La squadra che comporrà la futura amministrazione americana è completa e gli analisti vi cercano invano una visione politica coerente.

Candidato delle classi meno fortunate, Donald Trump ha condotto una campagna elettorale populista, parlando a favore dei dimenticati dalla mondializzazione, criticando il potere dell’élite e dei banchieri, così come l’arroganza dei potenti. Dopo che è stato eletto presidente, Trump ha tolto gli abiti dimessi e si è mostrato nelle sue vere vesti : nel suo team presidenziale vi saranno miliardari (come lui), ex banchieri di Goldman Sachs (tre), generali dell’esercito (tre) e dirigenti di multinazionali.

Con la nomina, il 13 dicembre, del presidente della compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil, Rex Tillerson, alla carica di Segretario di Stato, la futura squadra presidenziale è al completo. Cinque settimane di transazioni al quinto piano della Trump Tower a New York hanno dato un’idea del metodo Trump in politica : disordine e mosse imprevedibili, con priorità alle capacità individuali, e la conseguente evidenza di posizioni contraddittorie.

E’ il caso, ad esempio, a proposito dell’accordo sul nucleare iraniano, sul riscaldamento del clima o sul commercio mondiale. Nella squadra di Trump manca una linea direttrice, ognuno ha la sua visione e le sue convinzioni. E’ probabile che quando sarà il momento, il nuovo presidente si occuperà di appianare le divergenze e di mettere tutti d’accordo.

In cinque settimane, Trump ha messo da parte i pesi massimi della politica tradizionale che hanno contribuito a farlo eleggere : Newt Gingrich, Rudy Giuliani o Chris Christie, nessuno di loro sarà alla Casa Bianca.
Alla guida dell’Agenzia per l’ambiente ha nominato un personaggio che dubita della reale esistenza dei mutamenti climatici.
A capo del ministero del lavoro ha messo un nemico del salario minimo garantito e dei sindacati.
Il dipartimento del commercio sarà guidato da un protezionista, mentre al Tesoro vi sarà un banchiere che è diventato miliardario negli anni della crisi finanziaria.
Inoltre, Trump non ha fatto ancora nulla per rassicurare circa le inquietudini sui numerosi conflitti d’interesse apparsi dalla sua elezione.

Rex Tillerson è stato scelto quale Segretario di Stato perchè “è davvero uno dei più grandi uomini d’affari” ha scitto Trump su Twitter. Questo spiega tutto : i talenti richiesti agli uomini del presidente non sono né politici né ideologici, ma sono quelli di pratici uomini d’affari. Un’amministrazione di ricchissimi uomini bianchi.
Fanno eccezione la miliardaria Betsy DeVos, a capo del ministero dell’educazione, la miliardaria Elaine Chao, a capo del settore dei trasporti e il neurochirurgo nero Ben Carson, a capo degli affari dell’alloggio.

In politica estera si delineano due orientamenti : la linea dura con la Cina e il riavvicinamento con la Russia. In entrambi i casi, si tratta di cambiamenti radicali che avranno conseguenze pratiche importanti per l’Europa, in termini di sicurezza, commercio, economia. Per le imprese occidentali, quale sarà l’impatto delle tensioni tra Cina e Stati Uniti ? Come gestiranno, i governi occidentali, la fine delle sanzioni contro la Russia ?