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Aggressione alla Polizia presso il Macello – Dichiarazione dell’on. Bertini

La Polizia cantonale e la Polizia della città di Lugano comunicano che oggi, poco dopo le 3.15, una pattuglia della Polizia cittadina è stata aggredita da un gruppo di persone all’esterno dello stabile ex-Macello a Lugano, dove era in corso una festa.

Gli agenti stavano effettuando il controllo di due persone quando diversi individui di ambo i sessi, presenti alla festa, hanno cercato di impedire il controllo di polizia in atto, inveendo e passando all’azione contro gli agenti, alcuni di essi a volto coperto. Sul posto sono intervenuti altri agenti della Polizia della città di Lugano a supporto dei colleghi aggrediti. Un agente è stato colpito ad un braccio da un oggetto contundente, riportando ferite leggere e, in una seconda fase, un’auto di pattuglia è stata danneggiata dal lancio di oggetti diversi (finestrino frantumato). Il gruppo di persone si è poi ritirato all’interno dell’ex Macello.

In collaborazione è successivamente intervenuta la Polizia cantonale con alcune pattuglie. In breve tempo la situazione si è normalizzata. La polizia ha fermato un 20enne cittadino svizzero domiciliato nel Luganese, il quale, dopo interrogatorio, è stato denunciato al Ministero Pubblico per i reati di impedimento di atti dell’autorità, violenza contro funzionari e danneggiamento.

Sono in corso accertamenti per identificare gli autori e stabilirne le rispettive responsabilità. (com)

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L’on. Michele Bertini, capodicastero di Polizia e responsabile della sicurezza, ha dichiarato: “Non possiamo accettare che vi siano dei luoghi pubblici dove la polizia non ha il diritto di effettuare eventuali controlli. E credo che nemmeno i cittadini di Lugano vogliano una situazione del genere”. (LiberaTV)

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(commento) Questa incresciosa situazione viene da lontano, il giorno in cui due esponenti politici – certo non obbligati –  presero una decisione infelicissima, le cui conseguenze la Città sopporta ancor oggi. È giusto dire “è intollerabile”, ciò riscuote l’approvazione di ogni cittadino sensato, ma alla fine… bisogna anche trovare e concretizzare una soluzione!

 

Relatore

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  • La soluzione: Preti, frati, suore, e sinistrati nello loro sedi. Organizzazioni greppianti a sedicente scopo sociale (con soldi pubblici) pure a casa loro. Municipali a sbrigare i conti correnti dei buchi fatti dai loro predecessori, nei rispettivi covi legali. Quindi nessun ostacolo "oggettivo" per i giovanotti del CSOA a restare, anche loro, dove sono stati alloggiati. Insomma se rispetti sarai rispettato, se ti allarghi per l'ebbrezza della divisa e della copertura mediatica, rischi la bacchettata.

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