Estero

Le nuove difese aeree dell’Ucraina

Dopo una richiesta di lunga data da parte di Kiev di rafforzare le sue difese per contrastare gli attacchi in corso da parte di aerei e missili russi, gli Stati Uniti hanno deciso per sostenere la resistenza ucraina, di inviare le batterie di difesa missilistica terra-aria Patriot, uno dei sistemi di difesa più sicuri e avanzati al mondo.

Il Pentagono ha in programma di iniziare già la prossima settimana l’addestramento delle truppe ucraine su questo complesso sistema di difesa missilistico, direttamente presso la base dell’esercito americano Fort Sill, nella città di Lawton nello Stato dell’Oklahoma, a circa 130 chilometri a sud-ovest da Oklahoma City. La base militare ospita sia l’addestramento per i missili Patriot che l’addestramento di artiglieria da campo. Fa parte di un pacchetto da 1 miliardo di dollari annunciato lo scorso mese dal presidente Biden.

Passerà del tempo prima che sia in uso in Ucraina. Ci voglio infatti fino a 53 settimane per la formazione sul funzionamento e sulla manutenzione del sistema, dunque, per accelerare è meglio per l’Ucraina inviare negli Stati Uniti le sue truppe già addestrate su altri sistemi di difesa aerea.

Una scelta fondamentale in quanto una batteria Patriot ha otto operatori di lancio, ciascuno in grado di sparare da 4 a 16 missili intercettatori a seconda del tipo utilizzato. Ogni batteria ha anche le attrezzature di supporto, come computer, un sistema radar in grado di inseguire simultaneamente fino a 100 bersagli, un generatore elettrico e un’antenna, ed è gestita da circa 90 soldati.    

Certamente non è conveniente usare i missili Patriot per intercettare gli attacchi russi effettuati con i droni da 20 mila dollari, visto che il costo di ciascun missile è di circa 4 milioni di dollari e quello del gruppo dei lanciatori attorno ai 10 milioni di dollari. Il sistema dovrà essere limitato quindi all’uso di intercettazione dei missili balistici o da crociera, oppure degli aerei russi di alto valore.   

Gli esperti militari affermano che non sarà un punto di svolta, considerando che questi sistemi non si muovono sul campo di battaglia (se si pensa al confine esteso tra Ucraina e Russia di oltre 800 chilometri), e soprattutto considerando il tempo necessario per essere messi in grado di funzionare.

Il Cremlino ha avvertito di “conseguenze imprevedibili”, e il rischio è quello di un conflitto senza meta, lungo e con grandi perdite di vite umane.

MK

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