Economia

Credit Suisse tira un sospiro di sollievo dopo il maxi prestito da parte della BNS

Un sospiro di sollievo per Credit Suisse, ma il pericolo sembra essere ancora dietro l’angolo. La Banca Nazionale Svizzera ha intenzione di concedere un prestito fino 54miliardi di dollari a Credit Suisse per risanare la liquidità della banca in difficoltà.  La notizia ha fatto risalire il valore del titolo che nella giornata di ieri aveva perso il 30% del proprio valore, facendo tremare l’intero mercato finanziario. 

Il sostegno pubblico da parte della BNS ha raggiunto il desiderato effetto “rimbalzo”, ma la situazione è ancora in bilico e la fiducia dei clienti è tutta da riconquistare. I titoli di Credit Suisse erano in discesa già da giorni in seguito ad alcune voci di corridoio che parlavano di “debolezze di bilancio”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso spingendo il valore verso una vertiginosa discesa è stato l’annuncio del primo azionista della banca, ovvero la Saudi National Bank, che ha dichiarato che non avrebbe più fornito liquidità a Credit Suisse. In seguito all’annuncio, il gigante elvetico aveva ammesso che in effetti delle debolezze nel bilancio sono state rilevate. In particolare, si tratta di una perdita finanziaria talmente ingente da essere la più grave registrata dai tempi della crisi del 2008.

Il sostegno da parte della BNS e dell’autorità siviera di vigilanza sui mercati, la FINMA, il titolo è tornato a salire del 31%. L’amministratore delegato Ulrich Körner ha promesso un cambiamento in seguito al prestito, che rappresenterebbe “un’azione decisiva per rafforzare il Credit Suisse mentre proseguiamo la nostra trasformazione strategica”. Ha inoltre aggiunto: “Io e il mio team siamo determinati a procedere rapidamente per offrire una banca più semplice e specializzata, costruita intorno alle esigenze dei clienti”. 

La crisi di CS arriva in un mese difficile anche per altri due istituti, la Silicon Valley Bank e la Signature Bank, banche americane fallite proprio negli scorsi giorni. Pur non c’entrando niente con le vicende dei due istituti americani, le difficoltà’ di Credit Suisse non fanno che alimentare il panico nel mercato, rischiando di trascinare nel baratro l’intero settore. 

MK

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