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L’incredibile storia dei diamanti di Maria Antonietta ora all’Asta

Dopo la vendita da capogiro di una sola scarpetta di Maria Antonietta (numero 36), i cimeli della celebre regina di Francia tornano a brillare sui banconi dell’Asta di Ginevra: questa volta splendono davvero, si tratta di 112 diamanti.

Ginevra, 9 novembre 2021. Data segnata per i collezionisti di tutto il mondo, poiché sarà battuta all’asta la preziosa coppia di bracciali di diamanti appartenuta a Maria Antonietta, regina di Francia. Il prezzo è da capogiro: si parte dai 2/ 4 milioni di dollari.

L’Asta-evento si terrà al Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra, la stima della coppia di monili, composti da 112 diamanti, si situa tra i 2 e i 4 milioni di dollari.

I bracciali di diamanti furono acquistati dalla giovane sovrana nel 1776 per 250mila lire (la moneta dell’epoca in Francia). Come tramandato dall’ambasciatore dell’Austria in Francia, il conte Mercy-Argenteau, la somma fu pagata in parte con pietre preziose provenienti dalla collezione della regina e in parte con denaro ricevuto dal marito, Luigi XVI.

Un rinvenimento dello storico della gioielleria Vincent Meylan dimostra l’annotazione del Re datata febbraio 1777: «alla regina: acconto di 29.000 lire per i braccialetti di diamanti che ha comprato da Boehmer».

In pieno fanatismo rivoluzionario, quando la famiglia reale fu costretta dal popolo a trasferirsi – scortata dai giacobini – da Versailles al Palazzo delle Tuileries, Maria Antonietta spedì i gioielli in una cassa di legno al conte Mercy-Argenteau, che si trovava a Bruxelles, avvertendolo con una lettera datata 11 gennaio 1791. Erano i giorni immediatamente precedenti il collasso del Regno di Francia sotto la lama affilata della ghigliottina. Due anni dopo, Maria Antonietta e consorte sarebbero stati ghigliottinati.  

Un anno dopo l’esecuzione dei monarchi, nel febbraio 1794 l’imperatore Francesco II d’Austria, parente di Maria Antonietta, diede ordine di aprire la cassa per ottenere un inventario dei beni che conteneva. La descrizione dei monili dimostra che il disegno dei gioielli non mutò sino ai giorni nostri, anche se è probabile che i diamanti possano essere stati smontati e rimontati in questo lasso di tempo.

I due bracciali vengono indossati da Madame Royale, unica figlia superstite di Maria Antonietta, in un ritratto di Antoine-Jean Gros nel 1816. Quando la giovinetta arrivò in Austria, scampata dalla furia giacobina, nel gennaio del 1796, ricevette in eredità i gioielli della madre. Divenuta donna, Madame Royale non generò eredi, così, decise di lasciare la sua intera collezione di gioielli, compresi anche quelli della madre, ai suoi tre nipoti: il Conte di Chambord, la Contessa di Chambord e la Duchessa di Parma, Maria Luigia d’Asburgo, nonché imperatrice dei Francesi in quanto moglie (giovinetta) di Napoleone.

Non si sa chi di questi tre celebri personaggi abbia permesso la trasmissione, sino ai giorni nostri, dei due preziosi monili, ma come dichiarato da François Curiel, presidente di Christie’s Luxury, «come si è visto nelle recenti aste ginevrine, il mercato dei gioielli di nobile provenienza continua a registrare ottimi risultati».

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