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Mario Monti : qualcuno sa se l’euro è al sicuro?

I venti giorni per salvare l`euro si sono appena conclusi ma venerdì al summit di Bruxelles Mario Monti ha ammesso che la questione non è ancora risolta.

E’ quanto si legge sul portale di economia Wall Street Italia: “Monti ha detto “Non so se la moneta sia al sicuro. Non so neppure se esista qualcuno che lo sappia.”
Il rischio è che a questi venti giorni ne seguiranno altri venti in cui l`euro potrebbe tradire la propria fragilità… Quasi tutti i leader europei hanno liquidato l`ultimo monito di Standard & Poor`s ma nessuno può permettersi di ignorarlo: lunedì scorso l`agenzia di rating aveva avvertito che avrebbe deciso se declassare i governi dell`area euro in base agli annunci di questi giorni, concludendo l’analisi dopo il vertice di Bruxelles.

… I declassamenti della Germania, dell`Italia e quello (doppio) della Francia potrebbero arrivare entro il prossimo week end. E questo lo scenario che ieri ha spinto il Financial Times a parlare del rischio che prima di Natale il debito di un Paese periferico finisca sotto attacco.
… Il 21 dicembre la Banca centrale europea terrà un`asta di liquidità illimitata a tre anni, accettando in garanzia titoli di qualità peggiore del solito in modo da aprirsi a un maggior numero di banche. In poche ore il sistema creditizio europeo potrebbe aspirare dalla BCE oltre mille miliardi: è esattamente la funzione di prestatore di ultima istanza che la banca centrale rifiuta di svolgere per i governi.”

Redazione

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  • Insomma il problema sta esattamente nei termini emersi ieri sera, più o meno palesemente, nella trasmissione 60 minuti sulla RSI2.

    Come previsto da Mises in tempi non sospetti, dopo un'espansione monetaria e creditizia di dimensioni planetarie, le cosiddette "istituzioni" (politiche e finanziarie) vengono forzosamente messe difronte al dilemma:

    1) tirare il freno e rimettersi in carreggiata costi quel che costi (è la linea della Germania): il rischio è la RECESSIONE

    2) continuare nell'espansione monetaria e creditizia dalle banche centrali alle banche commerciali e da queste all'economia (è la linea USA e UK e di altre banche centrali nazionali). il rischio è la LIQUEFAZIONE DEL SISTEMA MONETARIO

    Il fatto che, paradossalmente, le monete fiduciarie che seguono la linea espansionista vengono premiate dal cosiddetto "mercato finanziario" non deve sorprendere: con la RECESSIONE i bankers farebbero, nel breve periodo, meno affari.

    Restando in casa nostra: anche la BNS ha rotto gli argini e sta fornendo liquidità illimitata o quasi al sistema bancario a tassi di realizzo. In pratica si sta comportando esattamente come USA e UK. La differenza è che lo fa molto discretamente e senza troppo clamore, salvo dichiararlo apertamente quando la granitica fiducia sul franco di gente impanicata rischia di far collassare le esportazioni.

    Rebus sic stantibus (così stando le cose) si dimostra una volta di più che le monete fiduciarie, gestite in modo monopolistico dalle banche centrali, sono una truffa colossale e che si impone il ritorno ad un mercato competitivo del denaro, dove probabilmente le monete a parità aurea la farebbero da padrone.

    Mi chiedo: come è possibile che su questo argomento non si riesca a fare chiarezza una volta per tutte?

    La risposta: I TRUFFONI E I LORO LECCACULO MEDIATICI LO IMPEDISCONO CON OGNI MEZZO e finché non penderanno TUTTI dalle forche continueranno nel loro massacro.

    • Io, un pò masochista, tifo per la recessione. Se vogliamo ripartire per la giusta strada dobbiamo toccare il fondo.

      Giustamente ogni tanto (probabilmente quando è costretta ad acquistare grandi quantità di EURO) la BNS alza la voce annunciando ulteriori misure per scoraggiare gli SPECULATORI. Solo un ingenuo crede alla teoria della "gente impanicata".

      • ...io invece tifo per il misiano (da Mises) "crack up boom", che è un po' più violento della recessione più o meno morbida, perché con la recessione chi ha il culo al caldo (intendo i dipendenti pubblici) si salva sempre (o quasi sempre), mentre chi si confronta con il mercato (azionisti, quadri e maestranze) soffre le pene dell'inferno.

