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Il colpo di coda del dollaro prelude al suo collasso definitivo – di Fenrir

Da quando la crisi economica del 2007-2008 ha costretto gli Stati Uniti a ricorrere al Quantitative Easing per sostenere la propria economia, da più parti si è detto che il dollaro andava incontro alla sua fine, che il collasso era imminente, che l’oro o il bitcoin o l’euro o lo yuan lo avrebbero sostituito e via dicendo. Il Quantitative Easing è finito ed attualmente addirittura gli USA annunciano una crescita del 5% (anche se questa gravemente manipolata dall’Obamacare e non supportata dal calo dei consumi, dal dato sul tasso di occupazione, dalla sfiducia al governo e da proteste e criminalità dilagante). Questo effettivamente potrebbe bastare a smontare definitivamente la tesi che il dollaro si avvii verso il suo collasso, dato che invece si sta rafforzando e gli USA sono in una presunta forte ripresa, ma noi ora vogliamo dimostrare il contrario.

Come molti lettori probabilmente sapranno le banconote che oggi usiamo derivano dalle promesse di pagamento con cui il portatore di una determinata banconota poteva riscuotere dalla banca emittente una certa quantità di oro scritto sulla stessa. Questo fin dai suoi esordi medievali. In seguito, questo sistema è divenuto centralizzato, quindi era la banca centrale del paese a garantire la banconota emessa, garantita da una determinata quantità di oro. Questo sistema ad un certo punto crollò, perché, inevitabilmente, durante le crisi politiche, geopolitiche ed economiche, la richiesta di oro aumentava e la riserva non bastava a coprirla.

L’evoluzione di questo sistema furono gli accordi di Bretton Woods, dove ci si accordò nel rendere il dollaro statunitense la valuta di riferimento mondiale con cui si devono compiere i principali scambi commerciali e fu l’unica che fu legata all’oro, tutte le altre valute furono invece coperte dal dollaro, quindi solo indirettamente dall’oro. Anche questo sistema fallì, perché sotto Nixon, non si riuscì più a coprire le richieste di conversione del dollaro in oro e quindi fu annunciata unilateralmente la sospensione della convertibilità del dollaro in oro. Quindi si passò ad un regime di cambi variabili, ma il dollaro rimase la valuta di riferimento sia perché lo era già sia per la potenza militare ed economica degli USA che quindi la rendeva la valuta più sicura.

Da quel momento in poi gli USA ebbero un grandissimo vantaggio quello di poter emettere una supevaluta che non serviva soltanto come moneta circolante per far funzionare la propria economia ma era anche usata a livello internazionale negli scambi tra le nazioni. Quindi oltre al suo valore di valuta nazionale coperta dalla capacità produttiva del paese possedeva anche un valore intrinseco dovuto al fatto di essere la valuta di riferimento mondiale, quindi non era richiesta solo per essere usata negli USA ma anche e soprattutto per essere usata come riserva di valore e negli scambi internazionali. Il vantaggio che questa situazione ha dato agli USA è grandissimo e come se durante il Gold Standard, uno stato avesse il monopolio nella produzione di oro.

Gli USA hanno usato questo vantaggio sia per sostenere la propria economia interna, sia nelle immense spese militari ed anche per sostenere costantemente il deficit della bilancia commerciale. Quindi gli USA hanno sempre vissuto al di sopra delle proprie possibilità grazie al dollaro, scaricando sugli altri le proprie necessità. Se da questo punto di vista gli States hanno effettivamente un grande vantaggio su tutti, al tempo stesso l’emissione di dollari anche se fa vivere lo Stato e la società americana al di sopra delle proprie possibilità sostiene la crescita dell’economia mondiale.

Il Quantitative Easing è la dimostrazione lampante del discorso appena fatto. Molti analisti austriaci ma anche keynesiani sbagliano a pensare che il Quantitative Easing sia uguale a quello di una qualsiasi altra nazione del pianeta ed infatti gli effetti sono decisamente diversi. Quello americano non riguarda solo la società americana ma è un QE globale, perché il dollaro è la valuta base del pianeta. Questa manovra monetaria ha avuto come conseguenza quella di favorire l’ascesa dei diversi paesi emergenti del mondo e la salita del prezzo di diverse materie prime di cui questi sono produttori.

