Estero

La profonda crisi economica che ha lasciato al buio il Libano

Un blackout lungo un giorno intero, è questa la realtà con cui si è confrontata l’intera nazione del Libano a causa di una crisi che sta intaccando le fondamenta dello stato. I due impianti del sistema elettrico principale, Al-Zahrani e Deir Ammar, sono rimasti fuori uso in quanto entrambi hanno esaurito le riserve di carburante.

Questa è stata solo l’ultima manifestazione di una crisi che ormai sta durando da due anni e che ha messo in ginocchio tutto il paese. La lira libanese ha perso il 90% del suo valore, gli ospedali sono sempre più sprovvisti di medicine ed energia elettrica con conseguenti rimandi degli interventi, anche quelli più urgenti. Molte persone sono morte di freddo negli scorsi mesi e si sono moltiplicati i casi di intossicazioni alimentari a causa di frigoriferi che non funzionano per carenza di elettricità. I generatori privati hanno assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi mesi in quanto i blackout programmati si sono moltiplicati per riuscire a coprire il fabbisogno della popolazione. Per molti, l’elettricità è fornita soltanto 8-12 ore al giorno e per alcuni soltanto 6. Il problema principale tuttavia è che i generatori sono divenuti ormai beni di lusso, accessibili a pochi eletti.

Ai distributori di benzina si accumulano code chilometriche di persone che sperano di accaparrarsi le ultime risorse rimaste. A volte la situazione degenera in scontri armati trai cittadini. Un tassista, ha dichiarato a Il Fatto Quotidiano: “Durante la guerra civile la situazione era migliore, non esagero. Era sicuramente più pericoloso, più instabile, però riuscivamo a mangiare e le ore di normalità, in cui non si combatteva, potevano anche essere piacevoli. L’economia, anche quella clandestina, girava in qualche modo, mentre oggi è un miracolo se riesco a fare un pieno al mese per il mio taxi. Guadagno al massimo 700mila lire libanesi, il generatore mi costa almeno 800mila per coprire le ore giornaliere”.

Domenica, le autorità libanesi hanno dichiarato che la rete elettrica è tornata a funzionare normalmente, grazie alle riserve dell’esercito che ha fornito 6mila litri di carburante che dovrebbe bastare per tre giorni. Dopo, dovrebbe arrivare un carico di carburante dall’Iraq. Intanto, il Ministro dell’energia libanese ha dichiarato che la banca centrale stanzierà 100 milioni di dollari per permettere le gare d’appalto per la produzione dell’elettricità.

MK

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