        SPECULATORI: ogni individuo, nel momento in cui "sceglie", è uno speculatore e un discriminatore assieme; ognuno cerca di allocare al meglio le proprie risorse finanziarie, fisiche o affettive. Non mi riconosco nel significato strumentale e negativo con il quale con questo sostantivo si vogliono mettere all'indice soggetti fisici o giuridici che esercitano un loro diritto di scelta su come investire i propri soldi.

        Torno proprio adesso da Milano: ti assicuro che l'gggettivo più rappresentativo per descrivere dei piccoli imprenditori confrontati con la crisi e impauriti per la possibile falcidia dei loro risparmi è "impanicato" e un quotidiano comasco riportava oggi in evidenza il flusso di denaro che ha ripreso a correre verso "i forzieri ticinesi" (scriveva esattamente così: forzieri ticinesi). Non mi sento di bollare come "speculatori" (nel senso negativo della parola) gente verso la quale nutro una grandissima stima professionale.

        BNS: sta stampando denaro, moltissimo, soprattutto per finanziare le banche elvetiche a tassi di realizzo con crediti pluriennali ( i nostri istituì non sono messi meglio, quanto a debiti e a mezzi propri, di quelli dell'eurozona o del resto del mondo). Il mercato lo sa e questa evidenza aiuta a contenere la fuga verso il franco. Non so per quanto ancora perché all'irrazionalità non c'è mai un limite. Il franco è una moneta fiduciaria come tutte l'altre e la sua salute io la misuro non in rapporto alle altre fiat money ma in rapporto all'oro (la moneta vera). Ma c'è chi la pensa diversamente. Non credo però che siano speculatori professionali. Questi non entrano a 1:1 (come è accaduto) per uscire 1 a 1,20 :wink: .

  • Mises-ricordia! (2)

    "I TRUFFONI E I LORO LECCACULO MEDIATICI LO IMPEDISCONO CON OGNI MEZZO e finché non penderanno TUTTI dalle forche continueranno nel loro massacro."

    Dicotomia sta perdendo il controllo...
    Mayday :-? mayday :-?

      • A me piace il vino "rosso" che con il sangue ha in comune solo il colore.

        Ho fatto una PREVISIONE, che può essere interpretata anche come un CONSIGLIO per i TRUFFONI E I LORO LACCHÈ che vogliano salvarsi la pelle.

        Il popolo non ha bisogno di intellettuali come me per aizzare la sua rabbia quando si scatena.

        Certo, noi ce la mettiamo tutta per aprirgli gli occhi. Se dai un'occhiata al sito di INTERLIBERTARIANS scoprirai con piacere quanti Dicolamia ci sono per il mondo.

        Puoi cliccare sui membri in "rosso" che si sono registrati sul tabellone della home page per accedere ai loro siti.

        Io però sono il più fortunato: ho un fedele biografo che registra ogni atto del mio Vangelo.
        Loro no.

        :)

        • Scusa Dico (siamo amici, lo sai). È da un po' che ti osservo.
          Non stai diventando esageratamente AGGRESSIVO?

  • Sono un euroscettico, come s'usa dire. Tuttavia il semplicistico alibi dell’inconciliabilità delle diverse condizioni socio economiche degli Stati dell’attuale Unione, così come l’enorme potere delle banche centrali, sono temi che mi lasciano altrettanto scettico. Non nego che abbiano un loro peso, che abbiano una loro responsabilità, ma ritengo che le motivazioni sostino altrove. Mi permetto di avanzare l'ipotesi secondo cui (quasi) tutto stia in una distorta componente culturale e religiosa che ha plasmato (e mi riferisco solo al Novecento) l'evoluzione politica di alcuni Stati e quindi l’inadattabilità delle genti a un progetto europeista multiculturale. Si desidera, alla fin fine, che tutto vada a ramengo in nome dell’inviolabilità nazionale e della pretesa libertà di autodeterminazione dei popoli. Ma in casa propria cosa si reclama? Si contesta la legittimità dello Stato -che è un tassello dell’identità nazionale- e si reclama l’abolizione delle conquiste sociali che sono il frutto dell’autodeterminazione dei popoli. Si invocano meno controlli, meno pressioni su determinati scelte comuni come la giustizia sociale, il rispetto ambientale, la laicità dello Stato. Disattenzione assoluta, invece, sulla privatizzazione di tutto, e avallo del capitalismo finanziario, con goffi tentativi di convincerci della sua capacità di autoregolamentazione. Dopo l’uomo sapiens, dopo l’uomo oeconomicus, eccoti che risorge l’uomo opportunisticus. Che fa ricorso all’antieuropeismo per permettere la riscossa delle vecchie, solite, usanze di potere.

