Oggi Locarno è bella, intendiamoci, ma se potessi cambiare una cosa con uno schiocco di dita non avrei dubbi – chiederei una nuova pianificazione territoriale. Se osserviamo dall’alto la nostra Città, l’immagine non è delle migliori: un’urbanizzazione sparpagliata e diffusa, senza una strategia riconoscibile. Gli effetti di questo disordine sono molto concreti: pensiamo agli autobus Fart che sono stretti nel traffico perché non dispongono di una corsia preferenziale, siccome allargare le strade oggi è impensabile. Anche a livello di immagine, la corsa sfrenata al mattone ha fatto sì che oggi Locarno sia una Città densa di palazzi, grigi, che tolgono luminosità e non hanno relazioni con il nostro territorio.
Di fronte a questo scenario – e alla constatazione che nella pianificazione correggere costa molto più che prevenire – mi piacerebbe introdurre nel dibattito una proposta radicale:a Locarno, come ad altri Comuni ticinesi, servirebbe un’ordinanza che obblighi i promotori immobiliari a distruggere, prima di costruire. Un decreto «Zero costruzioni», insomma! Anche se a prima vista può sembrare una sparata, in realtà è quello già da alcuni anni accade a Firenze, dove chi vuole costruire e investire è il benvenuto, ma prima deve eliminare edifici esistenti e poi rispettare standard elevati; il tutto, affinché le nuovi costruzioni si inseriscano armoniosamente nel tessuto urbano.
È vero che i disastri edilizi perpetrati nel dopoguerra sono spesso irreparabili, ma questo non è un alibi per lasciare che le cose continuino così: impegnandoci subito possiamo perlomeno fermare la tendenza negativa. In questo modo, forse, fra 30 anni, il giudizio storico sul nostro operato come politici sarà meno negativo. Perché il territorio è uno solo, è di tutti i cittadini – quelli di oggi e quelli di domani – e proteggerlo è uno dei nostri più pressanti doveri.
Alessandro Spano, Presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi e candidato al Consiglio Comunale di Locarno
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