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Voto per il Gran Consiglio. Cifre e commenti. Eletti, non eletti, graziati e trombati

Le operazioni di spoglio al Palasport della capitale hanno preso avvio regolarmente alle 8.

Ci sono però stati ritardi dovuti a problemi tecnici riguardanti gli scanner, cioè i “lettori di crocette”.

ORE 14.15 :  22 Comuni scrutinati su 115

In testa Lega (21,55%) e PLR (21,46%). Seguono PPD (20,51%), PS (13,48%), UDC (6,86%), Verdi (6,47%), Più Donne (2%), MPS (1,7%), PC (1,63%), MontagnaViva (1,36%).

È già qualcosa ma è veramente troppo presto per sbilanciarsi.

ORE 15.45 : 43 comuni scrutinati su 115

Sempre in testa il PLR (25,50%), al secondo posto la Lega (19,95%), al terzo il PPD (18,06%). Seguono PS (13,99%), UDC (6,92%), Verdi (6,30%), Più Donne (2,08%), MPS (1,99%), PC (1,09%), MontagnaViva (1,08%), Verdi Liberali (1,07%).

Si profila un possibile cattivo risultato leghista. L’UDC può sperare. Ma aspettiamo.

ORE 17.40 : 85 comuni scrutinati su 115

PLR sempre in vantaggio con il 25,81%. La Lega sale al 20,12%. Terzo posto per il PPD (17,39%). Seguono il PS (13,78%), UDC (7,20%), Verdi (6,45%), MPS (2,16%), Più Donne (1,99%), PC (1,19%), Verdi Liberali (1,09%). Crolla MontagnaViva (0,86%), tallonata da Spazio ai Giovano (0,83%). 

Montagna Viva potrebbe perdere il suo unico seggio.

Anche se la Lega dà segni di cedimento, con una possibile perdita di 4 seggi, la maggioranza relativa in Governo è assicurata per altri 4 anni. Molto più vicine sono le Federali e le Comunali.

* * *

TICINONEWS (Mattia Sacchi) ore 17.34  Sembra estremamente improbabile l’elezione del dottor Franco Denti, presidente dell’ordine dei medici, candidato all’ultimo minuto sulla lista dell’UDC dopo che la candidatura gli era stata negata dal PPD, suo partito di origine.

Il nome di Denti era “passato” non senza malumori e contrasti, con un voto a maggioranza richiesto da un delegato (congresso di Porza). In particolare la deputata Lara Filippini si era opposta esplicitamente all’accettazione di Denti.

L’UDC sta andando bene (il suo risultato non definitivo vale 7 seggi) ma resta incerta la situazione dei 3 deputati luganesi: Filippini, Galeazzi Pamini (al momento in questo stesso ordine).

* * *

ORE 19.53 : 113 comuni scrutinati su 115

Scrutinati 113 su 115, si conferma al primo posto il PLR (25,57%). Segue la Lega (19,15%), il PPD (18,43%), il PS (14,56%). Più staccati UDC (6,57%), Verdi (6,47%), MPS (2,42%), Più Donne (1,49%), PC (1,22%), Verdi Liberali (1,01%), Montagna Viva (0,78%).

Mancano LUGANO e Morbio inferiore (nel frattempo arrivato).

* * *

Nell’attesa (speriamo breve) leggiamo un post di Lorenzo Quadri.

 “Pur con tutto questo, quando cominciano a comparire i segni meno non bisogna cercare pretesti ma farsi un esame di coscienza. Tanto più che la vera sfida, quella che conta per il futuro del Paese, non è tra i singoli partiti, bensì tra chi svende la Svizzera all’UE (triciclo PLR-PPD-PSS), con tutto quel che ne consegue specialmente per il Ticino, e chi invece difende l’indipendenza e la sovranità elvetiche”.