Questa ascesa è data dal fatto che nel mondo attualmente sono presenti circa 158 trilioni di debito in dollari. Quindi chi pensa che il dollaro sia in difficoltà perché Washington ha un debito pubblico di circa 18 trilioni deve comprendere che gli USA non sono il Giappone o la Russia e che quel debito non è in una valuta soltanto nazionale ma in una valuta di riferimento mondiale che è coperta da 158 trilioni di debito. Quindi se Washington deve ai sottoscrittori 18 trilioni al tempo stesso nel mondo i debitori devono restituire 158 trilioni di dollari. Praticamente il debito pubblico americano è coperto dai debiti internazionali sottoscritti in dollari ed ha attualmente una copertura di più di 8 volte superiore, per quello il dollaro non è crollato con il QE.

Ora con la fine del QE, il dollaro torna velocemente a salire e negli ultimi sei mesi la maggioranza delle valute mondiali si è svalutata nei suoi confronti ed anche le materie prime. Questo comporta una serie di conseguenze: che il debito in dollari, salendo il dollaro, aumenta e che quindi diventa più difficile restituirlo ed inoltre essendo venuta meno l’iniezione di liquidità, manca inevitabilmente il circolante in dollari necessario atto a garantire il pagamento degli interessi e quindi tutti i paesi, soprattutto quelli emergenti e dipendenti dalle materie prime, sono costretti a estrarre della propria ricchezza nazionale per pagare direttamente o indirettamente il debito in dollari con conseguenze recessive o rallentanti sulla propria economia.

E le conseguenze di questa situazione si sono già abbattute pesantemente sul petrolio e sui diversi paesi emergenti, soprattutto quelli legati a questa materia prima ma non solo quelli. Il rublo russo, come già sappiamo, è stato tra quelli più colpiti ed adesso tutti i paesi in cui esiste una certa influenza russa sulla propria economia dalla Serbia, alla Bielorussia, al Kazakistan, al Turkmenistan, ecc stanno subendo una forte svalutazione e c’è il forte rischio che questo comporti dal Venezuela, alla Nigeria fino all’Indonesia un grave aumento dell’instabilità sociale e politica.

Detto questo, molti di voi si chiederanno perché il dollaro dovrebbe collassare dato che anzi si sta rafforzando sulle spalle di tutti. E’ proprio la Storia ad insegnarcelo. Quando vigeva la riserva aurea, è proprio nei momenti di crisi generale che l’oro è più forte e che quindi viene richiesto ed è proprio questo che fa saltare il banco e che porta alla bancarotta. Al tempo stesso, avendo il dollaro il ruolo che prima era dell’oro, dimostrando gli USA una certa presunta crescita e provocando con la fine del QE la svalutazione di tutte le valute mondiali, accrescono di nuovo a dismisura il ruolo del dollaro come valuta di riferimento e quindi la richiesta di esso continuerà a salire ma questo provocherà una grave deflazione interna ed essendo la società americana gravemente indebitata, inevitabilmente non riuscirà a restituire una valuta rivalutata dato che a malapena riesce a restituirla adesso. E questo vale ovviamente anche per il debito pubblico.

Se il debito pubblico americano era garantito dal debito in dollari nel Mondo, se quest’ultimo salta e non vale più, anche il primo non è più coperto. E se la recessione è stata finora abbastanza sopportata in Europa, dove prima della crisi economica la diseguaglianza sociale era abbastanza mitigata quindi un suo incremento finora è stato ancora tollerato, negli USA dove la diseguaglianza è già a livello di Terzo Mondo e dove la tensione sociale è già ora alle stelle, l’austerity comporterà un esplosione sociale senza precedenti. A questo punto che l’instabilità economica, sociale e politica statunitense potrebbe mettere fine al dollaro, perché il dollaro rimarrà forte finché gli effetti recessivi della sua forza non si manifesteranno ed a quel punto il governo sarà costretto a una di queste tre cose: 1) austerity, quindi ridurre il debito pubblico con tutte le conseguenze sociali del caso 2) aumentare a dismisura il debito mettendo però in dubbio l’effettiva forza del dollaro 3) Ricominciare con il QE, dimostrando il totale fallimento della presunta ripresa americana. In tutti e tre questi scenari, il dollaro, dopo l’apparente forza, verrebbe messo seriamente in dubbio e quindi in questa fase probabilmente assisteremo alla sua disfatta definitiva.

Se fino qua la previsione può essere espressa abbastanza chiaramente, quello che avverrà dopo la disfatta del dollaro non è così facile da prevedere. Sicuramente la Terza Guerra Mondiale già iniziata aumenterà d’intensità e si estenderà come una vera e propria guerra civile globale. Probabilmente assisteremo all’ascesa, come in tutti i momenti di crisi, del prezzo dell’oro, che probabilmente diventerà molto ricercato, soprattutto dopo che sempre più paesi ne richiederanno indietro le riserve all’Impero fallito americano e questo dimostrerà di non averle più. E’ probabile, nella fase iniziale della disfatta del dollaro, che si affermi lo Yuan cinese, magari legato ad una riserva aurifera già in suo possesso, ma a nostro avviso sarà un’affermazione effimera dato che la Cina non ha le caratteristiche per sostenere una valuta di riferimento globale ed ancora peggio se la legherà all’oro. I motivi del perché lo Yuan non sarà la valuta di riferimento mondiale, li elencheremo in un nostro futuro articolo.

