Per certi versi le dichiarazioni rilasciate ieri da Christian Vitta a Ticinonews hanno quasi dell’incredibile. Da mesi si discute sull’opportunità o meno di una partecipazione di AET nella centrale a carbone in Germania, I Verdi si sono mobilitati, 12mila ticinesi hanno sottoscritto l’iniziativa, in Gran Consiglio si discute e si minaccia di abbandonare l’aula, si propongono alternative.
E dopo tutto questo, adesso si scopre che nessuno ha mai visto il contratto sottoscritto da AET con Lünen. Anzi di più: Vitta afferma che: “auspico che i vertici lo presentino alla Commissione energia o che la Commissione stessa ne faccia formale richiesta.

Ma é possibile che la Commissione energia, e non abbiamo motivo di dubitare delle parole di Vitta, non ne abbia nemmeno fatto richiesta?
Su quali basi hanno discusso? Di cosa hanno parlato, viene da chiedersi a questo punto. Un modo di affrontare una tematica per lo meno bizzarro – parafrasando Laura Sadis “per usare un eufemismo” – e come non sottoscrivere le parole di Vitta quando afferma: “È un passo indispensabile per esprimersi compiutamente sul tema e valutare tutte le ipotesi in campo. In questo senso è importante che i contenuti del contratto possano essere utilizzati in sede di dibattito parlamentare.
E ci mancherebbe. Difficile discutere di qualcosa che non si conosce e che non si è mai visto. Possiamo comprendere che nelle varie commissioni vengano scelte a rappresentare il legislativo unicamente menti eccelse, ma qui ci pare sia decisamente difficile valutare, analizzare e decidere solamente a naso!
Colmo dei colmi, il parlamentare del PLRT arriva persino a dire: “Spero che il professor Auer l’abbia potuto consultare per redigere la perizia sull’iniziativa.

Se gli altri problemi che affliggono questo cantone vengono affrontati con lo stesso metro, siamo a cavallo. Ovviamente senza aver visto il cavallo…