passare la fiaba che l’Italia sia stata liberata dai partigiani, ma questa e’ un’altra storia…).
Ordunque siamo arrivati al 2012, alle dichiarazioni di qualche giorno fa della Merkel: ”Serve l’unione politica dell’Europa”. A chi serve? Serve alla Germania. Di fatto negli ultimi anni ha allungato le mani su tutte le nazioni disponibili e ora soggette agli indirizzi economici dei tedeschi (Austria, Slovenia, Croazia, Olanda, Rep. Ceca, Belgio). Per altri Stati si profila una sorta di Protettorato, peraltro gia’ in parte imposto dalla Merkel stessa, con la cessione di parte della sovranita’ nazionale gia’ avvenuta, che interessa i Paesi PIIGS (Italia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia), imponendo tagli drastici, tassazioni che possiamo definire tranquillamente vessazioni.
Se qualcuno pensa che i tedeschi paghino i debiti italiani, si sbaglia di grosso. Diventeremo succursali della Germania, la quale imporra’ le proprie merci, la propria politica; noi (con gli atri stati satellite, altro che Unione Europea…) dovremmo sorbirci ovvero pagare tutte le nefandezze compiute dalle banche negli ultimi venti anni, nonche’ probabilmente il debito pubblico Tedesco. Ecco quale e’, a mio avviso, il vero ruolo di Monti e Draghi. I traghettatori al soldo della Germania verso una completa vendita dello Stato Italiano alla Germania.
La Gran Bretagna, che ha la vista lunga e storicamente non e’ mai stata in sintonia con la Germania, si e’ ben guardata dall’entrare nell’Euro, d’altro canto potremmo definirla il 52° stato degli USA. Infine la Francia, terrorizzata, in quanto ben comprende quanto sta succedendo e che non ha la forza economica e politica per contrastare la Germania, ma l’ex grandeur, verra’ anch’essa assorbita dalla Germania.
Quindi, a mio avviso si prospetta la piu’ grande vittoria militare della Storia in assenza di manu militari. Da quel giorno, non la chiameremo piu’ UNIONE EUROPEA, ma Quarto Reich. In compenso, nel giuoco del pallone…e questo interessa a molti Italiani, siamo piu’ forti.
Fonte: lindipendenza.com
E' esattamente quello che penso io da mesi o forse da anni: i tedeschi ce l'hanno nel sangue! :twisted:
Il revisionismo storico di Migotto gli fa dimenticare che le leggi razziali furono emanate anche in Italia:
"Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) che vennero varati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica. Furono lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla città."
Da Wikipedia, ma si possono trovare riferimenti più sostanziosi in altri link.
Per ritornare ai tedeschi, di cui non sono l’avvocato difensore ma espongo semplicemente un’ipotesi accreditata che sostiene quanto il loro successo economico sia stato ottenuto attraverso sacrifici individuali, riforme e controllo della spesa pubblica e del bilancio dello Stato. Per cui si sono così convinti che il loro modello sia l'unico che possa garantire la prosperità dell'Europa e salvare l'euro dalla crisi del debito. Il modello tedesco ha basi teoriche profonde in quello che viene chiamato social market economy, cioè un'idea di liberalismo che è stata la base della ricostruzione post-bellica tedesca e della creazione del suo modello sociale di mercato. Si ritiene che debba essere il mercato al centro dell'economia ma assegna allo Stato un forte ruolo di regolazione, non contro il mercato ma per garantirne l'efficienza e per promuovere la concorrenza. In questo quadro, lo Stato deve limitare la spesa e avere bilanci in pareggio, per non togliere risorse all'iniziativa privata. È un modello sul quale, con diversi accenti in materia sociale, concordano cristiano-democratici, socialdemocratici e verdi.
Ma purtroppo funziona solo negli Stati autodisciplinati con i conti a posto. E qui posso capire l’impeto di Migotto che difende gli Stati che non sono...stati molto risparmiatori. Negli altri non è applicabile se non con interventi così dolorosi che appaiono pressoché inattuabili. Anche perché i Paesi del sudeuropa hanno contribuito ("consumando") alla crescita del nordeuropa. Si potrebbe tentare una cauta similitudine con il continente americano: nord/sudamerica, rilevando anche le dovute e indiscutibili differenze. In ultima analisi sono, grosso modo, questi due modelli che oggi si confrontano sul terreno della crisi attuale. Tra i due si incunea, tuttavia, una pericolosa e ostinata componente disfattista antisistema che utilizza argomenti temerari (i cosiddetti "sottoprodotti laterali" della mondializzazione) tesi a conquistare una fetta di elettorato con simpatie estremiste e nazionaliste. L’€u dovrà fare i conti (anche e soprattutto) con questa realtà.
Da che parte si ponga Tiger, lo lascio all’attento lettore...