E al tempo stesso non sarà neanche possibile un ritorno al Gold Standard come da molti ipotizzato. Un sistema del genere come quello del dollaro non può che crollare perché è un sistema di debito impagabile, dove è necessaria la continua creazione di moneta almeno per ripagare gli interessi sul debito emesso, altrimenti questi dovranno essere estratti dall’economia reale innescando inevitabilmente la crisi. L’oro non può funzionare, sia perché in parte viene sottratto alla circolazione con lo smarrimento e soprattutto con l’accumulo e soprattutto se viene prestato ad interesse inevitabilmente sarà sempre impagabile se non supportato da un’attività estrattiva pari all’ammontare degli interessi più la deflazione naturale del sistema, cosa impossibile; e del resto per questo esso non ha funzionato in passato. Ed ora accade lo stesso agli USA, paradossalmente era meglio che continuassero con graduale QE che mantenesse il dollaro stabile e rendesse ripagabili i debiti contratti. Per questo sosteniamo che proprio la sua attuale e futura forza ne determinerà la successiva disfatta. E dato che il trucco di emettere soldi facili e poi rendere impossibile restituirli è stato usato con determinati obiettivi politici da secoli, fino anche all’Unione Europea, ci sentiamo anche di metterne in dubbio la casualità, ma intravediamo, invece, una mano consapevole degli stessi che portano avanti la lunga marcia dell’Eurocrazia.

La disfatta USA potrebbe tradursi credo in due modi, se tutti i rimedi falliranno: o in una unione monetaria, politica e militare con Canada, Messico ed Europa, così da ricostituire una fortissima valuta di riferimento; o come personalmente credo, alla disintegrazione interna degli USA e il conseguente inasprimento del conflitto mondiale, come scritto in questo articolo. In qualsiasi caso ci avviciniamo spediti ad una lunga fase di transizione post-capitalista o post-socialista se siete economicamente austriaci. Comunque la vogliate chiamare, sarà una transizione dolorosa dovuta alla lunga e graduale fine di un sistema di accentramento dispotico del potere (attraverso l’accentramento del valore nel capitalismo e con l’accentramento del potere statale nel socialismo).

Fenrir

dal blog www.hescaton.com

NOTA. È in uscita “Libertà Indefinita”, un saggio sulla libertà e sulla legittimità di un sistema, il nostro, sempre più contestato dalla popolazione.

Relatore

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  • il capitalismo non "accentra" valore, semmai in un ambiente presumibilmente libero da monopoli e protezioni, che solo lo stato con la sua forza e la coercizione è in grado di instaurare, il capitalismo è in grado di "redistribuire" in maniera naturale la ricchezza creata per mezzo dei suoi meccanismi impersonali regolati in maniera "democratica"dalla concorrenza.
    la miopia o piuttosto la convinzione colpevole che il capitalismo possa in qualche maniera essere il vero nemico della società è il frutto di una profonda ignoranza economica o piuttosto di una propaganda scientifica, dove le vere colpe delle distorsioni del mercato attraverso i monopoli, le protezioni, le assegnazioni e i sussidi attuati dallo stato ex ante, vengono scambiati per "difetti" naturali del sistema, mancando di vedere che la comparsa e l'evoluzione del "big business" a scapito di milioni di piccoli imprenditori è un fenomeno del tutto innaturale, caratterizzato da una accumulazione a volte sfacciata, quando non vergognosa, di immense ricchezze, al riparo dai delicati ma efficienti e severi meccanismi del mercato e della concorrenza.
    naturalmente va con sè che in un ambiente sano di libero scambio, non manipolato regolamentato ad oc, le ricchezze accumulate, ancorchè verosimilmente inferiori, andrebbero a beneficiare l'intero corpo sociale e nella fattispecie i consumatori che tornerebbero ad essere i destinatari leggittimi della ricchezza creata con meccanismi impersonali, attraverso la intraprendenza e la genialità delle persone più lungimiranti.
    tali ricchezze comunque non costituirebbero di certo una seria minaccia come le immense ricchezze delle corporations le quali si vedono sempre più autorizzate moralmente a pianificare in segreto e in combutta, le sorti dell'intero mercato, tantomeno sarebbero sufficienti a giustificare e intraprendere progetti folli come gli impegni di vaccinazione globale o di controllo climatico pittosto che la "riorganizzazione delle acque e del food " o tanti altri visionari progetti in ordine al controllo e al dominio del pianeta.
    il capitalismo è un fantasma da oltre un secolo, è stato soffocato nella culla, i responsabili sono ancora a piede libero e stanno ultimando l'opera, solo che ora non sono più in pochi a chiedere i servigi del killer per grassi affari, ma si sono materializzati interi popoli che attraverso il suffragio universale chiedono "democraticamente" la loro parte.

