Generico

Ma quale festa del lavoro? – di Carlo Curti

immagine Wiki commons

Marco Polo nel Milione racconta di una terribile battaglia fra due eserciti imponenti. Prima di iniziare lo scontro, nei due schieramenti si cantano dolci e sommesse litanie, sono in attesa del suono del grande tamburo. Quando il nacchero suona, gli schieramenti si lanciano l’uno contro l’altro e combattono per la vita e la morte.

Come venne in mente di fare del Primo Maggio il giorno in cui le forze degli operai dovevano essere schierate? Semplice, era ormai nella coscienza di tutti gli sfruttati di avere un nemico nei padroni e contro di essi andava, a livello internazionale, schierato nello stesso momento, tutto l’esercito operaio ad aspettare il suono del nacchero. Non nasce come festa del lavoro, nasce come giorno della manifestazione a livello mondiale della presenza di un esercito nemico, si passano in rassegna le forze, dalle fabbriche dell’ America, alle miniere della Germania, ai campi della Cina.

Un nemico inaspettato per i padroni del mondo che naturalmente fecero di tutto perché quel giorno fosse proibito, represso, ma per quanto a questo esercito si proibisse di schierarsi esso esisteva e si moltiplicava con lo sviluppo della grande industria. Aveva una bandiera universale rossa, senza simboli e segni, lei era il simbolo. Avevano una canzone da intonare prima dello scontro finale, l’Internazionale, il canto degli operai di tutto il mondo.

Un esercito del genere non poteva essere cancellato per le strade del Primo Maggio. Ed allora si inventarono, complici i capi corrotti o comprati dall’avversario, che il Primo maggio non era lo schieramento di un esercito nemico ma lo schieramento delle forze del lavoro, di chi produce. Da un giorno di guerra divenne un giorno di festa e tutti furono contenti. La festa del lavoro poteva essere elevata a ricorrenza nazionale anche dal governo più antioperaio del mondo.

Poi, siccome è una festa, cosa di meglio di un concertone? Il giorno del nacchero è diventato il giorno del concertone. Ma cosa succede nelle retrovie? L’esercito come tale non esiste, è stato frantumato dalla concorrenza, tanti ufficiali e sottufficiali sono stati comprati dal nemico per controllare i suoi movimenti. Ma c’è una novità, la massa dei potenziali soldati è aumentata di numero, è presente ovunque e le sue condizioni sono, rispetto allo stato di benessere sociale, peggiorate.

Il Primo Maggio, ne possiamo stare sicuri, tornerà ad essere il giorno del nacchero, del grande tamburo.

Carlo Curti, Lugano

Relatore

Recent Posts

Il mistero della morte di Wolfgang Amadeus Mozart

Il grande compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart mori a Vienna il 5 dicembre 1791, all'età…

3 ore ago

“Non corrotta perché rubi, ma corrotta perché collaborazionista e nemica della propria nazione” – di Francesco Mazzuoli

2017 : Fuga dall'Europa (titolo originale) da www.conflittiestrategie.it * * * Il fine di questo portale…

5 ore ago

La nascita dei Royal Baby inglesi : aneddoti

Sul portale del quotidiano francese Le Figaro, la storica canadese Carolyn Harris racconta qualche aneddoto…

5 ore ago

Amore infranto – Racconto di Giorgio Dagostino

Giorgio Dagostino, autore piemontese che già conosciamo, ci propone oggi questo thriller ambientato a Torino.…

6 ore ago

Rotaract Club Lugano Ceresio – San Giovanni Evangelista riacquista il primitivo splendore

2017 Brillante e ben frequentato meeting mercoledì scorso organizzato al Principe Leopoldo dal Rotary Club…

6 ore ago

Giuseppe Buffi, giornalista e consigliere di Stato – Un breve ricordo

Era il 21 luglio dell’anno 2000, mi trovavo a Dalpe (esattamente dove sono ora, e…

22 ore ago

This website uses cookies.