Forte malumore tra i conducenti di AutoPostale e CJ sulle modalità con le quali sono state messe a concorso le linee bus del Giura
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo, a titolo di documento.
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Il malumore dei conducenti viene alimentato dall’atteggiamento ostinato del governo. Nonostante una petizione con 4000 firme, una mozione accettata dal Parlamento giurassiano e diverse azioni antecedenti, il governo non vuole tutelare il personale. L’unica cosa che ha deciso è quella di fare riferimento alle linee guida dell’UFT nelle quali viene definito soltanto un salario minimo che si colloca ben al di sotto dei salari effettivi degli autisti e delle autiste. Il personale conducente si sente abbandonato dal governo.
I timori degli autisti sono stati confermati nelle ultime settimane. È stato reso noto che ci sono aziende internazionali di bus orientate al profitto interessate alle linee nel Giura. «La domanda che sorge è: perché mai aziende orientate alla massimizzazione del profitto si interessano a un mercato nel quale gli utili sono proibiti?», questa la riflessione di Sheila Winkler, segretaria centrale di syndicom e responsabile per AutoPostale. Riguardo alla francese RATP, che partecipa alla gara, proprio di recente è stato rivelato come a Parigi, per risparmiare soldi, essa impieghi bus malamente riparati con gomme bucate mettendo così a rischio sia i passeggeri sia gli autisti.
Atmosfera esplosiva tra il personale conducente
Il clima che si respira tra i conducenti è molto teso: hanno indossato simbolicamente dei gilet gialli e hanno consegnato al governo dei cioccolatini-bomba per mostrare che con questo concorso il governo tiene fra le mani una vera bomba sociale a orologeria. I sindacati non accetteranno nessun peggioramento e sono pronti a mettere in campo tutti gli strumenti in loro possesso. «È inconcepibile come il governo giurassiano ignori totalmente la volontà dei conducenti e del Parlamento», queste le parole di Jean Pierre Etique, segretario sindacale SEV e responsabile per CJ. Jean François Donzé, segretario regionale syndicom, puntualizza: «Noi dal governo ci aspettiamo che nella scelta della futura azienda mostri la necessaria sensibilità. Non può sacrificare il personale conducente e con esso i suoi stessi cittadini».
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