Il grande evento sportivo si avvicina
“E’ uno scenario tutto nuovo, quindi anche il setup della barca sarà completamente diverso – dice nadir Bin Hendi di Victory Team, vincitore con il compagno di equipaggio Arif Al Zaffein delle prime due gare della stagione 2016. “Speriamo di ripetere i successi di Fujairah e Dubai”.
Secondo nel mondiale con il connazionale Erik Stark, lo svedese Mikael Bengtsson è curioso di confrontarsi con un circuito inedito. “E’ una gran bella novità correre a Lugano. Speriamo sia una gara sul piatto, perché finora ancora non è successo – sia la scorsa stagione che le prime due di quest’anno. Siamo carichissimi e pronti a dire la nostra”.
Il Gran Premio di Lugano è la terza tappa del mondiale 2016 XCAT World Series. Dopo la Svizzera, il circus partirà per una lunga trasferta che porterà ad un’altra località inedita, ovvero Seul in Corea del Sud.
I catamarani in gara possono raggiungere velocità di oltre 200 Km/h, a seconda delle condizioni del mare, del tipo di circuito e delle scelte di eliche e di assetto.
I mezzi sono costruiti con tecnologie avanzate, utilizzando fibra di carbonio e altri compositi, e sono spinti da due motori fuoribordo Mercury Racing da 400 cavalli ciascuno per il nuovo modello a 4 tempi e da circa 300 per il “vecchio” 2 tempi.
Sul fondo della barca, fra i due scafi di ogni catamarano, c’è una botola di emergenza a tenuta stagna. In caso di ribaltamento, i piloti sono in grado di uscire e i soccorritori di accedere all’abitacolo. In abitacolo su ogni barca ci sono due piloti: uno si occupa del timone e viene definito driver, l’altro dell’acceleratore (le “manette”) e si definisce throttleman. La comunicazione, verbale e gestuale, fra i due piloti in abitacolo è un fattore fondamentale. Ogni distrazione o mancanza di coordinazione può risultare in un capottamento o come minimo nella perdita di tempo prezioso sugli avversari. L’affiatamento deve essere massimo.
Ad ogni gara partecipano 14 barche, quindi dietro a chi comanda l’azione è concitata e resa molto difficile dalle scie di chi sta davanti, in termini di onde e di spruzzi d’acqua.
Ogni giro del circuito di una gara XCAT è circa di 3,2 miglia nautiche (poco meno di 6 km), e le barche devono percorrerlo per 15 giri almeno (con un massimo di 60 minuti a gara).
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