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Il governo americano chiede alle banche strategie per scongiurare il crollo

Malgrado il governo di Washington si voglia rassicurante, negli Stati Uniti il crollo finanziario, economico e sociale è solo questione di tempo.
Dai circa 2 miliardi di dollari del 1970, oggi la quantità totale di tutti i debiti nel paese ha raggiunto 55 trilioni di dollari (un trilione equivale a un milione di bilioni. Un bilione equivale a mille miliardi)
.

Lo scorso 10 agosto l’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato la notizia della richiesta fatta dai regolatori federali a cinque grandi banche, l’elaborazione di un programma per scongiurare uno scenario da catastrofe : “In base ai documenti ottenuti da Reuters, nel maggio 2010 la Federal Reserve e il U.S. Office of the Comptroller of the Currency avevano chiesto a cinque grandi banche – Citigroup, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs Group – di sviluppare piani per scongiurare il collasso nel caso si trovassero ad affrontare gravi problemi.
Il programma, che è stato tenuto in gran parte segreto, si aggiunge ai “testamenti biologici” che le banche hanno predisposto per aiutare le autorità di regolamentazione a smantellarle, se dovessero effettivamente fallire.
Questo mostra come le autorità di regolamentazione stiano lavorando per garantire che le banche abbiano piani per gli scenari peggiori e possano agire in modo razionale nei momenti di difficoltà.
… Alle banche è stato fatto notare che in caso di difficoltà non dovranno contare sull’aiuto del governo.”

Redazione

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  • "Un exemple : la banque JPMorgan Chase. À
    la rédaction de ce texte, elle pèse 142 milliards de dollars en bourse ; mais son exposition aux dérivés était de 71’479 milliards
    de dollars au 31 mars dernier (voir en page 25 du document, table 1), donc 503 fois sa valeur, selon le Trésor."

    “In base ai documenti ottenuti da Reuters, nel maggio 2010 la Federal Reserve e il U.S. Office of the Comptroller of the Currency avevano chiesto a cinque grandi banche – Citigroup, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs Group – di sviluppare piani per scongiurare il collasso nel caso si trovassero ad affrontare gravi problemi."

    La soluzione vi viene proposta nella prima dichiarazione in francese.
    La sostenibilità in tutto il suo splendore. :mrgreen:
    Tranquilli sono talmente abili a pianificare qualsiasi prezzo che troveranno una via di scampo.In fondo cosa sono 71479 miliardi?
    Peanuts per Bernacca il digital-money.Poi Obama col suo sorriso.....

    YES WE CAN PAY! sembra il suo nuovo slogan :mrgreen:

  • Domanda interessante, legittima ma purtroppo oziosa.
    Gli americani (e noi con loro) dimenticano un piccolo dettaglio: le banche non sono delle persone fisiche. In quanto persone giuridiche sono incapaci di delinquere perché incapaci di agire senza il mezzo di attori fisici (esseri umani) che le compongono.
    Una banca non ha volontà propria, quindi neppure un istinto di sopravvivenza (se non quello cumulato dei suoi dipendenti). Chiederle una strategia è quindi ozioso.
    Se invece chiedo ai manager cosa farebbero in caso di crisi della loro banca, che strategia attuerebbero, credo che il 90% mi risponderebbe: "Arraffo quello che posso (diritto di ritenzione per gli stipendi non ancora versati) e scappo!"
    Poi la banca, con solo i gonzi che son rimasti, farebbe ben poco.

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