Sotto lo sguardo severo di Lincoln Trump, il 45 esimo presidente degli Stati Uniti d’America posa con la famiglia per la foto ufficiale di rito.
A breve (alle 17 in America, ma qui da noi alle 12) si terrà la più fastosa (e sicura) cerimonia “d’incoronazione.”
“Quello che voglio è un cambiamento reale” ha detto Trump, primo Repubblicano dopo l’egemonia di quasi due lustri di Obama.
“Non fa niente se pioverà, la gente vedrà che i miei capelli sono veri” ha poi aggiunto, scherzando.
Di certo, l’atmosfera non può non essere tesa, visti i tafferugli progettati dai facinorosi che non accolgono il voto democraticamente espresso dalla maggioranza.
a Washington molti manifestanti a favore del neo presidente sono stati aggrediti da uomini incappucciati che, con cori contro Trump, si sono scagliati contro di essi. Una persona è rimasta ferita, bombe a carta e oggetti vari lanciati contro gli edifici.
a New York “la marcia delle donne” è partita stamane con cori contro il presidente, che a loro dire sarebbe “anti gender, sessista e razzista”.
In tutti i 50 stati d’America sono attese manifestazioni di dissenso che si protrarranno per i prossimi 100 giorni.
Tra i manifestanti anti Trump anche Robert De Niro (che aveva, con tono davvero poco signorile, affermato che Trump sarebbe “uno da prendere a pugni in faccia”) che ha incitato e scaldato la folla. Timoroso, forse, di non avere più sostentamenti di regime al proprio cinema.
La cerimonia è la più sicura della storia degli Stati Uniti d’America. Costata 250milioni di dollari, per le misure di sicurezza imponenti. Sono attese circa 900mila di persone.
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