Ospiti

Elezioni per sorteggio tra storia e obiezioni

di Tito Tettamanti
Pixabay (Paulo Diniz diniz)

Un’iniziativa popolare propone la nomina dei giudici federali mediante sorteggio. Non è un’idea nuova per delle elezioni. Già nel 400 a.C. ad Atene per la designazione a cariche amministrative e governative si ricorreva al sorteggio. Anche nelle procedure elettive per la nomina del Doge nella Repubblica di Venezia si usava questo sistema, come pure in numerose città italiane ai tempi del Rinascimento.

Modalità ancora in vigore in alcuni Paesi per la scelta di giurati popolari. L’idea è tornata in auge con le correnti di pensiero che in questi ultimi anni criticano la democrazia, mettendo in rilievo particolarmente le debolezze e la perdita di autorevolezza dei partiti politici, l’ignoranza e incompetenza degli elettori e sottolineando il fenomeno dell’assenteismo.

Con «Against Elections – The Case for Democracy », edito nel 2016, l’intellettuale belga David Van Reybrouck perora la soluzione del sorteggio in alternativa alle votazioni popolari sostenendo che nella Storia per 3.000 anni le democrazie non hanno dovuto far ricorso alle elezioni con voto dei cittadini. Veniamo alla proposta sulla quale voteremo il 28 novembre che critica l’attuale sistema di elezione dei giudici da parte del Parlamento perché nelle forme attuali impedisce la nomina di candidati sprovvisti di un’adesione partitica. Nel contempo sostiene che il sorteggio sarebbe garanzia di maggior indipendenza da parte degli eletti.

Sono sicuramente delle pecche, ma la soluzione del sorteggio presenta lacune molto più gravi, e non evidenziate completamente nella presa di posizione negativa e proposta di rigetto formulate dal Consiglio federale. A mio parere due sono gli ostacoli maggiori che l’iniziativa non è in grado di superare. Il primo è quello della competenza. Per aspirare alla carica di Giudice federale non basta certo la laurea in diritto. Ma neppure la patente d’avvocato. Come per tutte le professioni e mestieri vi sono validi e meno validi esponenti delle categorie.

Ma non solo, anche ottimi avvocati non necessariamente sarebbero dei buoni giudici, le peculiarità caratteriali di quest’ultimi essendo di equilibrio, capacità di equidistanza, di lasciarsi influenzare il meno possibile dai propri sentimenti. Se tale valutazione la rinviamo a un consesso democratico in rappresentanza delle diverse forze del Paese e lasciamo formulare le candidature dai Partiti, sia pure con tutte le possibili imperfezioni, possiamo sperare che il giudizio sulla candidatura tenga conto di questi aspetti. È possibile che le dirigenze politiche non diano la dovuta attenzione a tutto ciò, ma meno ancora lo possono fare i dadi del sorteggio. La seconda obiezione è ancor più determinante. È innegabile che anche nel campo della magistratura vi siano correnti di pensiero e orientamenti filosofici diversi, addirittura antitetici. Vi è un contrasto di convinzioni e di concezione della propria missione tra magistrati che ritengono il loro ruolo sia quello di correttamente applicare la legge e quelli per contro che aspirano ad un maggior potere e tendono a attualizzare o rinnovare le leggi con la loro giurisprudenza, sostituendosi talvolta al legislatore. Diverse sono anche le concezioni sulla subalternità o meno nei confronti di tribunali internazionali. Gli scontri tra corti costituzionali di singoli Paesi dell’UE (anche influenti quali la Germania) e la Corte di giustizia europea sono d’attualità. Entrano in campo la concezione, la difesa, il limite della sovranità.

L’adeguarsi o meno a giurisprudenze estere può essere un modo di far politica nel Paese. Ma vi è di più: giuristi a livello di alte Corti con la loro doverosa partecipazione a dibattiti culturali della nazione contribuiscono alla diffusione di convinzioni a favore delle diverse correnti di pensiero e alla formazione dell’opinione pubblica. Non da dimenticare i diversi orientamenti filosofici all’origine della concezione della funzione del diritto. Chi segue l’insegnamento di Hans Kelsen (1881-1973) che, semplificando, vede l’origine del diritto nello Stato, tenderà a far prevalere gli interessi pubblici nel contrasto con quelli del privato. Ben diverso l’atteggiamento «giusnaturalista» che si basa sulla convinzione che i diritti siano naturali e debbano prevalere sul diritto emanato dall’uomo. Nell’ambito di questa scuola di pensiero diverse le tendenze tra le quali quella dell’illuminista scozzese John Locke con tesi condivise più tardi da Kant, che si trovano alla base del pensiero liberale. Queste divergenti concezioni, queste multiple sensibilità, sono la ricchezza della democrazia, se accompagnate dalla dignità del dibattito e dall’equilibrio del giudizio. Ma delle stesse non sa tener conto il sorteggio il cui risultato potrebbe portare a pesanti squilibri. Sì, diciamolo ancora una volta, non è che i Partiti e la politica eccellano ogni volta nel senso di responsabilità e nella serietà delle proposte, ma sia pure con le loro imperfezioni rappresentano pur sempre le diverse necessarie e utili sensibilità del Paese, sensibilità che non possiamo chiedere ai dadi del sorteggio.

Pubblicato sul CdT e riproposto con il consenso dell’Autore e della testata

Relatore

Recent Posts

L’Eden in Capriasca: la bellezza delle erbe officinali al Convento di Bigorio.

di Liliane Tami il Convento dei Frati Cappuccini di Bigorio, nato nel 1535, è noto…

11 ore ago

Miracolo nella grotta di Lourdes. Il dottor Soldati dà ragione a Dick Marty!

Diamo il bentornato a Gianfranco, che rientra oggi da Tenerife. Ricordo l'illustre senatore Dick Marty…

13 ore ago

USA, chi è l’atleta che non si inginocchia al BLM (pur indossandone la maglietta)

2020 Samantha Leshank è una calciatrice statunitense di ventitré anni. Sposata, si definisce cristiana, patriota…

13 ore ago

La caccia senza fine al misterioso mondo nascosto ai confini del nostro sistema solare

Alcuni astronomi che sono alla ricerca del misterioso Pianeta X, che si ritiene si nasconda…

13 ore ago

Drammatica nudità femminile nell’opera di Yuval Avital – Da Israele alla valle di Blenio

NOTA BENE. Questo articolo è stato modificato rispetto all'originale. L'Editore non intendeva urtare la sensibilità…

14 ore ago

Messaggio in una bottiglia trovato sulla spiaggia australiana dopo 132 anni. Meglio di Snapchat?

  Tonya e Kym Illman, una coppia di fotografi professionisti di Perth, in Australia occidentale,…

15 ore ago

This website uses cookies.