A cura di Fabio Dozio. Regia di Gigi Neri
Segue: dibattito in studio condotto da Reto Ceschi
Partecipano: la direzione del Festival, la direzione della RSI e… alcuni “indignados”
“Sangue”, di Pippo Delbono, affermato autore e regista teatrale, è un film che ha già fatto scandalo. Presentato in concorso al Festival di Locarno ha sollevato molte polemiche per la presenza dell’ex brigatista rosso Giovanni Senzani, che nel film racconta il momento in cui uccise per rappresaglia Roberto Peci.
E’ stata criticata soprattutto la presenza di Senzani a Locarno e il fatto che il film di Delbono sia stato in minima parte prodotto dalla RSI. Non si tratta di un film politico, né tantomeno, di un film sulle Brigate Rosse. E’ piuttosto un viaggio intimo dell’autore attorno al tema della vita e della morte. Delbono accompagna la madre, fervente cattolica, verso la fine della sua esistenza, mentre Senzani è confrontato con la perdita della sua compagna.
La serata evento permetterà a tutti di vedere, finalmente, il film “Sangue” e di discutere apertamente. Sui temi del film, vita e morte, memoria e oblio, ma anche sui motivi che questa estate hanno fatto scandalo. La presenza di Senzani, ex terrorista non pentito, nel film e a Locarno e la partecipazione della RSI alla produzione. Un’occasione per riflettere con gli ospiti di Reto Ceschi su libertà dell’arte e responsabilità del servizio pubblico.
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Lo dico prima della trasmissione di stasera, così magari le "anime belle" preposte ad intervenire potranno avvalersi di uno spunto un po' più stimolante. L'orrore nel film è L'Aquila, città squarciata, morta, dove le rovine, i lavori abbandonati e la schegge di pietra mai mosse dal terremoto del 6 aprile 2009 sembrano simboleggiare la fine di un paese e della sua insopportabile classe dirigente. I signorini che stasera si gireranno bellamente sulle poltrone dello studio di Comano dovrebbero interrogarsi su questo fatto, certamente più stringente delle rievocazioni di un ex rivoluzionario. Ma non lo faranno perché non si parla delle malefatte degli amici degli amici, del terrorismo di Stato e dell'economia finanziaria che colpisce e ammazza tutti i giorni.
Ah Ah Ah
Ha Ha Ha
Questa volta fai ridere i polli!
I tuoi signorini saranno: Chatrian (che ha selezionato il film e ha fatto venire Senzani a bere il cappuccino in piazza Grande); Maire (sappiamo); Dino Balestra (che sembra un budda, placido, filosofico, una specie di grosso gattone assopito... ma non troppo).
Silvia Giralucci, il cui padre fu assassinato dalle Brigate Rosse nel 1974 a Padova). L'on. Fiorenzo Dadò (giustamente indignato).
Questi saranno i tuoi "signorini". Ti garbano?
Come no? Ma non ne hai dimenticato uno?