Secondo le ultime stime del governo regionale della Murcia, il sisma che ieri ha colpito la città di Lorca, nel sud est della Spagna al confine con l’Andalusia, ha fatto otto morti e 160 feriti. Si tratta del sisma più forte nella Spagna sudorientale da almeno 500 anni. Le vittime potrebbero aumentare perchè i soccorritori stanno ancora sgomberando le macerie degli edifici crollati.


Nella notte di mercoledì sono migliaia le persone che, assistite dai militari e dalla protezione civile, hanno passato la notte all’aperto per il timore di nuove scosse.
L’Istituto geografico spagnolo aveva infatti avvertito che nella notte si sarebbe potuta produrre una scossa più violenta delle due precedenti, quella delle 17:05, di magnitudo 4.5 gradi sulla Scala Richter e quella delle 18:47, di magnitudo 5,3 gradi. L’epicentro, poco profondo, è stato localizzato proprio a Lorca.


Il premier spagnolo Zapatero ha subito inviato l’esercito nell’area: 150 effettivi del terzo battaglione delle Unità militari per le emergenze.
Malgrado la prontezza dimostrata nell’invio di soccorsi il governo non ha però evitato le critiche per la manifesta assenza di norme anti sismiche nelle costruzioni.
“Un terremoto di 5.3 gradi sulla scala Richter non dovrebbe causare un simile crollo di edifici – ha dichiarato il presidente del Consiglio dei geologi di Spagna.

A Lorca, cittadina di circa 90mila abitanti, sono molti i palazzi parzialmente crollati. Per precauzione l’ospedale e le case per anziani sono state evacuate.
La televisione ha ripreso in diretta il crollo del campanile della chiesa di San Diego, distrutto dalla seconda scossa, con l’equipe televisiva che si è poi ritrovata sepolta dall’immensa nube di polvere.