Il pensiero del giorno

Aspettando il 2019, il Pensiero di fine anno

Il mese volge al termine, e l’anno, anch’esso. Il tempo corre, e noi corriam con lui. Nel vorticoso ondeggiare della Storia, della Fortuna, gli eventi si susseguono travolgendo o portando in trionfo gli attori del destino, vittime e artefici al contempo del Fato; il quale, ignaro, percorre il suo corso, donando a chi speranza, a chi mestizia, a chi felicità. Forse che la felicità non sia che per chi la sappia cogliere? E che la vita, lunga o breve che sia, angusta non sia ad ogni modo, se confrontata all’Eternità? Eppure il Ricordo è dell’Eternità l’erede. Poiché in esso, chi lascia questo mondo, continua a vivere, nei cuori di chi ad egli il ricordo dedica. E la forma d’Eternità conosciuta al mondo altro non è che la più alta, l’Arte. L’Arte non è eterna, ma sfida il Tempo. E così, al tempo del passaggio di fiaccola dell’anno passato al venturo, pubblichiamo un magnifico sonetto di un giovane poeta, che, un poco sconfortato dagli eventi e sballottato dalla politica del suo tempo, confida nell’Arte, redenzione e riscatto per il futuro che ancora, dopotutto, pare sorridergli. E l’Arte, altro non è che buon Auspicio!

Il Sonetto è scritto dal ventiquattrenne Ugo Foscolo. E’ il principio del nuovo secolo, l”800, e la fine del ‘700. E il giovane poeta-soldato, si trova in dissidio. Il tempo corre, e lui ha passato la propria breve vita tra ira ed angoscia. Eppur una cosa ha certa nel cuore: riprenderà a scrivere. Poiché riprendendo Seneca nel De Brevitate Vitae, breve è la vita, ma lunga l’arte!

Che stai? Già il secol l’orma ultima lascia;

dove del tempo son le leggi rotte

precipita, portando entro la notte

quattro tuoi lustri, e obblio freddo li fascia.

Che se vita è l’error, l’ira, e l’ambascia,

troppo hai del viver tuo l’ore prodotte;

or meglio vivi, e con fatiche dotte

a chi diratti antico esempi lascia.

Figlio infelice, e disperato amante,

e senza patria, a tutti aspro e a te stesso,

giovine d’anni e rugoso in sembiante,

che stai? Breve è la vita, e lunga è l’arte;

a chi altamente oprar non è concesso

fama tentino almen libere carte.

Relatore

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