    • Caro sator,

      quando parliamo di Stati sappiamo di cosa parliamo: basta scorrere qualche annuario di storia per toccare con mano di quanti atti criminali e di quale ferocia si siano resi responsabili gli Stati. Glia atti di delinquenza comune e tutti gli omicidi che si compiono ogni giorno sul nostro pianeta sommati insieme sono solo un'infima parte di quelli perpetrati dagli Stati.

      E anche quando parliamo di conquiste sociali sappiamo di cosa parliamo: di conquiste "apparenti" costruite forzosamente sulle spalle delle future generazioni e di promesse immantenibili già nel medio periodo.

      Invece se parliamo di "capitalismo finanziario", rinunciando a capire (come fai tu quando minimizzi la responsabilità delle banche centrali nella crisi) di cosa è fatta e da chi la sostanza primaria (il denaro) che alimenta la finanza, allora tutto risulta meno chiaro e immediato.

      • Caro Dicolamia, gli Stati sono diventati feroci proprio per il fanatismo di molti individui che hanno predicato l'odio e l'ostilità verso le ragioni degli "altri". Quindi hanno spinto ciecamente sulla veridicità, l'inviolabilità e la supremazia di un'idea. La loro. Nel novecento si sono chiamate DITTATURE. Effettivamente hanno fatto disastri. Un po’ di footing, una partita a squash, in molti casi sono salutari. Buona serata.

        • Io sono un ciclista incallito. Amo le salite, anche abbastanza impegnative e quando sono particolarmente incavolato contro le vessazioni dello Stato e i suoi pizzi e i pizzini nei quali inciampo regolarmente durante la giornata, vado o a"sbavare" la mia rabbia in salita.
          Qua in Ticino fortunatamente le salite non mancano ed è un vantaggio: se fai quelle in Ticino sei vaccinato per affrontare quelle di mezzo mondo.

          Per il resto rifletti su quanto ti dico:

          QUANDO VIENE VIOLATO UN DIRITTO UMANO GIUSNATURALE NON FA ALCUNA DIFFERENZA SE QUESTO MISFATTO AVVIENE PER MANO DI UN SOLO TIRANNO O DI UNA MAGGIORANZA DI TIRANNI D'ACCORDO TRA LORO.

          Per questo gli stati (democratici e non) erano e SONO feroci. Lo dimostrano le guerre, le crisi, le incertezze e le violenze attraverso le quali i dritti giusnaturali degli individui vengono umiliati e offesi.

          Che poi alcuni non se ne accorgano è un altro conto: alla SERVITÙ ci si può, col tempo, anche abituare.

          • Caro Dico,
            la bicicletta, oltre a essere un salutare metodo di SFOGO, è sinonimo di LIBERTÀ. Naturalmente devi scegliere i percorsi adatti altrimenti rischi di doverti fermare in continuazione davanti ai rossi semafori STATALI.
            Se vuoi salite vere vieni nel sopraceneri, la Penudria sarà anche ripida ma troppo breve per una liberazione completa. :wink:

          • Infatti! Questa estate ho fatto in bici due volte da Olivone fino al passo del Lucomagno. Quasi pianeggiante se paragonata alla Penudria!
            Amo molto quella zona, adatta anche per passeggiate a piedi: bellissimo il sentiero che dall'Alpe Casaccia porta al Ritom attraverso il passo delle Colombe.
            Ho osservato nell'occasione un'anziana marmotta vigile davanti alla SUA tana.
            Che bella la proprietà privata senza la tassa sul valore locativo!

          • Scusa caro Dico :lol: .Bando alle ciance.Fammi la profezia: quando inizia la scalata verso i 4mila.Dell'oro, neh! :wink:

            Che il contadino :evil: mi rompe le balle...

          • Mah, non lo so. Oggi l'oro marca un apprezzamento del 106.52% in 5 anni rispetto al franco.

            Le banche centrali potrebbero vendere oro per difendere la loro cartaccia.

            Di solito lo fanno all'unisono ogni volta che la gente ha qualche "apprensione" di troppo.

            Ci sarà, penso, ancora uno o due cali pilotati dell'oro nel medio periodo.

            A quel punto entra ancora perché poi nessuno lo fermerà più.

  • Mi sono gasato a leggere la tua inc...zatura sul blog del "Gendotti mattatore della Santa Alleanza" :wink:

    Comunque è davvero quello che penso: il giorno che la gente realizzerà appieno come funziona la GRANDE TRUFFA accadrà quello che ho previsto.

    Non ho ancora deciso se assistere di persona allo spettacolo o guardare su YouTube quello ripreso con qualche telefonino. In ogni caso mi farò ... IL SEGNO DELLA CROCE.

