Dopo l’attentato terrorista che giovedì ha seminato morte e desolazione a Djemâa el Fna, la piazza più famosa della città imperiale di Marrakesh, ecco arrivare la notizia che in quella piazza, proprio nell’Argana Café, dove è avvenuta la terribile esplosione, c’erano anche quattro giovani del Bellinzonese: Cristina Caccia e André da Costa, residenti a Cadenazzo, Morena Pedruzzi di Lavorgo e Corrado Mondada di Sementina. I quattro amici erano partiti per il Marocco il giorno di Pasqua.

Soccorse subito dopo l’esplosione, Cristina e Morena sono state ricoverate in un ospedale di Marrakesh. Hanno riportato ustioni al volto e agli arti, oltre a diverse fratture. Un aereo della Rega le dovrebbe rimpatriare già venerdì sera o sabato mattina. Saranno portate al centro grandi ustionati di Zurigo.
Di André e Corrado invece non si hanno notizie. Non risultano ricoverati in alcun ospedale ma si spera siano stati portati in qualche clinica. L’alternativa sarebbe una notizia troppo difficile da accettare.


In un primo momento si pensava che alcune bombole di gas, poste all’interno del caffè Argana, avessero preso fuoco ed erano esplose. Poi fonti di polizia e il ministero dell’Interno, attraverso un comunicato ufficiale, hanno confermato la matrice dolosa, precisando che si era trattato di un vero e proprio atto terroristico.

Anche se non è ancora giunta nessuna rivendicazione, la polizia ritiene che dietro alla strage vi sia la mano di al Qaeda ed esclude l’azione di un kamikaze isolato, soprattutto dopo aver visionato un video contenente minacce di attentati da parte dell’Aqmi, al Qaeda nel Maghreb islamico.
Il filmato era stato diffuso sul web lunedì e mostra cinque giovani armati, uno dei quali mascherato, che annunciano azioni in difesa dei detenuti in Marocco.