La giustizia federale statunitense si prepara a perseguire penalmente le banche e i trader accusati di aver manipolato il Libor, uno dei principali tassi di riferimento interbancario su scala mondiale. Lo scrive oggi il New York Times.
Il giornale ipotizza che la prospettiva di questi procedimenti penali dovrebbe spingere un certo numero di banche a cercare un accordo con il governo statunitense.
L’inchiesta del dipartimento federale di Giustizia si aggiunge a quella delle autorità di regolamentazione finanziaria e a diverse denunce collettive su cui lavorano diversi studi legali. Tutte queste azioni legali potrebbero costare al settore bancario decine di miliardi di dollari.
Fra le banche indagate vi sono UBS, Bank of America, Citigroup, Royal Bank of Scotland e Barclays.
Proprio Barclays ha annunciato il 27 giugno che in totale pagherà circa 450 milioni di dollari per mettere fine alle indagini dei regolatori britannici e statunitensi sulla manipolazione del Libor e dell’Euribor (il tasso interbancario per la Zona euro) tra il 2005 e il 2009.
In un comunicato interno, l’istituto di credito ha dichiarato ai suoi dipendenti che man mano che le autorità emetteranno le sanzioni contro le altre banche coinvolte nello scandalo, il ruolo di Barclays – ora giudicato centrale – verrà ridimensionato.
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