    • Ephphethà! Effeta! ....."il popolo non ha bisogno di intellettuali come me". ?????????????????? :wink:

      • .... bike non copiare LeRegione Ticino! Raccontala giusta fino in fondo.

        Ho scritto:

        "il popolo non ha bisogno di intellettuali come me PER AIZZARE ..."

        Invece HA bisogno di intellettuali come me per COMPRENDERE LA GRANDE TRUFFA.

        E anche tu fai parte del popolo ..... :)

  • Crack up boom. Sembra un videogioco. Dicolamia, ma ti rendi conto, ogni tanto, almeno ogni tanto (a me basterebbe) per cosa fai il tifo! Stai parlando di esseri umani. Quelli con dei sentimenti: ridono, piangono, amano. Inoltre sono provvisti, parrebbe, di una "cosa" che tu chiameresti... "Anima". Anche i dipendenti pubblici, hanno un'anima. Come pure gli azionisti, i quadri e le maestranze. Preoccupante!! (2!!) E poi scrivi "Inferno" in maiuscolo, almeno! Saresti più coerente.

    • Ti rispondo perché questa volta mi hai toccato sui sentimenti.

      Certo che i dipendenti pubblici hanno un anima! Sai con quanti dipendenti pubblici mi avvio alla S. Comunione la domenica!

      Ma oltre che un'anima hanno anche dei .... privilegi.

      E quando c'è la recessione loro mantengono l'una e gli altri.

      Noi, invece, rischiamo di perdere anche l'anima, la sola (per quanto importante) cosa che abbiamo.

  • Ma allora dovevi dirlo subito che si tratta di una questione d'invidia. Che è poi il motore del capitalismo. Qualcuno tempo fa parlò di Thorstein Veblen. Illuminante. Nel tuo caso, però, dovrebbe essere meglio occuparsi dell'Anima, piuttosto che degli umani privilegi.

    • NO, non si tratta di una questione di invidia.

      Sarebbe così se i privilegi se li pagassero da soli, ma allora ... che privilegi sarebbero?

      Per spiegarmi meglio:

      Se degli alunni non sopportano il primo della classe perché più bravo di loro: QUELLA È INVIDIA.

      Se una donna si rode dentro per una collega di lavoro più bella e ammirata di lei: QUELLA È INVIDIA

      Ma se uno ti prende "democraticamente" parte dei frutti del tuo lavoro e quando avresti bisogno di quei soldi per superare un momento difficile (una recessione ad esempio), lui, con quei soldi, ci va in vacanza:

      SCRIVI, O LATO APERTO, CHE QUELLA NON È INVIDIA, MA UN FURTO DEMOCRATICO!

      Il Crack up boom rimescola tutto: UNA VERA CATARSI

      Alla mattina sei un dipendente pubblico, alla sera ti trovi a timbrare per un posto di manovale in un cantiere edile dove si pratica il dumping salariale.

      • Diventare o rinunciare a un posto statale è una scelta individuale. Libera. Se scegli di NON diventarlo, non puoi recriminare sulle condizioni NON acquisite. Tu hai scelto di NON essere uno statale. Quindi hai scelto la condizione di poter giudicare uno statale "un privilegiato". Ti sembra poco?

        Dicolamia, più che invidia mi sembra rabbia.
        Forza con la bicicletta! :wink:

        • Concordo: diventare uno statale o rinunciare invece a un posto statale è una libera scelta individuale.
          Non è questo però il punto del contendere.
          Quella che andrebbe messa in discussioine è la legittimità di una burocrazia stanziale pubblica. È su questo che il popolo dovrebbe essere rimesso in condizione di poter scegliere. La storia è infatti piena di esempi dove si è dimostrato che l'esigenza di una burocrazia stanziale pubblica non è la sola né la migliore modalità di funzionamento di una società civile.
          Che si tratti di una classe di "privilegiati speciali" lo dimostra anche l'ultima vicenda del risanamento della Cassa pensioni dei dipendenti pubblici.
          È una manifesta disuguaglianza tra cittadini dello stesso paese alla quale prima o poi bisognerà porre rimedio, SOCIALISTI DI TUTTI I PARTITI permettendo.
          Sì, più rabbia che invidia per una situazione di palese ingiustizia.
          Il crack up boom faciliterebbe le cose per rimuoverla.

  • "QUANDO VIENE VIOLATO UN DIRITTO UMANO GIUSNATURALE NON FA ALCUNA DIFFERENZA SE QUESTO MISFATTO AVVIENE PER MANO DI UN SOLO TIRANNO O DI UNA MAGGIORANZA DI TIRANNI D’ACCORDO TRA LORO."

