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No all’iniziativa disumana dell’UDC ! L’ “iniziativa per l’attuazione” è una barbarie – di Franco Cavalli

Abbiamo trovato su Facebook questo testo, che proponiamo ai nostri lettori. L’autore, personalità notissima e da sempre attivista dell’estrema sinistra, lancia qui il suo appello appassionato e vibrante. Ci piacerebbe che un membro dello stimato Club dei Politicamente Scorretti trovasse il tempo e la voglia per rispondergli (potremmo farlo anche noi, naturalmente).

ANNOTAZIONI E COMMENTI

  • Particolarmente inquietanti (e rivelatrici) le parole dell’ultima citazione: “la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”. Non per ciò che esse realmente significano ma per ciò che sembrano significare nelle intenzioni dello scrivente. Questi “più deboli”… non saranno mica i criminali, condannati secondo le leggi e con tutte le (amplissime) garanzie offerte dallo Stato? In tal caso più deboli di loro, molto più deboli, sono ai nostri occhi le loro vittime.
  • Il primo compito della Legge (e non l’ultimo) è quello di difendere i cittadini onesti. Questo concetto fondamentale viene totalmente stravolto nella visione “buonista”, nella quale l’interesse dominante si rivolge al delinquente, la vittima assumendo il ruolo secondario… di un ingombrante fastidio.

* * *

L’«iniziativa per l’attuazione» stabilisce distinzioni tra le persone unicamente sulla base del passaporto e non della situazione personale. È una barbarie. Chiunque in Svizzera voglia difendere la giustizia e l’uguaglianza di fronte alla legge, chiunque voglia vivere e lavorare all’insegna della libertà e della comunanza con le cittadine e i cittadini di altri Paesi, chiunque consideri la Svizzera come parte del mondo civilizzato, non potrà che votare contro l’«iniziativa per l’attuazione».

L’«iniziativa per l’attuazione» dell’UDC compromette lo Stato di diritto
Già oggi una persona straniera che viola il codice penale rischia di essere espulsa dalla Svizzera. Tuttavia, come tutti i cittadini di uno Stato di diritto, gli stranieri hanno il diritto di essere sentiti prima che venga pronunciata una sanzione contro di loro. Hanno inoltre il diritto di sottoporre a verifica la proporzionalità della sanzione. Se l’«iniziativa per l’attuazione» sarà adottata, questi diritti verranno meno e lo Stato di diritto sarà compromesso.

L’«iniziativa per l’attuazione» viola la separazione dei poteri
I tribunali svizzeri hanno il compito di giudicare tutti gli autori di un reato in modo equo e conformemente all’entità della loro colpa. Data la separazione dei poteri, la giurisprudenza deve restare indipendente. Non può essere strumentalizzata a fini politici. L’«iniziativa per l’attuazione» intende costringere i tribunali a pronunciare espulsioni automatiche, senza esame dei casi individuali. In tal modo l’UDC distrugge l’indipendenza dei tribunali e abolisce la separazione dei poteri.

L’«iniziativa per l’attuazione» calpesta i diritti umani
L’«iniziativa per l’attuazione» mira a iscrivere l’automatismo delle espulsioni nella Costituzione federale, benché un simile meccanismo sia contrario ai diritti umani e ai principi dello Stato di diritto sanciti dalla stessa Costituzione. Le nuove disposizioni dell’iniziativa dell’UDC prevarrebbero addirittura sul diritto internazionale che la Svizzera si è impegnata a rispettare in appositi trattati. Ignorando gli insegnamenti del 20° secolo, l’«iniziativa per l’attuazione» si oppone alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e rimette in questione le garanzie in materia di diritti dell’uomo.

L’«iniziativa per l’attuazione» attacca le secondas e i secondos
Numerose persone che sono cresciute in Svizzera, che qui vanno a scuola, apprendono un mestiere, studiano e lavorano, si distinguono dalle cittadine e dai cittadini svizzeri solo per il fatto di non possedere la nostra nazionalità. L’«iniziativa per l’attuazione» sottomette i cosiddetti secondos a un diritto speciale. Anche i secondos ben integrati verrebbero allontanati dalla famiglia e dagli amici per un reato minore, dato che l’iniziativa prevede il rinvio nel Paese dei loro avi se nei dieci anni precedenti sono già stati condannati a una pena pecuniaria, indipendentemente dal fatto che conoscano tale Paese o ne parlino la lingua.

