Primo piano

L’analisi storica dietro all’affermazione (estrapolata) di Orsini su Hitler

Alessandro Orsini non sarà più direttore dell’Osservatorio internazionale della Luiss

«Hitler non aveva intenzione di far scoppiare una guerra mondiale. La Germania invase la Polonia; Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia e scattò un effetto domino che Hitler non si aspettava»

La frase pronunciata il 29 aprile dal professor Alessandro Orsini, ricercatore presso l’Università LUISS di Roma specializzato in sociologia del terrorismo, è costata allo studioso la rottura dell’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale.

L’ultima dichiarazione di Orsini durante la trasmissione Accordi & Disaccordi ha infatti destato molte polemiche, alle quali è seguitata la decisione definitiva della Luiss.

«Per questa ragione» spiega la Luiss «i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet, “Sicurezza internazionale”, da oggi non sono più attivi»;

Nel corso della puntata televisiva, il conduttore Luca Sommi aveva chiesto al docente di Sociologia del terrorismo internazionale se le possibilità che il conflitto russo-ucraino possa degenerare in una Terza guerra mondiale siano fattibili.

Il fulcro della discussione era l’eventuale adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, ovvero Paesi vicini alle frontiere della Russia. Orsini voleva spiegare come l’ingresso di nuovi Paesi europei nella Nato rappresenterebbe «un pericolo enorme per l’umanità», perché, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, «i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuna delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva nel caso di attacco di un Paese straniero che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra» allo stesso modo, ha spiegato Orsini più dettagliatamente « il 1° settembre del ’39 la Germania invase la Polonia, ma Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia e si creò un effetto domino, a cui Hitler non aveva interesse e che Hitler non si aspettava nemmeno che scattasse».

Ora, come allora, ha concluso il professore «i nostri leader mondiali sono dei pazzi che ci stanno portando verso il baratro: chiarito che la Seconda guerra mondiale non è scoppiata perché a un certo punto l’ha deciso Hitler, ma perché erano state stipulate delle alleanze militari simili alla Nato, è chiaro che da un punto di vista statistico maggiore è il numero dei Paesi europei ai confini con la Russia che entrano nella Nato, maggiore è la probabilità di una catastrofe nucleare, maggiore è la probabilità che scoppi la Terza guerra mondiale».

L’analisi del professore, lungi dal discolpare Hitler, ha una lucidità accecante per le menti obnubilate dal mainstream, e perciò a Orsini è costato l’ostracismo.

Relatore

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