    Ho capito, tuttavia...

    ... le mie parole erano: "gli Stati sono diventati feroci proprio per il fanatismo di molti individui..."
    Intendevo dire, senza ambiguità di sorta,
    che "il tiranno" (uno dei tanti) diventa tale con la complicità e il fanatismo degli INDIVIDUI. Convinti, plagiati, oppure sedotti, da princìpi fideistici. Spesso fatalmente miopi.

    • ... non voglio fare il pedante ma non sono d'accordo.

      Gli Stati non sono diventati feroci per il fanatismo di molti individui.

      Bensì: gli Stati sono feroci perché la democrazia può legittimare la violazione dei diritti giusnaturali.

      Esempi? Quanti ne vuoi.

      Te ne faccio uno comprensibilissimo.

      Prendi la ragazza musulmana con cittadinanza svizzera (non apriamo la questione della cittadinanza che merita un blog a parte). Partiamo dal fatto che a questa ragazza È STATA CONCESSA LA CITTADINANZA SVIZZERA.

      Una mattina Ghiringhelli si alza e non sapendo cosa inventare per rompere le balle alla gente si inventa il REFERENDUM CONTRO IL VELO ISLAMICO A SCUOLA.

      Il referendum passa e la mattina dopo la ragazza musulmana CITTADINA SVIZZERA deve andare all'Università senza il velo in testa.

      Secondo te la decisione popolare democratica è, nei suoi confronti, meno feroce di quella presa da un singolo tiranno?

      • Premetto che l’accesa diatriba in atto tra lavoratori pubblici e lavoratori privati è meschina e squallida. Perché è la classica guerra tra poveri, un gioco sporco che favorisce l’abbassamento delle condizioni di lavoro di tutti.
        :arrow:
        Con la scusa dei presunti privilegi, affossi ogni possibilità di miglioramento anche degli altri. Riterrei più corretta una tua “crociata” in favore dei lavoratori privati, auspicando la diffusione di un trattamento comune più elevato per tutti. Richiedere un trattamento più basso per una categoria che probabilmente consideri rivale è il colmo. Concordo con la posizione di Openside. Hai la libertà di non essere uno statale, ma non si può accettare quella di screditare una categoria, che in Ticino, tra l’altro, lavora a un livello eccellente. (Non importiamo atteggiamenti che non hanno riscontri oggettivi) . Pochi mesi fa: rinnovo della patente-auto seduta stante a Camorino.
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        Ieri sera mentre tentavo di rispondere a tutti i tuoi funambolici giochi di parole finalizzati a confondere perfino il senso delle parole degli altri, mi chiedevo da dove poteva prendere origine, quel bisogno di rivoltare tutto per tentare di far valere solo le tue ragioni. Quel bisogno di rifiutare, cancellare, sopprimere ogni ragionamento che corra su traiettorie divergenti dalle tue? Quel sapore di "day after" che permea la tua visione dei fatti socioeconomici attuali e che tu definisci (enfaticamente) catartico. Questa fastidiosa esaltazione, questa costante, sistematica e, diciamolo, stucchevole crociata che vuole raffigurare il pianeta condannato a un inevitabile e “liberatorio” neodarwinismo preindustriale. Scenari ribaditi da un (presumo) creazionista! E poi che uggia questo continuo richiamo a una terminologia catechistica. Questa continua esternazione di termini che vogliono ossessivamente sottolineare quello che dovrebbe essere un fatto intimo. L’esempio,poi, del velo islamico testimonia la tua fissa per la questione religiosa. E non funziona. Perché democrazia non significa necessariamente l’osservanza di ogni libertà individuale. Infine non mi sembri un pedante, come bonariamente ti autodefinisci, ti vedo come un ostinato avversario di tutto ciò che si situa su un asse che si muove con un angolo che tu disapprovi o non comprendi.
        :arrow:
        Ribadisco: “Gli Stati sono diventati feroci a causa del fanatismo di molti individui.”

        • In altre parole:

          MOTA QUIETERE, QUIETA NON MOVERE

          Eh, troppo facile!.

          Se mi paghi le perdite della mia cassa pensione, come io SONO OBBLIGATO a fare con la tua, oltre che la patente, ti assicuro che in 5 minuti ti rinnovo anche il passaporto.

          Ti faccio notare, per inciso, che sto contribuendo anche a colmare i buchi della cassa pensione dei dipendenti delle FFS.

          Senza voler strafare (e potrei o farlo) mi pare dunque che io abbia almeno due buoni motivi per considerare gli statali una casta di privilegiati.