    • Riassumendo.

      Il capitalismo funziona (funzionerebbe) se…

      … se non esistessero i monopoli, il big business, l’accumulazione sfacciata, le corporations, i visionari che vogliono controllare il pianeta, i predatori…

      Seguono 7mld di altre eccezioni.

      Per concludere il capitalismo funzionerebbe se non ci fossero…

      gli umani;-))

      • la tua sintesi è singolare, ma come battuta spiritosa fà effetto.
        il primo passo ..."se non esistessero.." sostanzialmente inverte gli effetti con la causa (lo stato in grado di generarli), per gli altri 7miliardi di ecezzioni, fortunatamente dobbiamo ringraziare madre natura e le sue leggi, che attraverso il capitalismo sono lo strumento principale per la creazione della ricchezza e della crescita demografica.
        per concludere:
        se non ci fosse lo statalismo e la sua legge (arbitrio feroce) gli umani potrebbero godere sicuramente in maniera abbondante dei frutti del capitalismo e ..naturalmente anche di un umorismo più appropriato :)

        • Caro “gastone” sarai fortunato ma assai subordinato a un’idea demagogicamente angelica del capitalismo contemporaneo. Personalmente mi riferivo alle “eccezioni”. Le “ecezzioni” (come tu le definisci;) sono un’invenzione… capitalistica;) che producono le caste redditocratiche, l’accumulazione selvaggia, le delocalizzazioni “creatrici” di sfacciate ricchezze… sulle spalle di moderni schiavi; quindi le disparità migratorie, il ricatto dei mercati sulle democrazie, in altri termini la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite. Cioè pochi guadagnano e tutti gli altri pagano. Come pure (verissimo!) alcune fallimentari ricette statali. Come quelle dei Chicago Boys nel Cile di Pinochet.

          • sorvolando sulla mia visione demagogica..che dovrebbe presumere un soggetto che però è assente, il capitalismo appunto, e di angelico ha poco perchè è un ordine naturale, non ho dato nessuna definizione di "eccezzioni" se non nell'accezione che tu gli hai conferito riferendoti ai 7 miliardi di individui.
            a quelle "eccezzioni" che hai generato nel precedente "concetto/battuta" con una valenza generica di quantità ora invece gli stai addirittura attribuendo le caratteristiche di un concetto antropomorfo.

            quei 7mliardi di individui "reali" li hai trasformati in qualche cosa di astratto che assume vita per magia come un insieme, in grado di generare a sua volta caste sociali , comportamenti collettivi e realtà patrimoniali..
            devi avere una fantasia veramente robusta per partorire tali meraviglie, in realtà ti invidio, io ne ho una miseria, eppure mi è sufficiente per comprendere che all'origine delle tante disparità e ingiustizie che tu lamenti, non v'è altro che l'uso della autorità e della forza che lo stato mette a disposizione del miglior offerente.

            credo che con un pò di riflessione ci possa arrivare chiunque, che se lo stato non mettesse in "vendita" il suo monopolio della violenza, non potrebbero esserci "compratori" , dunque amministrando una legge generale alla quale esso stesso dovrebbe essere sottoposto, non potrebbe in nessun modo "favorire" alcuna realtà economica.

            naturalmente la realtà è diversa, lo stato esercita l'arbitrio più assoluto, e l'ingiustizia è la sua leggittima figlia, questo perchè la "legge" intesa come un compendio di regole generali cui tutti devono essere sottoposti , compreso lo stato, è stata sostituita dal concetto di legge come norma particolare, da applicarsi nei singoli casi e circostanze che necessitano dell'arbitrio di colui appunto che lo esercita ponendosi al di sopra.

            per questo la storia della moderna economia no è altro che la storia di un sistema statale interventista, della sua evoluzione di tipo mercantile, poi corporativo ed infine finanziario, che poco o nulla ha concesso al capitalismo di libero scambi, a meno di assegnare forzatamente a questo sistema una connotazione che non gli appartiene.

