Giornata di protesta, ma anche di festa per le donne. Centinaia di migliaia di persone, a sommare i numeri ancora parziali in attesa degli appuntamenti di Roma e Milano, hanno preso parte in decine di citta’ a ‘Se non ora, quando?’.
Dimissioni” e “Vergona”, sono i due slogan maggiormente scanditi nel corso della manifestazione che ha attraversato le strade di Napoli da piazza Matteotti e si e’ concluso a piazza Dante. “Siamo 100mila, tutte non a disposizione di Berlusconi”, dice Elena Coccia, una degli organizzatori, dal palco. Unica bandiera che ha sfilato, quella italiana.

Un corteo di 10mila persone, secondo i comitati promotori, ha marciato per le strade del centro di Bari in difesa della dignita’ e dei diritti delle donne, dopo il ‘caso Ruby’. Non c’erano sono solo donne ma migliaia di uomini che, partendo dalla centrale piazza prefettura, sfilavano pacificamente con striscioni e manifesti: “Chi governa deve dare il buon esempio e non chiedere il legittimo impedimento”, si leggeva su uno di questi.

Ventimila persone sono andate in piazza anche a Palermo, 1.500 a Bergamo, mille a Pesaro, 500 ad Ascoli Piceno, 800 a Savona. E poi Cosenza, Catanzaro, Roccella Jonica. E in tante altre citta’ ancora.

Duri i commenti giunti dalla maggioranza. “Le donne che scendono oggi in piazza sono solo poche radical chic che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”, ha dichiarato il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. “Si tratta delle solite eroine snob della sinistra che sono uscite dai loro salotti per tentare di strumentalizzare la questione femminile e per attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggioranza degli italiani”, ha detto.

fonte agi