Sergio Morisoli garbatamente protesta

Caro Francesco ti ringrazio molto per lo spazio che mi dai su Ticinolive. Non me la prendo più se chiami le mie scelte: errori o altro. Sei un amico. Qui il problema è un altro: se continuare ad isolare chi ha fatto una scelta personale errata (boh, abbandonando il plr?) ma ha idee corrette all’epoca in cui viviamo, o omologare/premiare chi continua a militare nel partito giusto ma fa scelte errate che pesano sulla collettività?

* * *

Così mi ha scritto stamani, in risposta a un mio commento che accompagnava il suo discorso congressuale, che ho pubblicato integralmente.

Sui suoi “errori” la mia opinione è la seguente (e non è la prima volta che la scrivo). Quando egli – dopo l’epica lotta con Vitta, che quest’ultimo “vinse” (le virgolette sono d’obbligo, perché se Christian avesse davvero vinto sarebbe in Consiglio di Stato) – lasciò il PLR pochi giorni dopo essere stato brillantemente eletto in Gran Consiglio, con la prospettiva e l’intenzione (suppongo) di correre per gli Stati sostenuto da Lega e UDC, potevano succedere due cose:

— Morisoli sarebbe divenuto un audace spregiudicato vincente, oppure

— si sarebbe ritrovato spiazzato, “esiliato” (come scrive lui stesso), tagliato fuori dai giochi.

Com’è andata lo sapete tutti. Abate vinse (e SuperPippo veleggiò irraggiungibile).

La parola “errore”, che io ho effettivamente usato, può significare almeno tre cose:

— che gli è andata, semplicemente, male; un giudizio a posteriori: hai errato perché hai perso;

— che si è sbagliato nel valutare la situazione; o infine

— che ha compiuto un’azione “politicamente riprovevole”, apparendo “sleale” verso il partito che lasciava.

Che cosa sarebbe successo se Morisoli – stringendo i denti e ingoiando cristianamente le molte offese ricevute – fosse rimasto nel PLR ? Sotto una nuova presidenza? (in quel momento era Gianora, che tuttavia durò l’ espace d’un matin) Ah, amici, non sarò io a rispondere a questa domanda! Buona domenica.

 

Relatore

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  • A mio avviso, un altro errore si aggira per il Ticino (lo commetto io, Morisoli e tanti altri): quello di continuare a ragionare secondo la logica di "noi" e "loro" (tipica dell'Ottocento e del secolo scorso) e di credere che solo chi sta con "noi" fa la scelta giusta.
    Sono convinto che, comunque vada il 19 aprile, il futuro del Ticino si potrà costruire solo a partire da qui: basta con le logiche e le divisioni della "politica a fucilate" (anche se, fortunatamente i proiettili sono oggi paroloe sulla carta o con bit) stando bene attenti che queste logiche non rientrino dalla finestra con le discussioni (necessarie) sul sistema maggioritario (che per altro sostengo).
    Buona domenica :)
    (Matteo Oleggini)

  • Ma quale errore nell'aver lasciato il PLR? Semmai l'errore che egli ha fatto è di essersi candidato nell'aprile 2011 sulla lista PLR, quando sapeva pertinentemente che aveva mezzo partito mobilitato contro di lui "Gewehr am Fuss" e che disponeva di quell'orrendo organo di stampa stampato a Bellinzona, specializzato - come già esperimentato da M.M. - nell'inscenare perfide campagne stampa.....
    In tali condizioni si trattava di una candidatura votata alla sconfitta; una situazione assurda in cui egli si trovava i più acerrimi nemici non negli altri partiti, ma nel proprio partito!
    Da questo errore consegue poi logicamente il secondo, commesso a ottobre: o meglio: candidandosi con Lega-UDC a ottobre, dopo essere stato candidato ad aprile con il PLR, si espose allo spiacevole rimprovero di essere un "voltamarsina", un "traditore" e via dicendo......
    Si fosse invece candidato direttamente per le Nazionali con Lega-UDC saltando la tappa intermedia di aprile con il PLR, probabilmente sarebbe stato eletto a Berna......
    D'accordo: la storia con i se non si può fare, però oggettivamente questa è una lettura più ragionevole. Infatti - pur con perfetta comprensione per SM (io nella sua campagna movimentata per le cantonali simpatizzai per lui e mi indignai per come una parte del suo partito lo trattava) - il fatto di cambiare vettore politico nello spazio di 6 mesi fu una cosa un po' eccessiva e che prestava il fianco alle facile critiche sopra citate.......

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