Selve castanili, ecco i veri parchi da promuovere
Denominato dal poeta Giovanni Pascoli, l’albero del pane, ha per secoli nutrito e riscaldato le case dei nostri antenati, dipingendo e modellando con il giusto, sapiente e saggio intervento umano, l’intero territorio cantonale.
Alberi e frutti oggi purtroppo irraggiungibili, persino dalle capre, tante sono le sterpaglie invasive e selvagge presenti nel sottobosco.
Intere selve castanili, frutto della provvida secolare mano dell’uomo sono state vergognosamente abbandonate a se stesse, da una fallimentare politica del territorio, miope e di parte, spesso arroccata su posizioni di difesa a oltranza della vegetazione arborea, ignorando la massiccia rovinosa e soffocante espansione di ogni specie vegetativa a tutte le quote.
Giovanni Pascoli, strofa della poesia ‘Il castagno’ Ha da te la sua bruna vaccherella / tiepido il letto / e non desia la stoppia; / ha da te l’avo tremulo la bella / fiamma che scoppia.
Olindo Vanzetta, Biasca
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