Da otto giorni non si trova più la piccola Kataleya Mia Alvarez Chicllo, detta Kata. La bimba, 5 anni, è scomparsa dall’ex hotel Astor, tra San Jacopino e Novoli, a Firenze.

Nella giornata di ieri, 17 giugno, l’edificio occupato dove la piccola viveva con la famiglia, è stato sgomberato ed è ora posto sotto sequestro dalle forze dell’ordine, che stanno setacciando ogni angolo.

Davanti all’edificio sono stati intonati cori di supporto e di incoraggiamento, e il cappellano della comunità latinoamericana a Firenze ha inviato una lettera in cui si esprime: “Restiamo saldi, pieni di energia positiva attraverso le nostre preghiere, affinché Kataleya sia di nuovo in mezzo a noi. Uniti nella preghiera”. Queste le parole di padre Juan Manuel Núñez Rubio.

Durante il setaccio dell’hotel, è stato rinvenuto un telefono cellulare che è ora sotto sequestro. Il telefonino era in un cassonetto della spazzatura.

Per il caso è stato nominato il generale in congedo Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, come consulente dagli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, legali dei genitori della piccola Kata, Katherine Alvarez Vasojes e Miguel Angel Chicllo Romero. Il generale ha detto che se il tempo trascorre oltremodo, gli esiti potrebbero essere gravi.

Tuttavia, l’avvocatessa Daica Rometta, difensore della mamma di Kata, ha rinunciato all’incarico a causa delle “reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale”, come ha spiegato a Chi l’ha visto, invitando così la donna a scegliersi un altro difensore.