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La nostra sicurezza passa dagli aerei da combattimento?

di Angelica Forni e Lea Schertenleib, candidate del Partito Comunista sulla lista 12 “Verdi e Sinistra Alternativa”
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Riceviamo e pubblichiamo questo articolo come contributo al dibattito elettorale. Ticinolive è un portale di destra, che non si sogna di essere “neutrale”, ma sente il bisogno, e ha l’interesse, di essere aperto.
Ovviamente il portale sostiene l’Esercito e l’ammodernamento della flotta aerea.
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Cinque anni dopo la bocciatura popolare della proposta di acquisto degli aerei da combattimento Gripen per una spesa di oltre 3 miliardi di franchi, ecco il nuovo progetto onirico volto ad ampliare la già sovradimensionata flotta aerea svizzera. Questa volta si parla di ben 6 miliardi, senza ovviamente contare le spese di mantenimento dei nuovi aviogetti.

Siamo assolutamente contrarie allo sperpero di soldi pubblici per comperare questi aerei. Si tratta infatti di un acquisto spropositato, sopratutto se si pensa che in Svizzera ci sono problemi ben più gravi, come ad esempio la mancanza di fondi per le casse pensioni. Questa spesa non è neanche giustificata dal punto di vista della sicurezza dei nostri cittadini: la flotta aerea svizzera dispone oggi di più del doppio degli aerei di quella austriaca, ma deve sorvegliare una porzione di territorio grande la metà.

Sul piano della sicurezza riteniamo che la Svizzera debba piuttosto concentrarsi maggiormente sul pericolo che rappresentano le forme di conflitto non convenzionali: bisognerebbe quindi potenziare la sicurezza informatica e impegnarsi per la lotta al terrorismo più che correre al riarmo. Questa attitudine potrebbe anzi risultare controproducente se si mira a contrastare l’inasprimento delle tensioni internazionali. Tensioni che la Confederazione dovrebbe invece cercare di risolvere in modo pacifico secondo i propri buoni uffici diplomatici, valorizzando la sua neutralità (sempre più bistrattata a causa del partenariato con la NATO) e puntando al rafforzamento di un equilibrio geopolitico multipolare (ecco perché ci sembra una opportunità che Berna guardi all’area euro-asiatica).
In conclusione, ci opponiamo con forza all’acquisto dei nuovi aerei da combattimento e ribadiamo che queste risorse finanziarie dovrebbero invece essere destinate ad altri ambiti quali la socialità e l’istruzione: che le destre militariste rimangano con i piedi per terra e si rendano contro di quali sono i reali problemi della popolazione svizzera! Chi vuole rafforzare la neutralità del nostro Paese ma rifiuta questa dispendiosa corsa ai riarmo ha oggi una scelta chiara di fronte a sé: votare la lista 12 che unisce Partito Comunista, Forum Alternativo e i Verdi.
Relatore

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