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Il destino del Boeing maledetto – La mia elucubrazione è folle? Davvero? – di GiPo

Un Boeing 777 della Malaysia Airlines, volo MH370 Kuala Lumpur – Pechino con a bordo 239 persone, inclusi due bambini e 12 membri dell’equipaggio, la gran parte dei quali, circa 152, di nazionalità cinese, risulta disperso. (ATP)

– Commento inviato il 08-03-2014 alle 11:49 da Robert47 sul sito del “Il Messaggero” –
Ovviamente è impossibile fare ipotesi ma c’è una cosa strana…
… riguardo i parametri del volo, registrati e rilevati sul sito flightradar24.

Analizzando la registrazione dei parametri del volo MAS370, partito alle 16,41 locali da Kuala Lumpur e diretto a Pechino, c’è da segnalare che l’aereo è salito regolarmete fino ai 10.600 metri della quota di crociera, mantenendo successivamente una velocità di 867 km/o sino al punto della scomparsa.

C’è da considerare che il sistema di rilevamento di questi dati di volo a terra, che poi vengono trasmessi al sito flightradar24, rileva i valori trasmessi dall’aereo e cioè posizione, altezza, velocità e se l’aereo è in salita o discesa in volo lineare, ogni “pochi secondi” ed è strano che l’aereo, a una velocità di oltre 800 Km/o e a una quota stabile, “improvvisamente “, non ha più emesso questi segnali ed è scomparso dalla registrazione come se, per pura ipotesi, abbia avuto un blackout elettrico generale o una improvvisa esplosione.

Ovviamente è impossibile stabilire qualsiasi causa ma bisogna chiedersi come mai, improvvisamente, questi parametri non sono stati più inviati, considerando che non risultano mayday dei piloti, che erano in contatto [permanente] con i controllori di volo, né condizioni meteo avverse.

* * *

3 cartine + 1… parlanti !

Malesi e americani hanno fornito informazioni frammentarie e incomplete divulgando con il conta-gocce ciò che già sapevano sin dall’inizio. Solo in seguito hanno confermato la presenza ai comandi del jet di un pilota sperimentato che l’avrebbe deliberatamente deviato dalla sua rotta, prevista verso nord, in direzione ovest e quindi, specificato ancora più tardi, verso il sud dell’Oceano Indiano volando ancora 7 ore prima che ogni contatto fosse definitivamente interrotto.

Domanda : Che c’è d’interessante in questa regione ?
… specialmente per un pirata dell’aria o un pilota musulmano fanatizzato.
La risposta semplice, evidente, lampante è : l’isola Diego Garcia! (G.B.).



1) ultimo contatto radio
2) avvistamento da parte degli australiani dei primi supposti relitti e emissioni di risonanza, spentesi ?!

Isole Chagos UK – Diego Garcia – Che c’è su quest’isola ? Una grande base militare americana che « ospita » un aeroporto per bombardieri strategici B1 et B52, gli stessi che hanno bombardato partendo da qui i talebani nell’ottobre e novembre 2001… e delle bombe termonucleari !

* * *

– Elucubrazioni mie… ma meno folli di quel che sembrano –

Gli americani (e forse anche i cinesi) sono stati messi al corrente sin dall’inizio del dirottamento e, conoscendo sicuramente – tutti i sistemi elettronici sono sotto il loro controllo – la rotta seguita, quando hanno capito che era diretto sulla base di Diego Garcia non avevano altra scelta che abbatterlo.

Voglio credere che tutto sia stato tentato per forzare il comandante di bordo a cambiare la sua rotta, ma malauguratamente invano. Infatti il pilota, senza dubbio il capitano (molto sperimentato) e probabilmente il copilota più giovane ma pure fanatizzato, avevano presumibilmente come missione un’operazione suicida contro la base statunitense che, tenendo conto della distanza, avrebbero raggiunto all’alba (il carburante previsto per Beijing ed il “timing” erano idonei !).

Per evitare di tirare in ballo, con le consequenze prevedibili, i musulmani, e per non accreditare un attentato d’Al Qaeda, sventato, gli americani hanno inventato questo scenario “hollywoodiano” allo scopo di guadagnar tempo… per poi procedere a un “funerale” degno di Arlington :

1. Cercare di far credere prima alla tesi di un incidente d’ordine tecnico e poi a quella di un dirottamento senza alcuna ragione apparente.
2. Recuperare rapidamente i resti del velivolo e la scatola nera per avere il più possibile di informazioni.
3. Valutare l’ampiezza dell’infiltrazione d’Al Qaeda nello staff dei piloti e dei tecnici in seno alla Malaysian Airlines.
4. Ritardare di almeno una settimana le ricerche ufficiali nell’Oceano indiano e fare in modo che avvengano lontane da Diego Garcia.
5. Preparare un piano di comunicato congiunto con cinesi e maltesi per far credere ad un dirottamento per cause sconosciute di un velivolo che si è schiantato nell’Oceano indiano trovatosi a corto di carburante.
6. Last but not least : esonerare l’islam da ogni responsabilità !

Impossibile agli americani riconoscere apertamente la distruzione di un aeroplano civile con 239 persone a bordo – malgrado fossero già condannate a morte sicura – per proteggere una loro base.

L’obbrobrio sarebbe obbligatoriamente caduto su di loro, in molti direbbero che il pilota si è sperso, che non sapeva bene dove andare o cosa fare, che cercava un terreno per atterrare, che il suo sistema di comunicazione era fuori uso, etc. etc. La riposta estrema a un tentato attentato terroristico di ampiezza inimmaginabile si trasformerebbe… in un semplice errore di navigazione, e la sua distruzione, a seconda…

In ogni caso : Non sapremo mai esattamente !

Giorgio Poretti (GiPo)   10 marzo 2014

24 maggio 2014 : Silenzio di tomba !


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  • Questa è la prima - e sinora unica - spiegazione plausibile di quanto possa essere successo. Anche se rimaniamo a livello di ipotesi.

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