Robert Ballard, chiamato “archeologo degli abissi” da quando nel 1985 scoprì sui fondali marini il relitto del Titanic, annuncia una nuova e sensazionale scoperta.
Ballard ha ispezionato i fondali del Mar Nero alla ricerca delle tracce che avvalorerebbero il racconto biblico del Diluvio universale e dell’Arca costruita dal patriarca Noè.
L’archeologo sostiene che dodicimila anni fa la Terra era in gran parte coperto dai ghiacci. Finchè a un certo punto questo mondo venne travolto dallo scioglimento di questa immensa quantità di ghiaccio.
Ballard ipotizza che nell’area del Mediterraneo questo scioglimento sia avvenuto all’improvviso, quando un muro d’acqua si rovesciò sul Mar Nero, che all’epoca era un lago di acqua dolce circondato da 150mila km di terra fertile.
Sui fondali del Mar Nero, Ballard e il suo team hanno individuato una costa sommersa. Le conchiglie raccolte lungo il perimetro si sono rivelate, all’esame del carbonio 14, risalenti a circa 5000 anni fa, lo stesso periodo in cui si presume che Noè abbia costruito l’Arca.
Avanti allora con l’azzeramento della storia, mentre fra un po’ qualche scraniatello della nouvelle vague…
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