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Mobilitazione parziale, Putin minaccia il nucleare, Zelensky non ci crede: “è un ricatto”

È il 210° giorno di guerra, e ieri Putin ha annunciato una parziale mobilitazione. Secondo lo Zar, il Donbass “è quasi liberato”, ed i principali “obiettivi dell’operazione speciale”, restano invariati.

Per il cancelliere tedesco Robert Habeck si tratta di un “passo pessimo, sbagliato”, e ha aggiunto “è chiaro che l’Ucraina dovrà continuare ad avere “pieno sostegno”. Si tratta secondo il ministro tedesco”.  

Putin ha firmato il decreto con il richiamo dei militari della riserva, vanificando qualsiasi apertura per il cambio di rotta invano ipotizzato dal premier turco Erdogan due giorni fa.

Secondo lo zar, “L’occidente vuole distruggere la Russia come l’Urss: Kiev aveva reagito in modo positivo alle proposte della Russia dopo l’inizio delle operazioni militari, ma l’Occidente ha istruito l’Ucraina chiedendole di abbandonare i negoziati”.

Il Donbass ha dichiarato poi Putin “è quasi completamente liberato; la repubblica popolare di Lugansk è stata completamente liberata, mentre quella di Donetsk lo è stata parzialmente”. Quindi, la rassicurazione alla popolazione russa del Donbass: “la Russia farà di tutto per garantire lo svolgimento dei referendum” ha affermato il leader del Cremlino.

Poi, la minaccia che più fa temere il mondo, quella atomica: “coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi”.

In caso di minaccia all’integrità territoriale, Putin ha assicurato che “la Russia utilizzerà tutti i mezzi disponibili.

È proprio il nucleare a far tenere il fiato sospeso al mondo, ma Putin si difende: “il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya” dice “è stato incoraggiato non solo dall’Occidente, ma anche delle dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti di alcuni Stati Nato sulla possibilità e l’ammissibilità dell’uso delle armi di distruzione di massa, armi nucleari contro la Russia. A chi si concede simili affermazioni sulla Russia, voglio ricordare che anche il nostro Paese dispone di vari mezzi di distruzione, e in alcune componenti più moderne di quelle dei Paesi Nato”.

Ora, la paura è che si vada al voto per passare alla Federazione russa in 4 province occupate: sorgono così timori di un’escalation militare successiva, anche con armi nucleari. Infatti, dopo il discorso di Putin, in diretta televisiva anche il ministro della Difesa, la tv russa ha trasmesso una intervista Serghei Shoigu, ministro della difesa, che ha annunciato: “Sono utili tutte le armi, anche la triade nucleare”.

Proprio quello che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si rifiuta di riconoscere. Rispondendo in un’intervista alla Bild, a una domanda sulla minaccia nucleare di Putin, il presidente ha dichiarato: “Non credo che userà queste armi. Non credo che il mondo gli consentirà di impiegarle”.

Contraddicendosi, Zelensky ha però affermato di non escludere completamente un attacco nucleare: “non possiamo leggere nella testa di questa gente. Ci sono dei rischi” ha aggiunto. Ma per Zelensky “non si può comunque cedere ai ricatti russi: “domani Putin può dire: vogliamo oltre all’Ucraina anche una parte della Polonia, altrimenti useremo le armi nucleari. Non possiamo stare a questi compromessi”.

Relatore

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