di Roberto Siconolfi

Una stimolante chiacchierata con Davide Rossi sulla matrice culturale, economica, politica e metapolitica del cosiddetto Occidente attuale.

Spesso, da parte sia della “sinistra mainstream” (in primis Speranza) che della politica alternativa, si sente ripetere che viviamo in un regime neoliberale, neoliberista, liberale, neoliberista, ecc.

Ma è davvero così?

L’attacco alle libertà personali e di parola, all’inviolabilità del corpo, alla proprietà, che abbiamo vissuto e che viviamo ancora, in particolare nella nostra cara UE, è davvero il sintomo di un regime liberale?

Uno Stato che ti chiude in casa e ti obbliga ad iniettare un farmaco (veleno) nel corpo in nome del “bene comune”, che ti impone lavori per la casa, che attacca la libera iniziativa economica e la proprietà in nome della natura è veramente liberale?

Forse no, ed è giunto il momento di effettuare la giusta diagnosi, per una giusta cura, e la diagnosi al mio paese si chiama “collettivismo”, “centralizzazione”, “burocratizzazione”, attacco alla persona e alle sue libertà, in ultima analisi “socialismo” – con Rossi abbiamo presentato anche il suo saggio sul “Socialismo fabiano”.

Infine, una breve analisi anche di questo fermento “nuovo”, che va da Trump, a Musk, a Milei, all’AfD. Con tutte le loro pecche e brutture, questi personaggi, queste idee, stanno ponendo al centro del dibattito tematiche importanti, ed anche effettuando dei cambi di passo – amenochè non vogliate vivere davvero tutta la vita sotto al PD!

Riuscire semplicemente a scardinare dall’italiano medio l’adorazione – e la sottomissione – verso lo Stato, il disprezzo cattocomunista dell’intrapresa, dell’autorealizzazione individuale – peccato d’orgoglio e di Ego – del denaro – sterco del demonio e dello sfruttatore cattivo -, e delle libertà di poter disporre della propria proprietà e della propria ricchezza, bene, riuscire a fare già questo sarebbe un gigantesco passo in avanti, con o senza Trump, Musk e Milei!

Intervista al primo commento.

Buona visione!