          Per il resto, come seguace della "scuola austriaca di economia" interpreto l'attuale crisi finanziaria alla luce della sua analisi economica e questa analisi conduce spietatamente alle conclusioni che sai e dal cui avverarsi mi auguro possa nascere, come da una CATARSI, una società nella quale simili PRIVILEGI non siano più possibili.

  • Mises-ricordia 3?4?
    (Ho perso il conto)

    Prima di tutto ringrazio Sator. Uela!

    Secondo.
    La legittimità di una burocrazia stanziale pubblica è determinata da un scelta d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-a.

    Tu dici che il popolo deve essere RIMESSO(!) in condizione di poter scegliere. Una frase che contiene una pesante sfiducia nelle scelte d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-h-e. Ti ricordo che il popolo ha già scelto d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-a-m-e-n-t-e.

    Il "progetto" di risanamento della cassa pensioni, è frutto di una proposta d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-a discussa in parlamento da tutti i partiti rappresentati d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-a-m-e-n-t-e.

    La Scuola austriaca, comunque, non prevede l'abbattimento "catartico" di una società fino a ridurla in macerie. Prevede una ragionata prasseologia. Il resto è farina del tuo sacco.

    Terzo.
    Innescare volontariamente un lotta contro salariati che si "ritengono" privilegiati, non ha una giustificazione sostenibile. Se non quella di una manovra promozionale ad altre finalità.

    Infine.
    Hai ammesso di provare più che invidia, addirittura rabbia.
    Invidia... ira... un po' di superbia, dai, mi sembra pure di vederla. Come la mettiamo con le altre quattro? :(

    • Dopo il gatto (sator) ecco la volpe (openside) :roll:

      OPENSIDE GRAZIE!

      Neppure io sarei stato capace di portare esempi così attuali e calzanti di come DE-MO-CRA-TI-CA-MEN-TE si passano avallare provvedimenti così infami da fare incazzzzzz ...re di brutto un sacco di gente.

      Ti assicuro che non sono il solo ARRABBIATO!

      OK, per oggi chiudo! Vado a godermi i commenti a un'altra perla della DE_MO_CRA_ZIA:
      un partito col 26.6% di voti = 1 consigliere nazionale, un'altro con il 15,1% di voti = 2 consiglieri nazionali.

      In queste condizioni DE_MO_CRA_TI_CHE un augurio:

      LUNGA VITA AGLI STA-TA-LI :mrgreen:

        • Opsss ... grazie per la precisazione!

          Forse è un lapsus freudiano: prima la NAZIONE, dopo, ma molto dopo, possibilmente mai ... LO STATO!

        • Il naso si allunga a chi dice le bugie. Io di bugie non ne ho dette.

          Saremo chiamati a pagare per 20 anni, 40 milioni all'anno per riparare il dissesto della cassa pensioni delle dipendenti pubblici.

          VERO o FALSO?

          VERO

          PS: adesso "la volpe" mi ricorderà ancora una volta che la decisione è stat presa DE-MO-CRA-TI-CA-MENTE e, come MOSÈ, vorrebbe ... FERMARE IL SOLE.
          Ma non si può: altrettanto DE-MO-CRA-TI-CA-MENTE la decisione può essere sovvertita e chissà che SEMPRE DE-MO-CRA-TI-CA-MENTE non si possa anche dare una bella sforbiciata alla casta privilegiata. NIENTE SI DECIDE PER SEMPRE, meno che mai in DE-MO-CRA-ZIA.
          Se no noi (e chi la pensa come noi) che ci staremmo a fare?

    • "La Scuola austriaca, comunque, non prevede l’abbattimento “catartico” di una società fino a ridurla in macerie. Prevede una ragionata prasseologia. Il resto è farina del tuo sacco."

      Ecco la "ragionata prasseologia":

      "Non c'è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto da un'espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell'abbandono volontario di un'ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale CATASTROFE del sistema monetario coinvolto.
      Ludwig von Mises"

      Il "sistema monetario coinvolto" è quello delle"fiat money". La CATASTROFE è quella che ci sarà. La CATARSI è quello che seguirà. Non ce la caveremo a tarallucci e vino.

