Tragicomica la situazione del procuratore generale di New York Eric Schneiderman, sostenitore del movimento #MeToo nonché aspro critico del comportamento del produttore Harvey Weistein che fu accusato di molestie sessuali da decine di donne. Fu proprio Schneiderman a intraprendere poche settimane fa un’azione legale contro Weinstein ed è proprio per questo che le dimissioni del procuratore annunciate nelle scorse ore hanno fatto scalpore. La carriera dell’uomo è stata bruscamente interrotta dopo la pubblicazione di un articolo su New Yorker dove quattro donne lo hanno accusato  di abusi sessuali e violenze fisiche.

Due delle donne sono sue ex compagne, Michelle Manning Brish e Tanya Selvaratnam, e hanno dichiarato che Schneiderman era solito picchiarle, spesso dopo aver bevuto troppo, e minacciarle quando volevano chiudere la relazione. Una delle donne ha addirittura parlato di un tentato strangolamento.

Le accuse hanno generato non poco imbarazzo nell’establishment democratico che non ha esitato a chiedere le dimissioni del procuratore. Il governatore Cuomo ha commentato la vicenda sottolineando che “Nessuno è al di sopra della legge, incluso il miglior ufficiale legale di New York. Non credo sia possibile per Eric Schneiderman continuare a lavorare come procuratore generale”.

In un breve comunicato stampa, Eric ha negato fermamente l’accusa di aver abusato di qualcuno: “Nel privato delle mie relazioni intime, ho partecipato a giochi di ruolo e altre attività sessuali consensuali. Non ho assaltato nessuno, non ho mai fatto sesso non consensuale, è una linea che non potrei oltrepassare” Ha poi aggiunto: “Nelle ultime ore, gravi accuse che respingo con forza sono state fatte contro di me. Mentre quelle accuse sono scollegate dalla mia condotta professionale o dalle operazioni del mio ufficio, mi impediranno in modo concreto di guidare il lavoro dell’ufficio in questo momento critico. Quindi mi dimetto, con affetto alla chiusura degli uffici dell’8 maggio”.

Ora c’è da vedere chi si mettera alla guida della Procura e in che modo andrà avanti il caso di Weinstein. L’intero movimento #MeToo risentirà delle dimissioni di Schneiderman che era l’uomo chiave per spostare la causa contro le molestie sessuali dai social network a un’aula di Tribunale.