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Il sogno della Formula E – La data fatale è il 30 novembre

Nel giorno di Sant’Andrea: essere o non essere
Non si parte più dal viale Cattaneo, ma da via Balestra
Un punto essenziale: l’omologazione del tracciato
Fino al 30 novembre 2015 Lugano ha l’esclusiva per la Svizzera
Tempi ristretti, ristrettissimi. Una brusca accelerazione
Lettera da Zurigo
Una decisione presa 5 a 2
“Più difficile del previsto”
L’opzione “interrompere” è stata oggi realmente sul tavolo

La conferenza stampa era convocata per le 15.30 ma i giornalisti debbono attendere sino alle 16.07. Arrivano il Sindaco, gli on. Foletti e Quadri e il direttor Mazza. Il fatto di vedere al banco unicamente i tre municipali leghisti ha un certo effetto psicologico su di me. Mi dà per così dire l’ “evidenza fisica” dell’avvicendamento del potere.

Tre sono le esigenze fondamentali che Lugano deve soddisfare.  1) “Superare” il divieto di corse automobilistiche su territorio svizzero. Qui andiamo bene. Se il parlamento federale non arrivasse in tempo (più che probabile) la ministra Leuthard concederebbe un permesso speciale.  2) L’omologazione del tracciato. È stato esaminato palmo a palmo dai commissari della Formula E e della Federazione, che l’hanno percorso integralmente a piedi. Sono emersi alcuni problemi per i quali sono state studiate le opportune soluzioni.  3) I soldi. I soldi ci sono, gli sponsor sono importanti e interessati. Ma… senza l’omologazione definitiva del circuito (che potrebbe giungere a giorni) gli sponsor difficilmente assumono un impegno vincolante.

Non si parte più dal viale Cattaneo
Perché? Perché la larghezza del campo stradale era insufficiente: 7,60 metri contro un’esigenza di 9,60. Si dovevano guadagnare due metri, rimuovendo il marciapiede e “spostando” gli alberi. La fuga di notizie, immancabilmente, c’è stata (il Sindaco l’ha biasimata) e Verdi e Socialisti sono partiti lancia in resta (v. anche il testo della Petizione). Che fare? Resistere all’ira degli ecologisti? Meglio di no. Si partirà dunque da via Balestra, la qual cosa non impone il sacrificio di alberi. Il marciapiede sarà in parte rimosso e poi ripristinato. Il circuito è bellissimo – “nel cuore della Città” – ma certe esigenze tecniche sono imprescindibili e bisogna adattarsi. Ci si attende un’omologazione in tempi brevi.

Già, il tempo
Incomincia a scarseggiare. “La nostra prima scadenza era al 30 settembre. Abbiamo chiesto una proroga e l’abbiamo ottenuta. Fino al 30 novembre godiamo dell’esclusiva per tutta la Svizzera. Ma quello è anche l’ultimo giorno in assoluto perché solo il convegno di Città del Messico potrà creare un nuovo Gran premio di formula E”. Se Lugano lo otterrà, sarà per 6 anni.

Un mese (rifletto). È terribilmente breve. Un giornalista domanda: “L’on. Foletti ha pronunciato il verbo interrompere… Oggi quella opzione era realmente sul tavolo? La risposta è netta: “Sì”. E tuttavia…

Si è deciso di continuare, 5 a 2
E puntando al 2016, soprattutto perché se si andasse al 2017 altre città svizzere (in particolare Zurigo, che ha mandato anche una lettera; “siamo disposti a discutere” ha detto Borradori) potrebbero entrare in gioco. Due municipali, l’on. Jelmini, PPD, e l’on. Zanini Barzaghi, PS, hanno votato contro (interessante il 3+2 liberal-leghista in favore dell’impresa). È chiaro che l’ultimo mese sarà un novembre di fuoco, che vedrà i fautori del Gran premio sviluppare un attivismo frenetico. Basterà? Non è certo e i municipali leghisti (giustamente) non hanno ostentato una sicurezza assoluta.

In conclusione il Sindaco ha detto
“Se troviamo i fondi lo facciamo, sennò no”. “Ma rivolgo un appello, soprattutto ai Verdi e ai PS: questa è una grande chance per Lugano!” Foletti, rispondendo a una precisa domanda, ha dichiarato: “Abbiamo raccolto più della metà della somma necessaria”.

La strada rimane in salita ma il sogno è lì, come una nuvola sospesa, alta sopra la Città, sopra la Perla del Ceresio.

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Relatore

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