      • Potrei dire di non sentirmi "volpe" tanto quanto tu non ti senta Pinocchio...
        :arrow:
        Non è che tu dica solo bugie. Disconoscere significa non raccontarla giusta. Stai semplicemente insistendo su ipotesi soggettive. Utilizzando la strategia dello sfiancamento...
        :arrow:
        La prima è quella dei presunti privilegi degli statali. Il Ticino non è l'Italia. La distinzione è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e. Non confondere (anche qui, come per i Consigli nazionali/federali) i contesti. Ti prego gentilmente di non usare temi di propaganda populista i-m-p-o-r-t-a-t-i. Gli stipendi degli statali ticinesi sono nella media degli altri salariati. Questo vale a parità di qualifiche. Esclusi, ovviamente, i lavoratori di alcuni settori privati che soffrono di condizioni scellerate già segnalate dai sindacati. Organizzazioni che voi detestate. E condizioni di lavoro che voi negate. Troppo facile sparare sugli status altrui. Semmai lo Stato offre garanzie contrattuali che l'industria privata NON vuole concedere. Forza, liberisti, fate delle proposte di miglioramento delle condizioni dei salariati dell'industria privata! Fate in modo che l'industria privata offra condizioni nettamente migliori di quelle offerte dallo Stato. Vedrete una massiccia migrazione di statali verso il privato!
        :arrow:
        Per quanto attiene alla Cassa pensioni, sarò brevissimo. La responsabilità del debito (che si poteva politicamente evitare già in tempi non sospetti, con la partecipazione d-e-m-o-c-r-a-t-i-c-a di tutte le forze politiche) non ricade sul salariato statale, eventualmente sui gestori. Non sono un salariato statale, ma mi irrita la demagogia.
        :arrow:
        Veniamo alla prasseologia austriaca. Personalmente ritengo, come molti economisti non populistici, che non ci sarà né catarsi, né day after, ma un ovvio peggioramento di ciò che già spaventa. Attualmente si stimano ca. 30mio di schiavi nel mondo. Che è già una sciagura. Se aggiungiamo i working poor lo scenario è allucinante. Per non parlare della catastrofica situazione dei disoccupati. Adesso si rischia che i paesi ricchi si riducano a un pugno, circondati da un mare di miseria. Con grande soddisfazione, ovviamente, delle destre reazionarie che tu porti spesso come esempio da seguire. Quelle rinchiuse nelle loro gated community a dirigere la speculazione, tanto per intenderci. Quelle che hanno collaborato in Paesi guidati dalle loro amministrazioni a peggiorare gli scenari. Inoltre smaniano per riavere il potere.

        Attendo solita replica fuorviante. :-?

        • ECCOLA QUA!

          Cerco di sintetizzare.

          Mi spiegherai in un'altra occasione la differenza bizantina tra "dire bugie" e "non raccontarla giusta".

          Io, a proposito degli statali, ho citato due fatti incontrovertibili:

          - possono venire tutte le recessioni che vuoi, ma a timbrare, finora, ci sono sempre andati i lavoratori del privato

          - i buchi milionari delle casse pensioni dei dipendenti pubblici (Cantone, FFS ecc.), a differenza di quanto accade per le casse pensioni dei privati, vengono sempre colmati raschiando nel solito secchio

          Queste semplici considerazioni, lasciando stare i salari, per non entrare in un ginepraio dal quale usciresti con le ossa rotte, mi hanno indotto a dire che: "gli statali sono dei privilegiati".

          A questa "motivata" osservazione mi si è risposto nel modo seguente:

          1) non sono gli statali ad essere dei privilegiati, è il privato che paga poco e licenzia

          2) il risanamento dell casse pensioni è stato votato de-mo-cra-tica-men-te e poi non è colpa degli statali se i gestori delle loro casse pensioni hanno fatto buchi

          Ora sator, io sono una persona paziente e fortunamente ho anche il senso dell'umorismo,
          ma, nonostante queste conclamate qualità che mi riconosco, evito di risponderti per le rime, perché "sento che potrei smentirmi" E NON VOGLIO FARLO.

          Lascio ad altri, se ne hanno tempo e voglia, il compito di risponderti, mi auguro con tutto il fair play che si conviene ad un blog e di cui io, in questa occasione, non sarei probabilmente capace.

          Passo dunque a commentare la tua espressione: IL TICINO NON È L'ITALIA. Immagino che tu intenda dire che qua i servizi pubblici funzionano meglio che in Italia.
          Te lo concedo.

          Ma il problema (che non vuoi capire) è un altro: è inutile che uno (qui o in Italia) mi faccia più o meno bene un servizio (per quanto impostomi demmo-cra-ti-ca-men-te) se io non gliel'ho chiesto!

          Ora io diffido molto della democrazia quando ad essa viene concesso il potere di ledere i diritti giusnaturali degli individui, ma, soprassedendo, ammetterai che de-mo-cra-ti-ca-men-te anch'io ho tutto il diritto di cercare di ottenere consensi per tornare a votare e cercare di abolire il servizio pubblico che non desidero?