          • Caro Gastone,
            se ho un terreno ereditato dagli avi, sul quale ho costruito con i miei risparmi una villetta e, putacaso, arrivasse un “potente” privato e mi edificasse “liberamente”, proprio davanti alla mia casetta, un palazzo di trenta piani, io ci perdo. Perdo la vista panoramica, perdo il valore del mio investimento e perdo pure la libertà di vendere la casa perché nessuno la vuole più. Per l’aristocrazia fondiaria speculativa del tempo che fu era una prassi consolidata. In alcuni contesti dove lo Stato è latitante questo accade pure oggidì.

            In altre parole il “privato” vicino approfittando della libertà (o del potere) e utilizzando i “famosi” diritti sanciti da quella teoretica libertà economica svincolata da ogni restrizione giuridica (quindi di poter costruire senza sottostare a vincoli “pubblici/statali/sociali”) mi crea un danno. In altre parole la ricchezza svincolata da ogni restrizione e con le risorse di grandi capitali erige una forma di egemonia: un monopolio privato. Il potere privato sostituirà il potere statale e annullerà ogni concetto di democrazia. Il potere privato diventerebbe… tirannia.

            “In un regime capitalista, il denaro è il diritto ad avere diritti.”
            Raj Patel, The Value of nothing.

            «Immaginiamo che tutta la nostra vita su questo pianeta sia regolata in base ad un distributore di foglietti e che questo li elargisca in modo casuale con le apparenze del merito.
            Su ciascun foglietto è scritto un diritto, ad esempio il diritto di mangiare un piatto di pasta, il diritto di andare dal dentista per curare un dente malato, il diritto di comprare un libro, di comprare un paio di scarpe e così via.
            Il foglietto non obbliga a fare quanto è scritto, ma nello stesso tempo ci vieta di fare quanto non è scritto. Quanti più foglietti si hanno tanti più diritti si possono esercitare e quindi si è maggiormente liberi.
            Se alla parola FOGLIETTO sostituiamo la parola DENARO ci si accorge che stiamo semplicemente replicando quanto succede in una società di mercato. Chi non ha soldi non ha diritti e pertanto l’unica libertà concessa è la non-azione.» Jerry Cohen

          • continui a sorprendermi per la tua fantasia, stai pure diventando simpatico.
            la risposta era implicita nel concetto di legge espresso sopra, forse era troppo inplicita (nascosta?).
            facciamo 2+2: se ho uno stato che è al di sopra della legge e in luogo di essa esercita l'arbitrio, diverrà presto evidente che senza riguardo alla forma di esercizio, il suo potere diventerà assoluto. le cose non cambiano in una democrazia, anzi peggiorano perchè sotto i tuoi occhi increduli quel mandato che gli hai messo in mano, in nome del tuo bene e della tua sicurezza, diventa potere di uccidere rapinare spogliare e dilapidare, (potere assoluto) in maniera di fatto irreversibile, (prova a dirgli " mi sono sbagliato, non sene fà niente, anche con gli strumenti spuntati della democrazia che ti incita a usare).
            se ho uno stato che è al di sotto della legge e la amministra in nome e conto della società che lo ha eletto sottoponendosi senza riserve alla legge intesa come compendio di regole generali consolidate nel tempo, rispettando i diritti alla vita e alla difesa della propietà privata, in questo caso sarà difficile se non impossibile per chiunque valicare i confini di tali diritti cui l'enorme casistica sociale quotidiana e' perfettamente riconducibile.
            a tal proposito ti ricordo che la buona parte se non tutte le religioni che esprimono concetti di amore e fratellanza, in qualche forma riassumono bene le loro filosofie con l'adagio:
            "non fare ad altri quello che non vorresti facessero a te"
            sorvolando sulla valenza negativa della massima che evidenzia l'indirizzo corretto e la sua indubbia efficacia su qualsivoglia imposizione positiva di tipo ordinativo, l'evidenza della necessità di corpo semplice di regole cozza contro l'inefficenza di un monumentale apparato legislativo e giuridico che impongono per far fronte, giustificandolo, ad una società "aperta" sempre più complessa.

            il primo pezzo di risposta te lo ho dato, l'altro pezzo è un tantino più complesso e se vuoi telo posso dare in altra sede.
            a grandi linee comunque rifletti, che avendo tolto al mercato la capacità di dotarsi di moneta, qualunque essa sia, lo stato ha messo nelle mani di una cricca di banchieri secolari, il privilegio assoluto di crearla ex nihilo in regime di monopolio ASSOLUTO, ne deriva che il potere bancario e' fuori controllo, anzi esso stesso manovra le varie sovranità, queste ormai una farsa in via di estinzione, dunque la promozione incessante di libera circolazione di capitali lavoro e popoli, nella forma di un liberismo selvaggio, altro non è che un regime socialista finanziario, solo mascherato per chi non lo vuole vedere.
            l'unico responsabile delle devastazioni dunque, lontano dall'essere un soggetto che non c'è, il capitalismo appunto,
            sono esattamente il gatto e la volpe (lo stato e il sistema bancario) come ormai asserisco da tempo immemore.

