di Fabio Käppeli, deputato PLR al Gran Consiglio
La prossima settimana il Gran Consiglio evaderà la mozione presentata da Alex Farinelli e Fiorenzo Dadò volta ad approfondire la possibilità di un cambiamento di sistema elettorale. Un simile cambiamento non è infatti di poco conto e risulta anzi essere ben più complesso di quanto potrebbe apparire all’apparenza.
Penso alle liste uniche tra più partiti, al voto disgiunto tra Gran Consiglio e Consiglio di Stato, qualora l’elettore ritenga di dover “salvare” un partito che rischia di rimanere escluso (senza limitarsi quindi al classico “panachage”), ma pure alla scheda senza intestazione divenuta ormai decisiva in termini percentuali.
Un’analisi approfondita risultare essere ancor più interessante per quanto riguarda il Gran Consiglio, che negli anni – anche a seguito della forte frammentazione – sembra aver perso coerenza nei confronti dell’esecutivo, e per cui il sistema elettorale può presentare molte più varianti pur rimanendo proporzionale.
La Commissione Costituzione e leggi ha pertanto condiviso la necessità di approfondire le conseguenze di un cambiamento di sistema elettorale, in particolare nel contesto politico e sociale ticinese, tenendo conto degli strumenti e delle possibilità offerte dalla democrazia diretta.
L’obiettivo è quello di valutare i possibili vantaggi e svantaggi di una modifica del sistema elettorale – in direzione di un sistema maggioritario o meno proporzionale – sulla base dei criteri di stabilità, governabilità e rappresentatività.
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Quello che oggi viene chiamato Centro (PLR e PPD) crede di poter beneficiare dell'introduzione di un sistema maggioritario. Sommessamente, ricordo loro l'esito della recente elezione al Consiglio degli Stati (che si svolge proprio col maggioritario).
Si attende con ansia la risposta del PLR alla "ipotesi di Celio", in confronto alla quale la celebrata "ipotesi di Riemann" è una bazzecola!