          Se si accetta la democrazia bisogna accettare anche chi, democraticamente, si adopera (soprattutto intellettualmente, piaccia o non piaccia) per ribaltare lo status quo, evitando di usare una decisione democratica a mo' di cerotto dissuasivo a riaprire bocca secula et seculorum.

          Quanto alla scuola austriaca non si tratta di essere o non essere populisti, bensì di fare un ragionamento molto semplice: ci sono o non ci sono oggi le condizioni perché si sia giunti alla soglia della CATASTROFE preannunciata da Mises in tempi non sospetti?

          Ognuno può rispondere emotivamente o con degli elementi che ha in mano. Quelli che ho io (somma dei debiti pubblici e privati pari a circa 50 volte il PIL mondiale) mi portano a dire che sì, la CATASTROFE è inevitabile. Qualunque tentativo estremo per tornare ad essere virtuosi è ininfluente e fuori tempo massimo, anche perché la crisi chiama altra droga monetaria e altro debito. Il sistema finanziario delle fiat money È COTTO E BOLLITO.

          AMEN

          • Di tutte le solite ciarle fumose che riproponi alla noia per ogni argomento trattato nel blog e che, anche in questo caso, hai dovuto redigere per evitare di rispondere correttamente (in senso lato) alle mie pacate considerazioni (virgola) ho estratto tre capoversi (inutili al dibattito) che ti contraddistinguono. Ovvero: inconsistenza nella sostanza presunzione nella forma.
            :arrow:
            "Ora sator, io sono una persona paziente e fortunamente ho anche il senso dell’umorismo, ma, nonostante queste conclamate qualità che mi riconosco, evito di risponderti per le rime, perché “sento che potrei smentirmi” E NON VOGLIO FARLO."

            Queste semplici considerazioni, lasciando stare i salari, per non entrare in un ginepraio dal quale usciresti con le ossa rotte, mi hanno indotto a dire che: “gli statali sono dei privilegiati”.

            "Lascio ad altri, se ne hanno tempo e voglia, il compito di risponderti, mi auguro con tutto il fair play che si conviene ad un blog e di cui io, in questa occasione, non sarei probabilmente capace."

            wow
            :arrow:
            Caro dicoalmiaincessantemente, lascio anch'io agli altri il compito di farsi un'opinione, della qualità (e quantità) della tue affermazioni costantemente viziate, questo sì, da un'emotività straripante.

            Personalmente ritengo che i toni assiomatici che altrettanto tenacemente utilizzi nascondono (tentano di nascondere), la vaghezza del fondamento. Non preoccuparti che le mie ossa sono allenate. Ma non credo neppure siano in pericolo. :!:

          • OK penso che ce le siamo dette a sufficienza.

            Vado a farmi una doccia: per stasera ho altri programmi :oops:

          • Dicolamia!
            Dopo la doccia spero tu riprenda il dibattito. Non all’istante, ovviamente. La tua competenza, la tua dialettica e la tua, permettimi, rigidità dottrinale, in fondo fanno riflettere. E' ovvio che in una contesa ideologica le parole... volano. Ma poi c'è la riflessione. I concetti decantano... e magari qualcosa, di qua e di là, rimane. Sarei un “taja e medega” come si dice in lombardo? No! Convinto democratico!
            A presto. :wink:

          • Sai, Dico, secondo me la Redazione
            non aveva altra scelta che dirti di no.
            Nei termini da te proposti non si può fare. Tuttavia...

          • Jack ..è da quando mi sono congedato da sator che devo fare la doccia ...

            Sono tirato in causa da più post e non ci riesco :(

            Già in due blog ho specificato che:

            1) HO CAPITO
            2) COMPRENDO LE RAGIONI DELLA REDAZIONE
            3) RITIRO LA PROPOSTA DI DEDICARE UNO DEI TANTI BLOG DI TICINOLIVE AL DIBATTITO PER METTERE A PUNTO UN PREAMBOLO ALLA COSTITUENTE DI UN NUOVO PARTITO LIBERALE

            Tuttavia ... (completo la tua frase in sospeso) ... io non mi tiro indietro. OK?

  • Intanto lo spread tra Btp e Bund risale a 520 punti base, nonostante il "golpe rosso" per destituire Berlusconi e nonostante il super-tecnico M.Goldman Sachs Monti ed i suoi palesi conflitti d'interesse.
    E' pure sempre un aggiustamento tecnico perché il differenziale è calcolato su 10 anni con scadenza 2022 e non 2021, ma in ogni caso il dato è significativo.

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