In considerazione di quanto sopra chiediamo pertanto al Consiglio di Stato:
1. La presenza di organizzazioni mafiose in Ticino rappresenta, stando a quanto a conoscenza del nostro Governo, una realtà concreta e preoccupante oppure si limita a situazioni isolate che non incidono nei nostri meccanismi istituzionali ?
2. In tal senso è stata fatta una mappatura del fenomeno mafioso nel nostro Cantone ?
3. Esistono, a quanto risulta all’autorità di Polizia, su territorio ticinese i cosiddetti “locali” di “‘ndrangheta” ?
4. La nostra Polizia cantonale dispone dei necessari strumenti legislativi e della indispensabile capacità di azione per contrastare questi fenomeni?
5. In questo contesto si ritiene di dover anche attuare una prevenzione indiretta ad esempio nell’ambito della concessione di permessi, dell’apertura di nuove attività, il monitoraggio di fallimenti o di transazioni nel settore immobiliare?
6. Esistono casi concreti e conosciuti di estorsioni consumate sul nostro territorio e se sì, quanti ne verrebbero denunciati da aziende, ristoratori, commercianti e vittime singole in generale?
7. È dato a sapere quando sarà nominato il nuovo procuratore federale in modo da rendere operativo ed efficiente il Ministero Pubblico della Confederazione con sede a Lugano?
8. Il Consiglio di Stato ritiene efficace la collaborazione tra il Ministero Pubblico cantonale e quello federale?
Per il gruppo PLRT
Paolo Pagnamenta e Natalia Ferrara Micocci
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