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Domiciliati in Germania ma con conti bancari in Svizzera, diversi clienti del Credit Suisse sono stati colpiti da un mandato di perquisizione del fisco tedesco. Le perquisizioni sono state confermate da un portavoce dell’istituto di credito.

Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt aveva rivelato martedì che le autorità fiscali germaniche avevano avviato perquisizioni a livello nazionale, dopo essersi impossessate di nuove informazioni su circa 7’000 clienti del Credit Suisse domiciliati in Germania.
Secondo le informazioni raccolte dal Handelsblatt, allo scopo di evadere il fisco la banca avrebbe permesso a questi suoi clienti di camuffare conti normali in prodotti di assicurazione sulla vita, Credit Suisse Life, esenti da imposte.

Secondo il portavoce del Credit Suisse, la banca aveva raccomandato per iscritto ai suoi clienti di verificare comunque la situazione d’imposizione fiscale nel loro paese di residenza.
Una fonte vicina al dossier ha precisato che “le persone interessate dalle perquisizioni sarebbero meno di 5’000 e il prodotto specifico non è più commercializzato dal 2009.”
Gli inquirenti germanici fanno ammontare a diversi miliardi di euro la somma sottratta al fisco tramite questi prodotti di assicurazioni sulla vita.
Nel 2011 il Credit Suisse aveva pagato 150 milioni di euro alle autorità tedesche per mettere fine ai procedimenti giudiziari contro collaboratori della banca in Germania, sospettati di aver aiutato un migliaio di clienti tedeschi a frodare il fisco.
Un accordo fiscale tra Germania e Svizzera è in corso di ratifica, ma nel caso di sospetto di frode fiscale prima della sua entrata in vigore le autorità fiscali tedesche potranno avviare delle indagini.