Focus

Lo psicodramma della Civica – “Una mazzata inferta dalla popolazione ai suoi docenti” di Adriano Merlini

Ci permettiamo di proporre questo articolo, interessante e ben scritto, del presidente VPOD docenti su quello che si potrebbe ben chiamare (visto dalla sua parte) il “disastro della Civica”.

Merlini comprende solo in parte i motivi della débâcle. Non trova di meglio che prendersela con il consigliere di Stato Gendotti (un esponente assai tipico della sinistra radicale PLR) e battezza con malcelato disprezzo come “civica di Siccardi” la Civica plebiscitata dal popolo. In ciò si mette a rincorrere la scandalosa espressione “malacivica” coniata da Remigio Ratti, un uomo in normali circostanze mite e ben educato. Avrà già avuto modo di rimpiangere la sua sconsiderata parola.

Merlini, gli oppositori della Civica sono scesi in campo presentandosi come la Repubblica dei Docenti, autonoma, autoreferenziale, granitica e rabbiosa, contro il Resto del Mondo (imbecille). Potevano vincere? Mai.

* * *

(pubblicato su vpod-ticino.ch)

ADRIANO MERLINI  Quasi il 64% dei ticinesi ha sostenuto l’entrata della “civica di Siccardi” nelle nostre scuole. Una mazzata inferta dalla popolazione ai suoi docenti, compattamente contrari assieme al DECS, ai direttori degli istituti, agli studenti, alle associazioni dei genitori e ai sindacati docenti a questo modo di intendere la Civica.

Tutti ritengono la Civica e l’Educazione alla cittadinanza fondamentali all’interno del percorso formativo di ogni ragazzo, ma ancora una volta, invece di ascoltare i professionisti della scuola, si è data fiducia agli apprendisti stregoni.

È vero, era difficile far votare no, perché noi si voleva la civica, ma non la civica proposta. In ogni caso tra quelli che non sanno nulla di civica e accusano la scuola di non avergliela insegnata, quelli che pur di non dare ragione al Bertoli si sparano nelle ginocchia e quelli che ai miei tempi sì che la scuola era scuola, ecco il risultato…

Ma è altrettanto vero che non ci si deve nascondere dietro un dito: la campagna è stata lunga ed accesa, anche a livello di mezzi economici messi a disposizione per la propaganda i due campi non erano distantissimi. Eppure, il Comitato contrario, di cui facevamo parte, non è riuscito a spostare un solo voto. Questo risultato è frutto di una frattura tra il mondo della scuola e la popolazione. La faglia ha iniziato ad allargarsi nel 2004, quando per giustificare l’aumento dell’orario settimanale l’allora direttore del DECS Gendotti fece capo con nonchalance a ragioni del tipo “un’ora lavorativa in più su una settimana lavorativa di 24 non è poi la fine del mondo”, “è poi un’ora di 45 minuti”, … Queste frasi superficiali di un Consigliere di Stato hanno permesso con gli anni il radicamento dei cliché più biechi e banali sui docenti, che vengono ormai espresse senza vergogna alcuna: tutti di sinistra, tutti lazzaroni, tutti privilegiati. Et voilà: una volta creata la mitica “casta”, capro espiatorio ideale sul quale sfogare ogni frustrazione, ecco che si perde ovviamente anche il rispetto per i docenti.

Vignetta di Lulo Tognola

Altra frattura che va vieppiù allargandosi è quella tra i sindacati e la loro base potenziale, nel senso che quest’ultima si rende sempre meno conto di quanto sia importante l’esistenza e la forza dei sindacati. La base sindacale si assottiglia, il sindacato viene preso per un’assicurazione stipulata solo al momento del bisogno individuale, e poi rescissa senza pensieri: in un periodo di neoliberismo sfrenato questo non fa che facilitare il gioco ai padroni delle filande.

Terzo crepaccio: la maretta tra il DECS e i docenti, anche se, come emerso dall’Assemblea generale dei docenti VPOD dello scorso 19 settembre, sembrerebbe essere nata una nuova fase di condivisione delle idee e di sostegno reciproco, che è finalizzato al miglioramento della pubblica istruzione. A testimoniare questa volontà di riavvicinamento, la lettera del Forum delle associazioni degli insegnanti e della scuola che invita a sostenere la sperimentazione del progetto dipartimentale La scuola che verrà. In ogni caso il Sindacato VPOD esigerà un controllo serio delle condizioni di lavoro dei docenti che affronteranno le sperimentazioni nelle tre sedi di scuola media e nelle tre sedi di scuola elementare.

Importante banco di prova per valutare il grado di riconoscimento attribuito dal Dipartimento ai suoi docenti sarà anche l’attenzione che riceveranno i colleghi del settore medio superiore, sostenuti in modo congiunto da VPOD e OCST Docenti. Le proposte (vedi riquadro), riconducibili allo slogan Giusto il tempo … giusto, evidenziano l’ovvietà che per fare bene un lavoro è indispensabile potergli dedicare una certa quantità di tempo.

Adriano Merlini, presidente VPOD docenti

Relatore

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  • La ringrazio per lo spazio dedicatomi e per il commento lusinghiero. Non
    condivido però il suo pacato commento: non siamo una casta
    autoreferenziale, siamo formati per avere competenze professionali.
    Trasformare una valutazione esperta in spocchia è stato però pagante
    nelle urne. Cordialmente. A. Merlini

    • Guardi che il merito di questa trasformazione è stato prettamente vostro, e chi è stato chiamato ad esprimersi lo ha ben recepito. O si vuol far credere per l'ennesima volta che il popolino si sia lasciato manipolare, al solito quando l'esito non è quello che si sperava?

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