Il pensiero del giorno, 1° giugno 2014, va all’artista Paolo Grassi, un creatore che da 7 anni utilizza come elemento fondamentale delle sue composizioni il numero, meglio forse sarebbe dire la cifra arabica. C’è una domanda che uno come me vorrebbe fargli, ed è la domanda tipica di chi ha fatto “dei numeri il suo mestiere” per larga parte della sua vita: “C’è una regola, una legge, una formula segreta che governa queste serpeggianti sequenze di cifre?”
Grassi ha esposto nelle scorse settimane al Luf (Lugano Urban Farm) di viale Franscini, ben coadiuvato dall’organizzatrice di eventi Camilla Delpero. Di lui hanno scritto critici d’arte come Rudy Chiappini, Dalmazio Ambrosioni e Luca Venturi.
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