          • Citazione: “Continui a sorprendermi per la tua fantasia, stai pure diventando simpatico.”

            Ma io sono simpatico! Caro Gastone.

            Quindi inizio… poco simpaticamente.
            Leggerti mi è faticoso. Un mare indistinto di affermazioni concatenate. Un taglia/incolla troppo accademico per i miei limiti. Ho sempre bisogno di “ri-sezionare" il tuo scritto in mille parti per tentare di coglierne i vari significati ridondanti.

            Per cui:

            Che lo Stato democratico non sia la panacea lo vede anche uno stolto. Discussione inutile. Pleonasmi ideologici.

            La rapina, il dilapidare e la bramosia di potere, sono caratteristiche umane. Non sono peculiarità esclusivamente statali. Semmai importate. In qualche misura (mal) gestite.

            Il concetto “religioso” di fratellanza e di amore sono condivisi anche da molti laici… convinti democratici. Purtroppo sono proprio le religioni che fanno fatica a metterle in pratica. Proprio perché le religioni sono atti fede. Dogmi poco... democratici.

            Un “corpo semplice di regole” cozza contro molte cose, anche contro l’inefficienza, bien sûr… ma troppa semplicità diventa spesso un pericoloso passo verso il… monopolio.

            Una società sempre più aperta potrebbe (a certe condizioni) essere l’antidoto contro il monopolio. Antidoto, non soluzione. Perché i monopoli statali/privati sono sempre in agguato.

            Il sistema bancario è stato definito ormai da secoli con i peggiori aggettivi disponibili. In ogni lingua. Prima degli Stati moderni, durante e probabilmente dopo. Anche qui argomento pleonastico.

            Appunto Collodi (Gatto/Volpe) si riferisce a un monopolio privato. Il monopolio della furbizia umana. Tutto Pinocchio è una condanna dell’astuzia/stupidità umane. Delle persone. Prese come singole. Dovresti scrivere, caro Gastone, un “tuo” Pinocchio che faccia perno sulle tue convinzioni. Sulla stupidità… democratica nei confronti delle astuzie… statali. Per esempio. Ne riservo una copia. Buona serata.

          • caro segnali, non ho dubbi sul fatto che sei simpatico anche
            perche continui a inciampare sugli stessi sassi.

            vedo che al tuo limite di comprensione di concetti
            elementari, ritenuti da te un mare indistinto di copia/ incolla sciorinati da me
            con forma accademica pedante, contrapponi una tecnica da macellaio per
            sezionare concetti di per se semplicissimi.

            concetti talmente semplici che li assumi come
            "pleonasmi ideologici" sforzandoti di giustificarli come naturali e
            perpetui, come il sole il mare o le montagne.

            la conclusione l'hai raggiunta, ma la rifiuti forse perchè
            accetti le storture come impossibili da modificare, o forse perche quando ti
            vengono esposte in forma troppo "accademica" ti infastidisce il
            soggetto che te le elenca perchè poco originale.

            vedi, fortunatamente tutto quello che abbiamo intorno a noi
            è la conoscenza sedimentata da tempo immemore, e
            ci consente di utilizzarla al meglio per evitare di doverla ancora
            scoprire di nuovo, dunque che si tratti
            di concetti biblici, massime religiose, corpi di diritto più o meno negativi o
            narrative letterarie (collodi) queste vengono utilizzate, richiamate, o portate
            ad esempio senza per ciò dover connotare chi le utilizza come poco originale o
            poco convinto.

            comunque sono contento che fai il macellaio pian piano
            diventerai chirurgo e alla fine non ti servirà neppure il bisturi,
            per capire basterà la testa...scherzi a parte se hai capito che i monopoli sono il vero ostacolo per una crescita libera della economia nel rispetto dei diritti di proprietà, se hai capito che lo stato e il sistema bancario sono i maggiori produttori di barriere e dazi e monopoli, se capirai che la rapina e la bramosia sono caratteristiche umane al pari dell'amore e della cooperazione, allora dovrebbe esserti chiaro che siamo costretti dentro un sistema che coercitivamente e "democraticamente" incita e promuove i prmi due istinti negativi a scapito dei secondi.

            sei pieno di pleonasmi, e mi par di capire che scambi il significato che attribuisce al termine una valenza esplicativa e ridondante con l'immanenza che invece vorresti attribuire

            ai mali che sopra abbiamo concordato nell'indicare.

            la semplice differenza con il mio punto di vista è che tu analizzi i fatti ex post come se non prescindessi dai due mali ma li incorporassi nella tua visione come elementi naturali di una struttura o di un sistema..io no.

