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La morte di Bin Laden e gli errori di Barack Obama

La morte di Osama Bin Laden è una buona notizia, scriveva Guy Millière nel portale online Univers des news.com, il 3 maggio 2011, all’indomani dell’uccisione del capo supremo di al Qaeda da parte di un commando di soldati statunitensi.

“Si può dire che giustizia è fatta – si legge nell’articolo di Millière – o perlomeno che è stata fatta in parte. L’uomo che ha creato al Qaeda e che porta la colpa della morte di oltre 3’000 innocenti l’11 settembre 2001, che porta la colpa della distruzione delle torri del World Trade Center di New York, dell’attacco al Pentagono e di numerosi altri attentati, non c’è più. Ha avuto la fine che si meritava da tempo.
E affinchè giustizia sia fatta completamente, adesso dovrebbero cadere anche le altre teste di al Qaeda, in particolare Ayman al Zawahiri e il movimento terrorista deve essere messo in condizione di non poter più nuocere.

Quel che sembra aver permesso la cattura di Bin Laden sono le informazioni estorte ai prigionieri di Guantanamo. E’ anche grazie alle loro indicazioni che il suo nascondiglio è stato trovato : non si nascondeva in una regione di montagna alla frontiera tra Afghanistan e Pakistan, in una zona tribale, ma in una villetta chic ad Abbottabad, alla periferia di Islamabad, la capitale pachistana.

Un grave errore è stato commesso : Osama Bin Laden andava catturato vivo e processato. Poi avrebbero fatto seguito una condanna a morte e la sua esecuzione.
Sembra che il commando di Abbottabad avesse l’ordine di ucciderlo e portare via il suo cadavere.
Al momento non abbiamo visto alcuna fotografia del cadavere, nessuna prova visiva e indubbia della morte di Bin Laden è stata portata all’attenzione del pubblico e dei media.
Questo farà correre voce nel mondo musulmano che Bin Laden non è morto e di questo sarà pesantemente responsabile il presidente Barack Obama.

Aver deciso di far immediatamente scomparire il corpo di Bin Laden gettandolo in alto mare è un altro errore, un’aberrazione.
Il corpo avrebbe dovuto essere mostrato ai giornalisti del mondo intero. Invece l’amministrazione Obama avrebbe voluto rispettare i precetti islamici, dando immediata sepoltura al cadavere.
La Casa Bianca ha fatto sapere che Bin Laden ha avuto diritto a una cerimonia funebre musulmana : il suo corpo è stato lavato da musulmani, è stato deposto in un lenzuolo bianco e poi gettato in mare.
Aver trattato il morto secondo le regole funebri islamiche è un modo per essere rispettosi verso un uomo che non meritava alcun rispetto.
L’amministrazione Obama resta fondamentalmente in una posizione di pacificazione islamicamente corretta, ma non soddisfa tutti i musulmani, perché alcuni dicono che Bin Laden avrebbe dovuto essere sepolto, mentre per altri Bin Laden non era più degno di essere trattato come un musulmano. Per altri ancora Bin Laden è un martire e Obama un ipocrita. Il processo di pacificazione funziona male.

In queste condizioni, senza foto né prove visive, la dichiarazione di Obama della morte di Bin Laden resta una dichiarazione strettamente verbale.
In un caso simile, il Comandante capo degli Stati Uniti in generale fornisce maggiori dettagli e qualche prova, si rivolge alla nazione dallo Studio Ovale, non dalla sala delle comunicazioni alla stampa, come fatto da Barack Obama e dove non era presente alcun rappresentante della stampa. E’ stata una dichiarazione nel più puro stile obamiano : la solennità dei suoi gesti e delle sue parole, la magnificazione della sua persona e una dichiarazione senza prova alcuna.

La notizia della morte di Osama Bin Laden fa bene al morale degli americani e all’esercito, è una notizia positiva. Ma se le truppe si ritireranno dall’Afghanistan e lasceranno il posto ai talebani, la morte di Bin Laden non potrà nascondere quello che sarà un fallimento.
Bin Laden è morto, ma il terrorismo islamico è più che mai vivo, pronto a colpire. E’ attivo nel Maghreb, in Somalia, nello Yemen, in Libia, in Marocco, nelle Filippine, in Thailandia. Dispone di cellule in Europa e nell’America del nord.
Si può pensare che al Qaeda ha perso Bin Laden e che questo è un brutto colpo, ma Bin Laden non era più a capo delle operazioni. Questo ruolo era assunto da Anwar al-Awlaki, un islamista americano installato nello Yemen e che dirige al Qaeda dalla penisola arabica.

Obama ritirerà le truppe dall’Afghanistan continuando a sottolineare che con la morte di Bin Laden è stata acquisita una vittoria di peso.
Farà di tutto per andare d’accordo con i Fratelli musulmani e altri islamisti moderati. Lascerà che l’Iran consolidi la sua egemonia regionale e se l’Islam radicale non sceglierà il terrorismo, Obama non andrà certamente a intralciargli la strada.”

Redazione

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