“E se il triciclo nel suo complesso (anche perché le differenze tra l’una e l’altra “ruota” si fanno sempre più irrilevanti) cresce, mentre il fronte anti-UE cala, c’è motivo di preoccuparsi. I risultati alle urne hanno inoltre confermato l’inaffidabilità dei sondaggi. Che evidentemente vengono fatti solo per influenzare l’esito delle elezioni/votazioni”.

Questa è anche la nostra opinione. La partita decisiva si giocherà sulla trattativa con l’Unione europea. Il rischio di perdere, prima sul fronte interno e poi, conseguentemente, sul fronte esterno, è molto alto.

* * *

20.12 : finalmente LUGANO ! (e cala il sipario)

Vince il PLR (24,25%), seconda la Lega (23,83%), terzo il PS (14%). Seguono PPD (12,93%), UDC (8,13%).

Vince il PLR e questa potrebbe essere una premessa incoraggiante per i liberali radicali, in vista della decisiva sfida dell’aprile 2020. Debole performance del PPD, eccellente (forse insperato) risultato dell’UDC.

 

RISULTATO CANTONALE FINALE

PLR  25,33%  23 seggi

Lega  19,87    18

PPD   17,63    16

PS   14,47       13

UDC  6,79        7

Verdi  6,63        6

MPS   2,39        3

Più Donne   2,07   2

PC  1,23           2

I “piccoli” (quelli che non fanno gruppo) passano a 3 a 7 deputati complessivi. La lista di Tamara Merlo entra in parlamento. Notevole successo per l’MPS (da 1 a 3 seggi). Per finire il gran baccano di Pronzini è servito a qualcosa. Bella vittoria per il PLR (ma -1) e brutto capitombolo per la Lega. “Non si può andare avanti all’infinito, ci sono gli assestamenti”, dichiara, filosofico, l’on. Guerra. L’UDC può festeggiare, è stata premiata e spera nelle Federali di ottobre, dove in generale brilla. Ma l’Ordine dei medici non avrà il suo deputato: la lobby non è onnipotente. Normali gli altri. Montagna Viva (0,73%) ha perso il suo seggio, e tutto sommato ci dispiace.

 

 

 

Relatore

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  • Evidentemente non esiste SOLO la questione europea, ma anche e SOPRATTUTTO i temi economico sociali. Questi interessano per davvero i ticinesi, e che hanno premiato chi se ne occupa con serietà e competenza, anche se dai due lati dello scacchiere: i liberisti (UDC) e la sinistra radicale (MPS e PC).

  • Mi si permetta un appunto sul PPD. Quello di domenica era un segno + effimero e dopato dai preferenziali di De Rosa e da qualche scheda in più racimolata grazie al sindaco di Riviera nel Bellinzonese e nelle 3 valli.
    Il risultato di lunedì ci ha mostrato la vera e cruda realtà: il PPD non vince mai.

    • Mésoniat e Pisani spiegano TUTTO. Pubblicato su Ticinolive 5 minuti fa.

  • @JacktheRipper che ne pensa? Riesce a concepire che non di solo Accordo Quadro vive l'uomo?

    • La Questione Europea riguarda l'esistenza stessa del nostro paese, come Stato indipendente e sovrano.

      Non nego che si possa legiferare anche sul DIAMETRO dei piselli.

      • Le questioni sociali riguardano la vita quotidiana di tutti noi. Specialmente dei più fragili, capisco che lei (ma nemmeno io per la verità) non ne faccia parte, ma un po' di empatia.
        La questione europea non è irrilevante, ma è soltanto una cornive, all'interno della quale dobbiamo costruire il nostro Stato, federale e cantonale. Sono ormai 30 anni che per distrarre il popolino si parla soltanto della cornice e mai del suo contenuto.

        • Tra l'altro: l'accordo quadro (da bocciare! Su qualcosa siamo pur d'accordo!) è un tema federale. Il cantone si occupa di scuola, strade, imposte, ospedali, promovimento economico e tante altre cose ma NON di accordi internazionali.

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