(francesco de maria) Pubblichiamo questo breve articolo, dal titolo e dai contenuti incisivi, soprattutto perché conosciamo Paolo Bernasconi e il suo desiderio di porsi al centro dell’attenzione suscitando contrasti e reazioni. Siamo dunque certi di fargli un grosso favore.
«Marco, perché Paolo non la smette di pontificare su tutto e tutti? Marco, ma perché la RSI dà così tanto spazio a una persona che mai è stata eletta dal popolo e da essa deputata a parlare dei problemi della gente?» mi han chiesto in tanti, per mail e per la strada.
Leggendo la lungimirante opinione del tuttologo Paolo Bernasconi, pubblicata sul Corriere del Ticino, non si può nient’altro che concordare con le perplessità, e talvolta il disgusto, di queste numerose persone. È mia abitudine rispettare tutti gli avversari politici ma non tollero gli pseudointellettuali narcisisti e presuntuosi. Non sopporto neppure coloro che per sostenere la propria tesi, sono pure disposti a fare di tutta un’erba un fascio gettando fango su cittadine e cittadini che si sono messi a disposizione della popolazione per contribuire alla gestione la cosa pubblica nelle liste dell’UDC.
Bernasconi, nella sua manifesta confusione, si arroga infatti il divin diritto di insultare anche i nostri candidati mettendo in discussione la loro validità, integrità morale, impegno e indipendenza. All’avvocato val la pena ricordare che l’UDC luganese in questa tornata elettorale ha preso una decisione coraggiosa proponendo un vero e proprio rinnovamento fra le proprie liste sostenendo, in particolare, giovani candidati che, di certo, non fanno parte di nessuna cricca o mangiatoia di qualsiasi tipo. Il mio partito, che ho avuto l’onore di rappresentare per ben nove anni in consiglio comunale, non ha mai barattato le sue idee e i suoi valori con alcun interesse o vantaggio personale.
Da parte mia ho sempre cercato di comportarmi con correttezza ed educazione nei confronti degli altri membri del legislativo e delle Istituzioni, e non dubito che chi mi seguirà sarà animato dallo stesso spirito. Certo il mio partito non ha mai sottaciuto i veri problemi della gente, talvolta manifestandoli con delle campagne provocatorie. Sostituzione di manodopera indigena con manodopera straniera, minori opportunità per i nostri giovani, piazza finanziaria sotto attacco e diminuzione della sicurezza meritano ben di essere messi al centro dell’agenda politica del nostro Comune e del nostro Cantone.
E se queste preoccupazioni, che molti altri partiti tendevano in passato a sottovalutare, oggi sono il pretesto per dipingere l’UDC come un partito di malfattori, io sono ancora più orgoglioso di essermi “compromesso” con gli ideali e le battaglie del primo partito in Svizzera.
Marco Chiesa
Per un commento vedere (lettera F) https://www.ticinolive.ch/2013/04/10/esausti-al-termine-di-una-zuffa-massacrante-di-francesco-de-maria/
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