          • Niente macelleria Gastone. Bignami, piuttosto. Ovvero traduco (tento di tradurre) la tua pindarica-libertaria-religios-economicistica critica che ci somministri col “taglia incolla” accademico. Inciamperò nei soliti sassi, perché i sassi li sposti a destra e manca per evitare di arrivare al dunque. Per esempio può darsi che “lo stato e il sistema bancario sono i maggiori produttori di barriere e dazi e monopoli” può darsi, ma non l’ho mai sostenuto. Tolto codesto sasso, sostengo invece che il monopolio è una scelta molto spesso utilizzata dal cosiddetto sistema economico “liberale” per chiudere il cerchio di una “fastidiosa” concorrenza. Con o senza Stato. E lo fa con proclami sulla “libertà”, gabbando molti creduloni che si lasciano incantare da questo termine polivalente. Personalmente ritengo che quando si parla di “libertà” bisogna essere prudenti. Molto prudenti. È uno di quei sostantivi, (come Stato e democrazia) che vestono un significato zeppo di ambiguità. Se non si spiega esattamente che cosa si vuol dire, restano parole (pericolosamente) vuote di significato. Incomprensibili. Soprattutto se le si utilizzano senza specificare chiaramente il bersaglio contro chi/che cosa verranno usate. Vedi, Gastone, parto dalla pratica, dalla quotidianità. Vedo un popolo di cosiddetti anti-statalisti ad hoc e antidemocratici furbetti, che non la contano giusta. C’è chi sarebbe ben lieto di sconvolgere il sistema monopolistico democratico. Per sostituirlo col sistema monopolistico di altra natura. Pindarico o, purtroppo, ben concreto. Personalmente ritengo che il monopolio democratico resti, come è già stato definito "imprescindibile" un… “elemento naturale”. E cioè che l'intera popolazione adulta di una determinata comunità ha facoltà di esprimere a maggioranza una scelta politica. Per sorteggio o per rappresentanza mi sta pure bene. Per quanto mi riguarda attualmente non vedo alternative migliori. Pleonasmo?

          • ti voglio sorprendere segnali, ti esprimero come "robot taglia incolla", quale il tuo giudizio inappellabile, in maniera arrogante mi associa, un concetto umano che forse ti sfugge: in quanto robot, in grado di incollare pedissequamente concetti e informazioni, ti faccio notare che i rischi che paventi sull'uso ambiguo dei concetti di stato e democrazia,sono gli stessi che corri quando usi temini come "sistema economico liberale" a meno di non assegnare diversi gradi di ambiguità ai termini.

            ora sempre da umile robot che fà della semantica e della etimologia non strumenti di propaganda ma strumenti esplicativi, ti riporto quello che è il il concetto di stato e democrazia in termini pragmatici.

            lo stato è una organizzazione criminale con il monopolio della violenza entro un territorio politicamente definito, dedito alla violenza al saccheggio e alla guerra, sfortunatamente non esistono criteri che possano stabilire una qualche sostanziale differenza con una banda di criminali che opera in un territorio ristretto.

            la democrazia è una forma di archia politica coercitiva in cui la maggioranza impone le proprie scelte alla minoranza una volta vinta la competizione politica.

            su quest'ultimo concetto ti "incollo" il tuo pensiero

            "l'intera popolazione adulta di una determinata comunità ha facoltà di esprimere a maggioranza una scelta politica. Per sorteggio o per rappresentanza"

            e ti invito a riflettere sulla sua veridicità. se puoi tu che sei umano usa anche la coscenza.

            sul "sistema economico liberale" sorvolo perche sono dotato di automatismi che mi rimandano al sistema attuale, che è di tipo socialista con mezzi di produzione detenuti privatamente ma partecipati e controllati strettamente dallo stato, e nella fattispecie con una supervisione del sistema finanziario coordinato dalle banche centrali.

            ultimo appunto,
            io amo la libertà non ho paura di lei, e' la mia ragione di vita e la cerco con ogni mezzo, e spero un giorno di riscattare la mia condizione di "robot" ..no tranquillo stavolta non lo intendo con la accezzione che mi hai attribuito, ma come condizione di marionetta in mano ad una organizzazione economica degna delle migliori pianificazioni socialiste.
            auguri per la tua democrazia

          • La mia Cosc(i)enza sarà arrogante: tuttavia raccoglie semplicemente le informazioni dalla realtà. Il movimento Libertario, come presumo (arrogantemente), tu professi, è una dottrina estremamente sobria. Nel senso etimologico, beninteso. Infatti ritenere tutti ladri e criminali esclusi coloro che abbracciano la “teologia” austriaca mi sembra dogma molto… moderato.

