Oprah Winfrey è ormai la nuova Martin Bashir. Così come Bashir ottenne infatti l’intervista – vulcano di Lady Diana, che scatenò un terremoto all’interno della Royal Family, allo stesso modo la Winfrey ha ottenuto – previa Meghan Markle – un’intervista ai duchi di Sussex, che, poco prima della morte del Principe Filippo, tentò (di nuovo) di mettere alla berlina la Famiglia Reale inglese con accuse (ormai stantie) di razzismo e varie.
Se però, a distanza di ventisei anni, Martin Bashir è stato “demonizzato” per l’estorsione a Lady D della famigerata intervista, come emerso dall’inchiesta avviata dal Principe William, Oprah Winfrey ci riprova. E ci riesce, alla grande.
La giornalista afroamericana, considerata ormai una delle donne più potenti (e ricche) al mondo, condurrà una serie di cinque episodi per AppleTV, nei quali nterverrano, sottoforma di intervista, cinque personaggi famosi. Tra questi, la pop Lady Gaga, che racconterà, per la prima volta, il fatto inedito di essere stata stuprata a 19 anni da un produttore televisivo sotto la minaccia di bruciare tutti i suoi pezzi”, di essere rimasta incinta e di aver abortito, e anche il secondogenito reale inglese Harry.
La serie, intitolata “The Me You Can’t See”, vedrà dunque Harry parlare a ruota libera (alla stregua di sua madre, ventisei anni fa). Così, mentre da una parte William si prodiga per dimostrare che l’intervista di Bashir a sua madre le fu estorta, dall’altra parte Harry preme per fare tutto il contrario.
E così (ri) dichiara di esser stato bullizzato dai parenti, di aver visto ogni sua richiesta venir “accolta dai suoi parenti con silenzio totale e totale abbandono” e di aver temuto che Meghan si suicidasse. “Se non l’ha fatto” dice “è stato solo per non causarmi un altro dolore”.
Il terribile pensiero, ha aggiunto il duca di Sussex, Meghan lo avrebbe avuto mentre stava per porre fine alla sua vita quando era incinta di sei mesi di Archie. Glielo aveva confessato mentre andavano alla Royal Albert Hall nel gennaio 2019.
Infine, la stoccata più scontata, quella del razzismo, ma anche quella di materia più tragica perché riguarda la morte di Lady Diana. “Quando mia madre ha perso la vita” ha detto Harry nell’intervista registrata che andrà in onda “era con Dodi Al Fayed, un egiziano. Io ho temuto che la storia si ripetesse anche con Meghan”.
Quello che l’astuta Oprah è riuscita a ottenere e che probabilmente incollerà milioni di spettori, è stata la seguente dichiarazione, Harry ha così vuotato il sacco: “mia madre è stata inseguita fino alla morte – ha detto il principe a Oprah – mentre aveva una relazione con qualcuno che non era bianco. E ora guarda cos’è successo: tutto torna alle stesse persone, allo stesso modello di business, allo stesso settore. Non si fermeranno finché lei non morirà”.
È fatta: la tesi complottista che la morte di Lady Diana non sia stata accidentale, confermata, per giunta, dal di lei figlio. La metamorfosi di Meghan in Diana, compiuta. Con un elemento in più: il razzismo: perché Meghan ingloba in sé non solo Diana ma anche l’altra vittima dell’incidente di Parigi del 1996, Dodi Al Fayed.
Vedremo se i sudditi accetteranno questa (forse forzata) analogia e queste dichiarazioni decisamente scottanti o preferiranno il conservatorismo dell’erede, William.
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