Il PPD ha presentato oggi alla Commissione dell’energia del Gran Consiglio un controprogetto all’iniziativa popolare “Per un’AET senza carbone”, che sarà discussa nella sessione del Gran Consiglio del mese di febbraio. Lo pubblichiamo integralmente

Preoccupato per il futuro dell’approvvigionamento energetico del Cantone, il PPD ha presentato un controprogetto che prevede di destinare almeno 5 milioni di franchi all’anno generati dalle quote di partecipazione già acquisite presso la centrale di Lünen al finanziamento di nuove energie rinnovabili in Ticino.

Sull’arco di 20 anni, AET finanzierà con almeno 100 milioni di franchi numerosi progetti che svilupperanno
energia rinnovabile. AET sosterrà fortemente e in modo innovativo l’economia del nostro Cantone.

Il secondo punto del controprogetto del PPD vieta ad AET futuri investimenti in società che producono energia attraverso il carbone, così come chiesto dall’iniziativa popolare.

Il terzo e ultimo punto costringe AET a cedere la partecipazione a Lünen entro il 2035, dopo che l’investimento sarà stato ammortizzato. A quel momento sarà inoltre possibile uscire dall’operazione senza perdite finanziarie, ma addirittura con un utile.

Stop a futuri investimenti nel carbone e 100 milioni in 20 anni per le energie rinnovabili. Sono queste le due proposte contenute nel controprogetto presentato oggi dal PPD in Commissione energia. Una sorta di via alternativa all’obbligo di cedere la partecipazione di AET nella centrale a carbone a Lünen, e che potrebbe provocare – stando ad AET – una perdita valutata fino a 50 milioni di franchi.

Il controprogetto PPD propone di abbandonare la norma transitoria dell’iniziativa popolare e di affiancare alla partecipazione di Lünen un importante investimento in energie rinnovabili.
In alternativa il PPD contrappone, per ogni kWh di energia elettrica proveniente da quote di partecipazione già acquisite da AET in centrali elettriche a carbone, di destinare almeno 0.6 cts. dei proventi per incentivare la realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile in Ticino. Ciò avverrà con la costruzione di nuovi impianti da parte di AET oppure con l’acquisto di energia proveniente da impianti con una potenza installata non superiore a 50 kW siti in Ticino. Con questa soglia si vuole evitare l’arrivo di ditte specializzate d’oltralpe, o dall’estero, con strutture già precostituite per investire nell’energia rinnovabile, che in poco tempo prosciugherebbero il fondo AET, senza generare ricadute economiche sul territorio ticinese.

Il controprogetto assicura inoltre energia per l’approvvigionamento futuro del Ticino, ciò che non fa – almeno nel medio termine – l’iniziativa “Per un’AET senza carbone” dal momento che non propone una valida alternativa alla partecipazione nella centrale di Lünen, se non quella di approvviggionarsi sul mercato elettrico internazionale, con energia (fossile e nucleare) di qualità non controllabile, a dei prezzi molto più elevati.
Con la soluzione avanzata dal PPD verrà invece prodotta energia rinnovabile per almeno 50- 100 GWh supplementari entro 20 anni. Oltre ad offrire ai consumatori ticinesi energia a costi inferiori, la proposta del PPD presenta l’indubbio vantaggio di dare una forte spinta a numerosi progetti di sfruttamento di energie rinnovabili attualmente bloccati in Ticino per mancanza di fondi, rispettivamente di svilupparne di nuovi oggi non ancora previsti. Infatti al momento ci sono 7000 progetti di impianti in lista di attesa, di cui diversi dal Ticino. Grazie al controprogetto, AET sarà indotta a ritirare l’energia prodotta da questi impianti (solare, biomassa, mini idrico, eolico…) a una tariffa costante per 20 anni.

Inoltre, il controprogetto profila AET come un vero e proprio centro di competenza avanzato per le nuove energie rinnovabili, senza pertanto escludere l’iniziativa privata. Il Cantone potrà così mirare allo sviluppo di quegli impianti che meglio si addicono al territorio ticinese, anche nelle Valli.

Non da ultimo, la proposta PPD si basa su modelli esistenti in Svizzera, già testati e che hanno dimostrato di essere realizzabili e concreti. In questo senso, il controprogetto, se accolto, collocherà il Ticino tra i cantoni svizzeri avanzati nel campo dello sviluppo dell’energia rinnovabile.