            Tuttavia riconosco in questo tuo ultimo intervento (e finalmente) una chiarezza “chirurgica” , stavo per dire… da machete, incontestabile. La tua critica al sistema è feroce e inappellabile. D’accordo. Anche il sottoscritto che ha pure letto, non dico studiato, ripeto letto, alcuni testi (viennesi/hayekiani/facconiani sulla proprietà e libertà) non è entusiasta dell’economicismo rampante attuale. Ma le soluzioni libertarie non mi convincono perché danno troppo spazio anche a dottrine economiche che con le distinzioni accademiche non vanno per il sottile.

            Basta leggersi l’intervista alla sig.ra Vanin per capire che ormai… There Is No Alternative. Il piano si rivela nella sua vera identità.

            In altre parole alla fine dei giochi ti ritrovi di nuovo davanti allo sfruttamento di manodopera. Alla neo-schiavitù planetaria. Al trionfo dell’azionista.

            È “stato” comunque un piacere scambiare quattro chiacchiere con te, caro Gastone. E come direbbe un assiduo di Ticinolive: Ad maiora!

            PS. Anch’io amo la libertà. La libertà di poter dubitare.

          • "Anche il sottoscritto che ha pure letto, non dico studiato, ripeto
            letto, alcuni testi (viennesi/hayekiani/facconiani sulla proprietà e
            libertà) non è entusiasta dell’economicismo rampante attuale."

            bene, allora approfondiscili,

            abbi la pazienza necessaria di chi vuole conoscere.

            vedrai che per criminali si intende in maniera cristallina chi ha un vero titolo e svolge a tempo pieno il crimine non chi dissente da l'analisi scientifica della azione umana il cui desiderio principe, come quello di tutta la scienza comprovata, è quello di servire tutti indistintamente.

            mi piacerebbe annoverarti tra coloro che usano i propri sensi e la propria testa senza inclinare a prestarli al furore della politica e della sua propaganda, la tua libertà ne guadagnerebbe tantissimo anche con tutti i dubbi che, come la paura, ci accompagnano per aiutarci a fare le scelte giuste.
            spendo due righe di "propaganda" : io ho letto il compendio monumentale del capitale di marx pur essendo antitetico alle mie convinzioni , se non lo avessi studiato non avrei potuto dare conto e giudizio di quella opera, dunque l'ho fatto per avere delle conoscenze in piu' che mi restituissero una capacità di analisi maggiore, se avessi inclinato al campanile non avrei fatto un buon servizio a me stesso ma alla propaganda, non tifo per gli autori ma per le buone idee e concetti scientifi, chiunque li esprima.
            è sempre un piacere quando la porta rimane aperta, è segno che si sono "segnalidirete" ;)

    • Verissimo ma... solo sulla carta!
      Pur essendo molto affascinato dalle idee libertarie ho dovuto constatare che il libertarismo è un'utopia esattamente come il comunismo.

  • Trilione = 1 + 000'000'000'000'000'000 di $, altro che Selena, Marte... o Venere!

    Flo: "Andy, ho calcolato quanto tu sei debitore, sono circa 500 $ che aumentano di giorno in giorno."
    "Ascoltami bene Flo, te l'ho già spiegato... se tu devi 5 $ sei uno spostato, se ne devi 5 milioni sei un uomo d'affari, se ne devi 5 miliardi sei un nababbo e se sei debitore di 500 miliardi di $ sei un Governo...
    ... Io sono sulla buona strada!
    Andy Capp dixit molto tempo fa.

  • Chi ha scritto questo articolo secondo me non ha molto chiaro cosa sia una valuta di riserva. E poi cosa vuol dire che i debiti sono "impagabili"? Se la banca centrale puo' stampare moneta, sono pagabilissimi. E ricordiamoci che una moneta é un diritto su dei beni materiali indistinti, che ha efficacia finché qualcuno é disposto ad accettarla. Ora chi e quando potrebbe smettere di accettare i dollari? E cosa accetterebbe in cambio? Oro? Dovrebe andare a 100.000 dollari l'oncia per supplire alla riserva di moneta esistente, e non sarebbe mai abbastanza.
    Sorry, attualmente non ci sono alternative valide al dollaro, almeno finché gli USA non verranno sconfitti come nazione egemone e il nuovo conquistatore, con la forza, non metterà fuori legge la valuta americana.
    Fino ad allora il dollaro regge, garantiscono i Marines.

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