Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, ha severamente criticato i termini del piano di salvataggio europeo imposto in marzo, in una lettera ai dirigenti di Bruxelles, consultata martedì 18 giugno dal Financial Times e dal Wall Street Journal.
Nella sua lettera Anastasiades accusa i dirigenti della Zona euro di aver trattato Cipro in maniera ingiusta e chiede di negoziare i termini del piano di salvataggio.
La prima critica riguarda il prelievo del 30% dai depositi bancari superiori a 100’000 euro imposto alle due maggiori banche del paese, Bank of Cyprus e Laïki Bank. Secondo il presidente, questa misura è stata decisa senza un’accurata preparazione.
La seconda critica riguarda le restrizioni sui flussi di capitale, imposte in marzo per evitare una fuga massiccia di denaro e sempre attuale. Anastasiades ritiene che queste restrizioni danneggiano il buon funzionamento delle imprese.
Il presidente sottolinea anche che malgrado la ristrutturazione prevista dal piano di salvataggio, il settore bancario è sempre in pericolo.
Questo piano prevede in contro partita un aiuto di 10 miliardi di euro dal Fondo monetario internazionale e dall’Unione europea, la ristrutturazione della Bank of Cyprus e lo smantellamento della Laïki Bank.
I ministri delle finanze della Zona euro si dicono perplessi dal contenuto della lettera del presidente cipriota. Secondo il Financial Times, i ministri la discuteranno giovedì ma già sin d’ora si sa che l’UE non intende rivedere i termini del suo piano di salvataggio.
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