Ultime riflessioni ad urne quasi aperte
To be or not to be: il PLR alla prova decisiva


E. Il malumore degli azzurri all’Olimpia. Alle dodici di martedì 9 conferenza stampa nella saletta del primo piano, dove io per tanti anni ho giocato a scacchi. “La gente deve sapere!”, questo sì che mi piace, è musica per le mie orecchie. Giovanni Jelmini, Laura Tarchini (presidentessa a Lugano), Simonetta Perucchi Borsa (quale capogruppo in Consiglio comunale) e Rolf Endriss accolgono i giornalisti.

È stato un incontro interessante; ma novità poche; notizie-bomba nessuna. Punti salienti: 1) Forte malumore del presidente cantonale contro Reto Ceschi della RSI; 2) Forte malumore del PPD contro una campagna elettorale “polarizzata” e “monopolizzata da due partiti”, che non ha consentito la discussione sui “veri problemi” della gente; 3) Forte malumore del PPD contro forze politiche che si apprestavano ad approvare – per bieche ragioni elettorali – un moltiplicatore “irresponsabile” al 70%.

Benché il malumore fosse intenso e palpabile, l’incontro è stato cordiale e amichevole.

1) Il mio problema con la TV di monopolio è che non la guardo mai. Vorrei criticarla, ci godrei, ma come faccio? Se non la guardo mai? Cos’abbia fatto di orribile il Ceschi non so, immagino qualche nefandezza. Ho domandato, molto ingenuamente, a Jelmini: “Ma… il presidente della CORSI non è un azzurro? Come numerosi altri consiglieri?” Mi ha risposto: “Sì, ma loro, in pratica, non contano nulla. Conta chi fa le cose, chi ha in mano il microfono!” Io però concluderei: visto che ci sono, facciano in modo di contare qualcosa. Troppo difficile?

2) Polarizzazione. Qui non c’è niente da fare. Jelmini (che la sa lunga) deve rendersi conto che questa prova – non per il PPD – è decisiva. Quando la Lega ha buttato sul tavolo la carta Borradori a Lugano (ho sentito dire che non tutti fossero felici di questa mossa), la posta in gioco è aumentata vertiginosamente: sul tavolo da poker (ricordate che gran giocatore era Maspoli?) c’è ora una vera montagna di fiches. Gioco troppo pesante? Troppo rischioso, troppo duro? Adesso è tardi (ma che bisogno c’è di pentirsi?)

3) Il moltiplicatore al 73% l’ha votato in Municipio anche il PLR… ma come fare a confermarlo in Consiglio comunale? Con una Lega che voterà il 70, sotto gli occhi di tutti? Uno mica è obbligato a suicidarsi. Ma il PPD – che sapeva benissimo quel che sarebbe successo il giorno dopo – ha manifestato indignazione per l’irresponsabilità dell’atto. Quel che è certo – ed è l’unica cosa che so – è che quando i politici (non solo PLR!) dicono “analizzeremo le voci di spesa, saremo attenti, severi, definiremo meglio i compiti del Comune, risparmieremo, ecc.”, parlano di una cosa che non faranno mai. Non possono farlo, non vogliono farlo e non hanno alcun interesse a farlo.

F. Parliamo di Paolo. Il signor Pietro Pisani (che conosco personalmente) e il GdP (quotidiano cattolico sul quale ho tenuto molti anni or sono una rubrica d scacchi e in tempi più recenti una rubrica di bridge) affermano che il PLR, pur di poco, perderà. Io mi limito a dire che la Lega mi appare, in questo finale di campagna convulso, psicologicamente vincente. È un semplice feeling, non già una speranza.

Se alla fine la Lega vincerà, qualcosa o qualcuno l’avrà pur fatta vincere. Si può considerare il concorso di vari fattori ma quello che è ai miei occhi dominante ha un nome e un cognome: Paolo Bernasconi. Da mesi, mesi e mesi egli va tranciando giudizi, con boria e supponenza illimitate, sul giusto e sull’ingiusto, su ciò che è accettabile o non, su ciò che è lecito fare in politica, eccetera eccetera eccetera. La frase fatale, tuttavia, Paolo non l’ha pronunciata (anche se sembra averla sempre sulla punta della lingua) e forse non la pronuncerà mai.
“Un voto favorevole alla Lega non può essere considerato valido perché immorale.”

Eh no, Paolo, qui casca l’asino. Sarà forse immorale (soprattutto se lo dici tu) ma resta valido. Il voto è l’ultimo pezzetto di libertà del cittadino, soprattutto del più umile, e tu – con le tue mille prestigiose lauree – glielo devi lasciare!