Il Sindaco mi ha detto: “I gay non debbono essere discriminati” e io gli ho risposto “Hai ragione”. Secondo me non debbono essere discriminati neppure i “rosarianti”.
* * *
In questa vicenda, la persona più sfortunata e imbarazzata è il Vescovo, “costretto” a trattare questo piccolo gruppo di fedeli che vogliono pregare in piazza da manipolatori e “obbligato”a mettersi da una parte che, oggettivamente, non è e non può essere la sua, per la dottrina della sua stessa Chiesa. Molto scomodo; certamente non l’ha desiderato, e non lo meritava. Ma le sue dichiarazioni restano criticabili.
Al presidente Giglio suggerisco (non che abbia bisogno dei miei consigli) di ricorrere in sede legale contro il divieto. Affinché l’autorità abbia modo di rivedere la sua decisione. O, in alternativa, per costringerla a ribadire l’arbitrio.
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Bravo!
Il pesce vivo rimonta la corrente, quello morto la segue.
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