Sparò a una ragazza nigeriana ferendola, ora Luca Traini dovrà risarcirla di 750mila euro. Fin qui, tutto nella norma. Ma poi, l’anomalia: perché i tempi della giustizia, che in Italia sono così lunghi, per una tale azione sono stati invece così accorciati? Perché il fatto è accaduto a Macerata, poco dopo l’orrida morte di Pamela Mastropietro.
Se in un’Italia stremata dall’immigrazione clandestina, tre nigeriani fanno a pezzi una ragazza, dopo averla stuprata, la notizia, terribile, è calda e sanguinante, per entrambe le parti politiche.
Ancor più alta la tensione se si dà credito alle intercettazioni telefoniche di Innocent Osanghle, il principale imputato dell’omicidio della diciottenne, che ai suoi due complici avrebbe detto “Ho una bianca da stuprare.” L’aggravante razziale, per Osanghle non ci sarà. Per Traini si.
Il folle gesto di Traini, in qualche modo, “mitiga” l’omicidio di Pamela. Perché così, l’omicidio non compare a sfondo razziale, mentre la sparatoria si. Strano che nei tribunali stia ancora scritto “La legge è uguale per tutti.”
Il webinar internazionale “R.D. Congo–Rwanda: The Fragile Truce – What Lies Beneath” si propone come…
Francesco Forgione nacque nel 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese contadino del Sud Italia. Era…
L'imperatore Tiberio morì il 16 marzo del 37 d.C. nella sua villa a Miseno, nei…
L'occupazione giapponese di Singapore terminò il 12 settembre 1945, dopo la resa ufficiale del Giappone…
Il libro di Simone Ortolani " Davvero Sangue", edito da Fede e Cultura, analizza la…
Germania, un rapper contro la guerra: il caso FiNCH e il tabù del dissenso sul…
This website uses cookies.