Appello urgente alle Svizzere e agli Svizzeri
Lanciamo un urgente appello a tutte le Svizzere e a tutti gli Svizzeri – a tutte le cittadine e tutti i cittadini responsabili e consapevoli di appartenere alla società civile svizzera –, affinché combattano l’«iniziativa per l’attuazione» dell’UDC. Il 28 febbraio 2016 dovremo vincere, «consci che libero è soltanto chi usa della sua libertà e che la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri», come recita la Costituzione federale. La Svizzera deve restare uno Stato di diritto.

Franco Cavalli

 

Relatore

View Comments

  • E questo sarebbe "l'appello urgente alle Svizzere e agli Svizzeri"? Dopo Parigi? Dopo Colonia? E prima di quanto ci capiterà probabilmente di vedere anche noi? Per difendere il benessere? Per difendere lo Stato di diritto? Per non calpestare i diritti umani? Per lasciar credere che solo "le secondas e i secondos" lavorino? Por favor...

    • Voleva forse sentirsi dire: Continuate a zappare solo il vostro orticello, rinforzarne la protezione con "filo-Nato" e lasciare la "roba"accumulata ai famigliari (che non aspettano altro) quando tirerete il calzino?

      • Forse voleva solo dire: evitiamo di farci tagliare la gola. Non ti è venuto in mente?

      • Signor lupo, mi scusi ma non capisco. Quando leggo la parola "barbarie" penso subito, oggi, a quanto avviene in Siria, nell'Iraq, e in altri siti. Anche a Parigi e Colonia, tutto sommato, se ci riferiamo agli episodi. E non vorrei che questo si espandesse. Non penso di zappare orticelli, né di lasciare robe varie. Forse un po' di protezione comunque ci servirebbe. Lei ha una soluzione diversa?

        • Sì, lavorare per costruire con onesti guadagni ( e non mi pare che sia l'andazzo odierno) o, se proprio vogliamo interessarci dei fatti non nostri, dare una mano a chi sta peggio senza colonizzare i loro territori. Vedrà che di "terrorismo" non ne sentiremo più parlare. Ricordiamoci, per favore, che l'Iraq è stato raso al suolo con pretesti grotteschi e artefatti che tutti i nostri politicanti (in privato) ritenevano insufficienti per fare ciò che poi è stato fatto. Se oggi qualcuno vuole tagliarci la gola non sarà certo "politicamente corretto" ma noi (meglio:anche noi) ci abbiamo messo del nostro.

          • Continuo a capire poco. Da un lato rilevo che attuare l'espulsione di stranieri che si fossero resi colpevoli di gravi delitti sarebbe secondo alcuni "una barbarie". Poi vado a vedere dove sono avvenute recentemente delle barbarie: in Siria è stato arso vivo un pilota giordano reo di aver servito il suo Paese e di essere stato catturato. Poi tutti coloro che in Siria e Iraq (e altrove) sono stati decapitati, uccisi in modo spietato, forse anche crocifissi (ho letto). Mi chiedo che cosa c'entrino i nostri politicanti (non che abbia molta stima verso di loro, intendiamoci).

            Certo, levo tanto di cappello a chi costruisce con onesti guadagni, a chi dà una mano a coloro che ne hanno bisogno. Ciascuno di noi ha una coscienza. Poi però mi chiedo che cosa si debba fare di più a livello individuale. Una volta si diceva: brave persone. Insomma, manca qualcosa a tutti costoro? E se a loro viene in mente di difendere i veri deboli che non sono criminali, devono forse essere associati a chi detiene il potere planetario al nord, al sud, all'est e all'ovest (non si capisce tanto bene nemmeno questo)? FINE DELLA TRASMISSIONE.

  • La barbarie vera è la diversa intelligenza (nel caso del nostro oncologo nazionalinternazionale la diversa superintelligenza) dei benpensanti.. Che orrore, la proclamata scalfittura dei diritti umani di criminali più o meno incalliti e recidivi, messa di fronte alla chiara e sacrosanta (per i Cavalli come per gli .....) colpevolezza delle vittime che l'UDC vuole proteggere e, per conto mio, anche vendicare.

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