Categories: Democrazia attiva

Il Nano e Quadri in coro: “Sul PVP la Lega aveva ragione!”

In merito alla discussione odierna in seno al Municipio di Lugano sul PVP, i municipali della Lega dei Ticinesi comunicano quanto segue.

1) La realtà ha confermato ciò che la Lega dei Ticinesi ha sempre sostenuto, ossia che, mentre la galleria Vedeggio-Cassarate ha portato beneficio alla mobilità nella cintura urbana, il piano viario PVP sta provocando enormi difficoltà per quel che riguarda il centro cittadino. Questo perché sono state apportate delle modifiche che vanno molto più in là di quanto sarebbe stato funzionale all’apertura della galleria. Modifiche ideologiche, basate sulla volontà politica di ostacolare ad oltranza la mobilità privata per costringere gli automobilisti a prendere il bus “per disperazione”. La Lega si oppone, e si è sempre opposta, a questo tipo di visione ideologica che, mirando ad espellere il più possibile le auto dal centro cittadino, arrecherà grave danno alle attività economiche del centro medesimo (commerci, esercizi pubblici, ecc).

2) Si prende atto con soddisfazione delle prese di posizione molto critiche del Sindaco sul PVP.

3) Il PVP ha rescisso delle importanti arterie di traffico quali via Magatti e via della Posta; pure insostenibile – per rimanere a tale comparto – è la situazione di ingorgo perenne creata ad arte in via Pretorio, corso Pestalozzi, via Cantonale. In questo comparto urge un passo indietro.

4) Come la Lega aveva a più riprese ammonito, la trasformazione di viale Cattaneo in strada a doppio senso di marcia si è subito rivelata un fallimento su tutta la linea; viale Cattaneo deve dunque tornare subito a senso unico.

5) La pensilina dei bus risulta congestionata di mezzi e persone, generando anche problemi di sicurezza. Il traffico pubblico deve venire riorganizzato al fine di sgravarla. A peggiorare ulteriormente la situazione, l’esubero di società di trasporto pubblico (TPL, ARL, La Posta) che circolano sulle strade cittadine, spesso coprendo il medesimo percorso, con mezzi sovradimensionati e sottoccupati. Bisogna giungere ad avere, sul territorio di Lugano, una sola società di trasporto pubblico.

6) L’aggiunta di nuove fasi semaforiche, la soppressione delle rientranze per le fermate dei bus, il traffico bidirezionale dove prima c’erano dei sensi unici, ostacolano in maniera inaccettabile lo scorrimento dei veicoli, rendendo impossibili i sorpassi (anche di una bicicletta!). Inoltre i mezzi di soccorso non hanno più lo spazio necessario per superare le colonne; in questo modo si mettono in pericolo delle vite.

7) I semafori “intelligenti” non si dimostrano tali e la citata aggiunta di fasi semaforiche peggiora ulteriormente la situazione.

Questi sono solo alcuni degli innumerevoli elementi critici emersi in queste prime settimane (oltretutto con l’edilizia e le scuole chiuse) di PVP.

E’ pertanto urgente un ripensamento completo del PVP in vista di numerosi “ritorni alla situazione precedente”. La volontà ideologica di imporre l’utilizzo del mezzo pubblico “per disperazione” deve lasciare il posto ad una visione pragmatica improntata alla realtà e alle esigenze degli utenti della strada e degli operatori economici del centro cittadino.

Giuliano Bignasca
Lorenzo Quadri
Municipali di Lugano
Lega dei Ticinesi

Relatore

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  • Questo sarà il Leitmotiv da qui alle elezioni, e non serviva una particolare perspicacia per prevederlo.
    Prendi una rivoluzione dei flussi viari cittadini, aggiungici la tradizionale pigrizia dell'utenza media nell'adattarvisi e il finale non può essere altro che un "noi l'avevamo già detto", qualunque fosse stato il risultato, fosse anche stato buono.
    Non che non ci siano punti che possono e devono essere migliorati, ma direi che in questo caso l'argomento da portare quale bandiera per le prossime elezioni è stato servito su un piatto d'argento.

  • La probabilità di prevedere quanto esposto da Quadri & Co. era e rimane del 50 % anche sui futuri sviluppi del Pollaio Variopinto Pitagorico (PVP, ovvero la geniale dissuasione tramite caos programmato ideologicamente a favore di una utopica mobilità su "mezzi pubblici" tramite "morte lenta" dell'automobilista).

    Oltre al fatto di aver elencato alcuni aspetti fastidiosi e richiedere lo status quo (costi nuovi senza senso) che sono sotto gli occhi di tutti, meglio sarebbe proporre CORRETTIVI ALL'IDEOLOGIA DELLA MOBILITA LENTA.

    Come ha visto anche Re Giorgio, il danno è stato fatto. Ma se si guarda meglio il danno è stato gonfiato da misure di " contentini per i lottizzati" (esempio su tutti, semaforo per i rampolli dell'Istituto Elvetico) e semafori potenzialmente intelligenti, ma fermati e resi "stupidi" dai MEZZI PUBBLICI VUOTI che forzano il ritorno alle attese inutili davanti ai "pali colorati".

    Alla fantasia dei progettisti (meglio se rimangono anonimi...qualche automobilista tampinato e tamponato potrebbe vendicarsi) non c'è stato limite per creare il CAOS AD HOC.

    Che utilizzino subito la loro fantasia per ovviare CON IL MINOR COSTO POSSIBILE ai piccoli dettagli che hanno reso pericoloso e ridicolo la viabilità a Lugano... altrimenti: barchetta a remi verso Milano a progettare ostacoli che nella capitale Lombarda non vengono neppure registrati (circolano come cacchio vogliono).

    P.S. Effettivamente il BUCO di Cornaredo è molto comodo... un poco meno le strettoie per raggiungerlo... ma la speculazione edilizia di pochi vince ancora una volta 8) 8) 8) 8)

      • Thanks... e non sono ancora entrato nei dettagli :wink:

        dopo alcune settimane di "braccia e sguardo al cielo" (non voglio prendere più prendere rabbia...resto ZEN) e sorrisi sulle FANTOZZIANE situazioni GIA' a TRAFFICO NULLO (assenza degli Italici frontaliers, mammine con il SUV succhiabenzina e tanti vacanzieri da milioni di miglia da KEROSENE)...

        vedremo scene di ordinaria follia a partire da settembre:

        8) NON ENTRATE IN QUELLA CITTA' 2 - Il ritorno alla mobilità lenta che uccide (immobilità da sfinimento). 8)

  • Grande Bambino-alto, cmq i leghisti dovrebbero cominciare a fare e smettere di parlare... perché con un Borradori al territorio e 2 municipali a Lugano non possono arrivare ora a dire "io l'avevo detto il giorno prima che c'erano problemi"! Ma dirlo durante lo sviluppo del progetto mai?
    Troppo facile lamentarsi sempre e non prendersi mai responsabilità (DFE Docet)!

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